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Airbnb Referendum

Airbnb Referendum, San Francisco respinge la Proposition F

Airbnb referendum, vince il fronte dei NO alla proposta formulata dal comune di San Francisco che avrebbe introdotto una regolamentazione più rigida per gli affitti di stanze e case a breve termine. Esulta il colosso californiano, ma la città resta divisa: il caro affitti e la questione casa rimangono al centro del dibattito. Airbnb Referendum,…

Airbnb referendum, vince il fronte dei NO alla proposta formulata dal comune di San Francisco che avrebbe introdotto una regolamentazione più rigida per gli affitti di stanze e case a breve termine. Esulta il colosso californiano, ma la città resta divisa: il caro affitti e la questione casa rimangono al centro del dibattito.

Airbnb Referendum, sharing economy

In realtà il referendum che ieri si è svolto a San Francisco non riguardava solo la città californiana, è stata un’occasione per avviare un dibattito sulla sharing economy e tutto ciò che ne deriva. Uber, Airbnb, Car2Go, BlaBlaCar sono tutte aziende che incentrano il loro business sull’uso o sull’affitto di un oggetto, piuttosto che sul suo possesso, e sono presenti con la loro offerta anche nel nostro paese. La Proposition F era un tentativo per cercare di regolare in modo più rigido un pezzo di questo mercato, in particolare l’affitto di case e stanze a breve termine nell’area di San Francisco, il settore nel quale opera in tutto il mondo con successo Airbnb. I sostenitori del NO sono riusciti a portare a casa una vittoria (con il 55% dei voti) che farà discutere.

Cosa prevedeva la Proposition F

Nel dettaglio la proposta, oggetto del referendum, voleva limitare a soli 75 giorni all’anno la possibilità di affittare la propria casa o una stanza di essa. Imponeva resoconti periodici con i quali i proprietari ed il sito avrebbero dovuto informare gli organi istituzionali di San Francisco, dichiarando il numero dei giorni d’affitto e le presenze effettive di ospiti. La Proposition F, inoltre, avrebbe consentito ai residenti di San Francisco di far causa sia ai locatari che alla piattaforma utilizzata per la mediazione in caso di inadempienza. Ecco perché Airbnb si è spesa in prima linea con una campagna referendaria faraonica a sostegno del NO, costata la bellezza di 8,3 milioni di dollari.

Problema casa

La vittoria del NO ha portato ad un nulla di fatto. L’unico vincolo per chi affitta rimane il limite di 90 giorni all’anno, solo nel caso di assenza del proprietario di casa. Nel corso della campagna, il comitato per il SI ha contestato la mancanza di misure per contrastare l’affitto a breve termine. A San Francisco il problema del costo delle case è sicuramente molto grave: il business di Airbnb non aiuta. Molti abitanti di Frisco sono stati costretti ad andare ad abitare fuori città a causa del costo esorbitante degli affitti a lungo termine. In questo senso, i sostenitori del SI hanno ottenuto una piccola vittoria su un altro quesito referendario (la Proposition A), che prevede l’investimento da parte della città di 310 milioni di dollari per costruire e ristrutturare nuove case popolari. Ma basterà?

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