Obiettivo dell’iniziativa è quello di valorizzare i risultati degli interventi, favorire la collaborazione e lo scambio di esperienze tra i diversi progetti e di promuovere i progetti tra gli operatori pubblici e privati.
Innovazione capace di agire su settori particolarmente importanti per lo sviluppo e la coesione sociale: salute, mobilità, cultura, turismo, cloud computing, ed energia.
Progetti concreti, che possono avere effetti positivi sugli ambiti urbani dove sono stati proposti, in grado di coinvolgere giovani fino ai 30 anni residenti nelle quattro regioni del Sud dove sono più urgenti azioni che, proprio a partire dai bisogni della società, realizzino opportunità di cambiamento e di inversione della tendenza.
Dalle parole ai fatti il passo può esser breve se ciascuno mette a disposizione il proprio impegno: in questo caso si tratta di un’esperienza particolarmente importante perché dimostra che esiste una PA capace di agire, con tempi e modalità certi, intervenendo nelle aree dove maggiore è la domanda di innovazione e di rigenerazione urbana.
Da qui possono scaturire ulteriori possibilità per costruire le smart cities, partendo dal basso, attraverso l’innovazione sociale e il coinvolgimento delle intelligenze: dai problemi alle soluzioni, innestando competenze e capacità che siano in grado di apportare cambiamento intercettando quegli elementi che sono indicati come strategici per uscire dalla crisi.
Ecco, quindi, un buon motivo per guardare al 15 aprile come a una nuova fase, dove lo sviluppo delle aree urbane passa attraverso la capacità dei giovani di mettersi in gioco e promuovere, con il sostegno dei Fondi Strutturali, un modello di innovazione che sia, al tempo stesso, tecnologico e sociale. La palla passa, ora, ai Sindaci delle città che possono cogliere questa sfida, adottando politiche e strumenti capaci di dar gambe a progetti come questi: la social innovation è anche questo e vince chi è in grado di giocare per costruire il Futuro.
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