“Il coronavirus non è finito, ma potrebbe essere nei guai”, così Roberto Burioni commenta i dati sul vaccino di Moderna. Efficacia al 94,5 dopo la seconda dose, ma già dopo la prima sembra diminuire l’infezione asintomatica.
Il vaccino di Moderna potrebbe impedire la trasmissione del virus fin dalle prime settimane di inoculazione. Andiamo per gradi.
IL VACCINO
Il vaccino mRNA-1273 è basato sull’antigene della glicoproteina spike (S) SARS-CoV-2 codificato dall’Rna e formulato in nanoparticelle lipidiche (LNP). Il regime di dosaggio proposto per immunizzare da Covid-19 è di 2 dosi da 100 μg ciascuna, somministrate a distanza di 1 mese.
LO STUDIO
Lo studio di fase, randomizzato, in doppio cieco ha coinvolto 30.418 partecipanti.
L’EFFICACIA
L’efficacia confermata, dopo la seconda dose, è del 94,5% “ con 5 casi Covid-19 confermati nel gruppo vaccino e 90 Casi Covid-19 nel gruppo placebo”, si legge nel documento della Fda.
Non solo. Il farmaco è efficace al 100% contro i casi gravi da Covid-19.
Disponibile dossier #vaccino #Moderna che dimostra un grande risultato: riduce incidenza forme severe #Covid_19
E offre l'occasione per imparare a leggere criticamente le misure di efficaciahttps://t.co/EP6xKzoAZD pic.twitter.com/E2SiyesWP2— Nino Cartabellotta (@Cartabellotta) December 15, 2020
BUONA IMMUNIZZAZIONE GIA’ DOPO PRIMA DOSE
Non solo. Già dopo la prima dose, il vaccino sembra avere un’alta efficacia. L’efficacia, nei partecipanti al set mITT, “dopo una dose di vaccino è stata dell’80,2%”. “Il piccolo campione non casuale e il breve tempo mediano di follow-up limita l’interpretazione di questi risultati”, si legge nel documento Fda, ma “embra che ci sia una certa protezione contro la malattia Covid-19 dopo una dose”.
IL COMMENTO DI BURIONI
Ed è proprio questo il dato che ha entusiasmato Burioni. Dopo la prima dose “Tra i 14mila vaccinati sono risultati positivi in 14, tra i 14 mila vaccinati per finta sono risultati positivi in 38). Sono numeri piccoli, ma pare che già la prima dose riesca a diminuire l’infezione asintomatica, il che ci fa sperare che dopo la seconda dose questa immunità sia ancora più efficace nell’impedire la trasmissione del virus”, ha detto Burioni.
“Se questo dato fosse confermato (e sottolineo se) e se il virus non riuscisse a evadere la risposta evocata dal vaccino (improbabile, ma anche in questo caso sottolineo se) e se l’efficacia e la sicurezza dei due vaccini fosse ripetuta “sul campo” (qui il se ci vuole, ma è davvero difficile che non accada, gli studi sono stati amplissimi e ben condotti) potremmo pensare, con la vaccinazione, di impedire la circolazione del coronavirus esattamente come abbiamo fatto – con successo – per il virus della poliomielite qualche decennio fa”.