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rassegna stampa

Le news su Autostrade, Catella, Geox, Cecilia Sala, Trump e non solo

Che cosa si dice e che cosa non si dice su Autostrade, Catella, Geox, Cecilia Sala, Trump e non solo. Pillole di rassegna stampa.

 

CAPODANNO TRUMPIANO

 

NOTIZIE DA EVIN SU CECILIA SALA

 

COME VA IL BUSINESS DEI PODCAST

 

LA BORSA FA LE SCARPE A GEOX

 

 

 

CARO PEDAGGIO, BUON ANNO

 

CROLLANO I PIANI EMIRATINI DI CATELLA

 

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NUMERI IN SALUTE…

 

QUISQUILIE & PINZILLACCHERE

 

CARTOLINA DALL’AMERICA

 

CARTOLINA DALLA FRANCIA

 

CARTOLINA DALLA SLOVACCHIA

 

CARTOLINA DALL’UNGHERIA

 

CARTOLINE DALLA CINA

 

CARTOLINA DALL’ARABIA SAUDITA

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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA SU GAS E RUSSIA:

Il gas russo, che ancora riforniva i mercati europei e in piccola parte anche l’Italia, da ieri ha smesso di arrivare attraverso l’Ucraina, che non ha voluto rinnovare con Mosca l’accordo di transito, scaduto il 31 dicembre 2024. «Quando Putin ottenne il potere in Russia più di 25 anni fa — ha commentato sui social media il presidente ucraino Volodymyr Zelensky — il pompaggio annuale era di oltre 130 miliardi di metri cubi. Oggi il transito del gas russo è pari a 0. È una delle più grandi sconfitte di Mosca». Nonostante l’Unione Europea (Italia compresa) abbia diversificato le fonti rafforzando le infrastrutture per poter ricevere gas naturale liquefatto per poi rigassificarlo e aumentando i flussi di gasdotti collegati con altri Paesi come l’Algeria, mancheranno fino a 15 miliardi di metri cubi di gas russo (che ha prezzi più convenienti) all’anno. E lo stop arriva nel periodo peggiore, l’inverno, quando il consumo è ai massimi. La mancata estensione dell’accordo, che si porta dietro un mercato del gas più corto perché mancheranno i volumi di Gazprom, è stata assorbita nelle quotazioni internazionali, con il prezzo europeo di riferimento, il Ttf di Amsterdam, salito del 20% in due settimane: da 40 euro al megawattora di metà dicembre ai 48 euro di fine 2024. E anche il Gnl americano — gli Stati Uniti sono diventati il primo fornitore della Ue e questa settimana anche Kiev per la prima volta ha comprato un carico dagli Usa — è schizzato al livello più alto da dicembre 2022.

Il riferimento è al nuovo rigassificatore di Snam, ma sarà operativo soltanto da inizio aprile e non potrà servire per questo inverno. «Il Gnl — prosegue Besseghini — rimane il principale elemento di flessibilità in un mercato relativamente stretto ma in competizione con le altre economie che stanno cominciando a dare segni di ripresa. La messa in esercizio di Ravenna e la continuità di Piombino sono elementi chiave di quella attenzione cui facevo riferimento. La possibilità per gli operatori di costruire contratti di lungo termine anche per il Gnl è un altro fronte. Biometano e produzione nazionale seguono a ruota per garantire il massimo degli strumenti possibili».

Che cosa succederà ai prezzi nei prossimi mesi? «I prezzi del gas sul mercato internazionale — spiega Davide Tabarelli, presidente e fondatore di Nomisma Energia — rimarranno su livelli alti, vicino ai 50 euro/MWh, per tutto il primo trimestre in ragione di un inverno più rigido rispetto agli ultimi tre e per effetto della fine del transito in Ucraina. Le scorte stanno scendendo più velocemente rispetto agli anni passati e arrivare a febbraio e marzo con un livello basso potrebbe creare problemi nel caso di una coda d’inverno». Per via delle tensioni sui prezzi all’ingrosso gli italiani nel 2025 rischiano di pagare fino al 30% in più sia per le bollette di luce e gas. «In primavera e nel resto dell’anno — conclude Tabarelli — le quotazioni dovrebbero ridiscendere verso i 40 e poi anche 30 euro a inizio 2026, con il ritorno a maggiore normalità».

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