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Covid-19

Sorpresa: il sito di Burioni critica Draghi sui vaccini Astrazeneca

Il blocco all'esportazione dei vaccini di Astrazeneca non è conforme ai trattati internazionali, secondo il sito Medical Facts di Roberto Burioni

 

Mentre Pfizer, Moderna e AstraZeneca ritardano con le consegne delle dosi dei propri vaccini anti Covid-19 nell’Ue, l’Italia con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha reagito.

Nei giorni scorsi, il nostro Paese ha bloccato 250 mila dosi del vaccino di AstraZeneca che erano in partenza per l’Australia. Mossa, però, non solo che nega la collaborazione internazionale, ma che non è “conforme alle previsioni dei trattati internazionali”, scrive su Medical Facts l’avvocato Paolo Cecchi.

Tutti i dettagli.

LO STOP DELL’ITALIA ALL’ESPORTAZIONE DEI VACCINI

Ripercorriamo la storia. La scorsa settimana, ricorrendo al meccanismo istituito dall’Ue a fine gennaio proprio sulla materia del contendere, l’Italia ha bloccato 250 mila dosi di AstraZeneca, confezionate nello stabilimento Catalent di Anagni.

Dopo aver ricevuto una richiesta di esportazione da parte di AstraZeneca, “il 26 febbraio l’Italia ha inviato la proposta di non autorizzazione alla Commissione europea che ha l’ultima parola in merito. Il 2 marzo la proposta italiana di diniego dell’autorizzazione ha ricevuto il favore della Commissione europea, che mantiene un quadro aggiornato e onnicomprensivo delle richieste di esportazioni di vaccini anti Covid-19 e dei corrispondenti impegni delle case farmaceutiche assunti nel quadro dei contratti firmati e non ha obiettato alle valutazioni formulate dall’Italia”, hanno spiegano fonti diplomatiche all’agenzia di stampa Agi.

UNA MISURA TEMPORANEA

La misura, temporanea, è stata giustificata dal fatto che l’Australia non è ritenuto un paese “vulnerabile”. Il blocco ha l’obiettivo di verificare se le aziende farmaceutiche produttrici dei vaccini anti Covid, che in queste settimane non sono hanno rispettato gli accordi sulle forniture, abbiano o meno dirottato, in violazione dei contratti, una parte della produzione realizzata sul suolo europeo ad altri Stati.

MISURA CHE MINA COOPERAZIONE TRA STATI

Ma la misura, seppur strumentale, scrive l’avvocato Paolo Cecchi su Medical Facts, il sito del virologo Roberto Burioni, pare “idonea a minare la cooperazione tra stati (possiamo aspettarci che sia invocato il principio di reciprocità)”.

MISURA NON CONFORME AI TRATTATI

Non solo. Il blocco delle esportazioni “non sembra immediatamente conforme alle previsioni dei trattati internazionali: nell’ambito dei paesi aderenti al Wto la regola è quella della libera circolazione delle merci, e l’imposizione di vincoli all’esportazione è prevista in casi eccezionali di carenza di prodotti essenziali e di minaccia imminente alla salute”.

SI POTEVANO TROVARE RIMEDI ALTERNATIVI?

“La misura adottata, pur tempestivamente notificata al WTO, interviene in una fase di pandemia, in cui tutti i paesi sono colpiti (la minaccia alla salute è globale), e se la carenza di prodotti essenziali è dovuta ad un preteso inadempimento di un fornitore, viene il dubbio che, prima di intervenire limitando le esportazioni, si potessero attivare rimedi alternativi”., aggiunge l’avvocato Cecchi sul sito fondato da Burioni.

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