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Hitachi

Hitachi Social Innovation, la tecnologia al servizio dell’uomo

L’innovazione sociale al centro dell’impegno di Hitachi in Italia. Perché il nostro Paese è il luogo adatto nel quale continuare ad investire Milano – Nell’imponente scenario dell’Hangar Bicocca a Milano, all’ombra dei Sette Palazzi Celesti, l’installazione permanente di Anselm Kiefer, si inaugura il primo Hitachi Social Innovation Forum in Italia. Dall’impegno della multinazionale giapponese nel…

Milano – Nell’imponente scenario dell’Hangar Bicocca a Milano, all’ombra dei Sette Palazzi Celesti, l’installazione permanente di Anselm Kiefer, si inaugura il primo Hitachi Social Innovation Forum in Italia. Dall’impegno della multinazionale giapponese nel Belpaese prende le mosse un appuntamento che si propone di analizzare l’impatto dell’innovazione tecnologica sulla società, le cui complessità, spiega Loredana Della Giovanna, Country Manager dell’azienda in Italia, “possono trovare soluzioni nella creazione di sistemi che migliorino la qualità delle nostre vita. Un esempio su tutti è la radioterapia a protoni, il più avanzato sistema di radioterapia a scopo oncologico.”

Hitachi, in Italia dal 1981, nel 2015 ha consolidato la sua presenza nel paese tramite l’acquisizione di Ansaldo Breda, la multinazionale di ingegneria del trasporto ferroviario specializzata in design e produzione di veicoli ferroviari. Firmati Hitachi sono i due gioielli ad alto impatto tecnologico commissionati da Trenitalia, il treno ETR 1000 in grado di raggiungere i 400 km/h, e il Caravaggio Rock per il trasporto regionale, esposto fuori dall’Hangar Bicocca (foto).

TRASPORTO, ENERGIA, INFRASTRUTTURE, SOLUZIONI PER L’INDUSTRIA E LA SALUTE 

Il trasporto, l’energia, le infrastrutture, le soluzioni per l’industria e per la salute sono i pilastri su cui si fonda l’azione imprenditoriale della società nipponica in Italia, paese considerato altamente strategico nella costellazione Hitachi.  Toshiaki Higashihara, presidente e CEO, rileva come “tecnologia operativa e informatica possono creare prodotti e servizi diretti a migliorare le efficienze e ad aumentare la produttività del sistema paese. Gli stabilimenti di Pistoia, Napoli e Reggio Calabria “ continua Higashihara “ consolidano il legame di Hitachi con l’Italia, dove l’azienda prevede di generare profitti per 1.5 miliardi di euro entro il 2020.”

 

ITALIA, UN PAESE IN CUI INVESTIRE

Valerio de Molli, Managing Partner di The European House Ambrosetti, chiarisce che l’Italia continua ad essere un luogo dove fare impresa e innovazione poiché “gli indicatori ci dimostrano che il nostro paese è primo in Europa per numero di PMI manifatturiere, nella top 5 mondiale degli stati con un surplus manifatturiero superiore ai 100 miliardi e secondo paese dell’Unione Europea dopo l’Irlanda per misure fiscali favorevoli all’innovazione.” Restano tuttavia delle aree di forte miglioramento, prosegue de Molli, “sulle quali Hitachi può intervenire, per esempio la congestione urbana dovuta alla prevalenza del trasporto privato, la scarsa efficienza delle reti idriche, le tematiche ambientali, il basso tasso di innovazione e i ritardi nella digitalizzazione e nell’IoT, internet of things. Alcuni di questi settori corrispondono ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite, ed è questa la strada su cui concentrare i maggiori sforzi imprenditoriali “, conclude lo studio realizzato da Ambrosetti.

LE SFIDE DEL DOMANI

Riportare l’essere umano al centro dell’innovazione e dello sviluppo tecnologico è il messaggio dell’intervento di Gerd Leonhard, il guru tedesco del futuro che, attraverso la sua società The Futures Agency si occupa di studiare misure volte a rendere le aziende pronte per le sfide del domani.
“Il futuro è un luogo migliore di quello che pensiamo” illustra Leonhard “se useremo la tecnologia in modo smart, tenendo sempre ben presenti gli obiettivi e le ragioni dietro ogni avanzamento“. Molto può essere digitalizzato “ed effettivamente assisteremo a cambiamenti nei prossimi 20 anni, in un modo mai sperimentato nei precedenti 300.” Tuttavia nell’era delle macchine il fattore umano potrà ritagliarsi un ruolo centrale perché, prosegue il futorologo “ gli algoritmi non possono sostituire gli umani negli ambiti in cui sono richieste le emozioni, l’intelligenza empatica, l’interpretazione, la coscienza, le abilità semantiche e la flessibilità “.

L’ESSERE UMANO AL CENTRO 

Questo concetto è fondamentale anche secondo Alberto Sanna, ingegnere responsabile per la digitalizzazione dell’ospedale San Raffaele di Milano. “L’Internet of Things deve stabilire un dialogo costruttivo con il medico, l’infermiere e il paziente, che rimangono al centro dell’esperienza ospedaliera” chiarisce.

Anche Luisa Arienti, Managing Director di Sap Italia, precisa che “la tecnologia e l’innovazione sono da utilizzare in un modo che contribuisca al miglioramento sociale e al progresso. In questo senso SAP collabora con l’università di Heidelberg in Germania ad un progetto per sequenziare il DNA umano a fini di prevenzione dei tumori.”

In conclusione, il primo Hitachi Social Innovation Forum in Italia lancia un messaggio chiaro: crescita e prosperità sociale sono possibili laddove si realizzi un perfetto connubio tra esseri umani e tecnologia che, lungi dal sostituirsi ai primi, ne amplifichi e ne completi in modalità smart il raggio di azione.

 

Nicola Chipa

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