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Circolare Quarantena

Piano pandemico, Oms e Guerra. La versione di Speranza

Parole, omissioni e contraddizioni del ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha parlato del piano pandemico a Mezz'ora in più su Rai3

 

Tensioni istituzionali a fior di pelle sul piano pandemico italiano che era vecchio e non aggiornato al momento dello scoppio della pandemia.

CHE COSA HA DETTO SPERANZA DA LUCIA ANNUNZIATA

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ospite di Lucia Annunziata a “In mezz’ora in più” su Rai3 ieri hato prova a fare chiarezza sulle forti polemiche nate attorno al piano pandemico e alla gestione della pandemia in Italia proprio nella fase iniziale dell’emergenza, con espressi riferimenti alla sfida senza esclusione di colpi tra il ricercatore dell’Oms, Francesco Zambon e il direttore aggiunto dell’organizzazione, Ranieri Guerra.

Una sfida che si poggiava su una semplice, ma importante domanda: il piano pandemico era aggiornato oppure abbiamo affrontato il Covid con uno strumento vecchio e inadeguato? Le diverse opinioni in campo: Zambon, ritiene che il piano pandemico risalga al 2006 e che nel 2016 sia stato solo “riconfermato”, senza alcuna modifica. Guerra, che tra il 2014 e il 2016 è stato direttore della Programmazione del ministero della Salute, invece, sostiene che fosse “in vigenza”. E che comunque non spettasse a lui aggiornarlo, ma a chi ha assunto il suo incarico nell’ottobre del 2017. Sullo sfondo ci sono quelle mail, rivelate dalla trasmissione Report di Rai3, in cui Guerra chiede a Zambon di “correggere subito” il dossier, indicando non il Piano del 2006, ma “l’ultimo aggiornamento” del 2016.

L’EMAIL DEL 14 MAGGIO DI RANIERI GUERRA

“Faccio chiarezza su un tema di cui si discute molto in più ambiti – afferma il ministro Speranza in risposta alle domande di Lucia Annunziata -. Quell’email ci informava che il report era stato pubblicato e ci riportava un dibattito legittimo all’interno dell’Oms tra chi voleva pubblicarlo e chi no. Ma erano tutte scelte interne all’Oms, noi ne prendiamo atto. In questi mesi avevamo un rapporto costante, ma ho fiducia nella magistratura e apparirà evidente la piena trasparenza e lealtà delle nostre istituzioni. Ribadisco: sono scelte in capo all’Oms che non riguardano né il governo né il Ministero della Salute”.

IL CASO DEI MESSAGGI TRA GUERRA E BRUSAFERRO E IL RUOLO DEL CAPO DI GABINETTO DI SPERANZA

Ben diverso il ruolo del dicastero della Salute che emerge dalla chat fra l’ex direttore aggiunto di Oms, Guerra, e il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro. Si parla anche della posizione e degli auspici del capo di gabinetto del ministro Speranza per riscrivere o rivedere il rapporto elaborato dai funzionari Oms capeggiati da Francesco Zambon.

LA PROCURA DI BERGAMO SUL MINISTERO DELLA SALUTE

In verità il procuratore di Bergamo, Rota, a Report ha fatto riferimento ad atteggiamenti quanto meno reticenti del dicastero della Salute sulla questione del piano pandemico, ha sottolineato il magistrato della procura che indaga sui morti ad Alzano Lombardo legati alla prima ondata della pandemia.

LE POLEMICHE SUL PIANO PANDEMICO ANTI INFLUENZALE DEL 2006

“Il piano pandemico anti influenzale risaliva al 2006 e si riteneva andasse bene. Io sono stato il Ministro che lo ha aggiornato – ha proseguito Speranza nel corso della trasmissione Rai condotta da Lucia Annunziata – Dal 2006 nessuno lo ha mai aggiornato, ma sarebbe stato comunque un piano anti influenzale non relativo al Covid. A marzo scorso noi abbiamo costruito un piano specifico contro il Covid e nel frattempo abbiamo approvato anche il nuovo piano pandemico anti influenzale. Secondo i nostri tecnici non era sufficiente per il Covid e così ne abbiamo messo a punto uno specifico contro il Covid. Abbiamo scelto di mettere in campo uno strumento operativo nuovo, specificamente costruito per una situazione virale nuova, per il Coronavirus”.

LA GESTIONE DELL’EMERGENZA

“Con assoluta onestà, eravamo di fronte a una situazione incredibile, non avevamo gli strumenti adatti – ha detto ancora il ministro Speranza -. Le scelte nei comuni lombardi e veneti prese a marzo erano molto dure e rigide, c’erano ricerche e studi fatti a febbraio, ma eravamo di fronte a una novità madornale. Non c’era un manuale di istruzioni, abbiamo mandato le camionette della polizia a bloccare le strade per difendere il paese e tutelare la salute come prevede la Costituzione. Eravamo di fronte a un inedito. Non buttiamo questa materia dentro la conflittualità politica e non usiamola come una clava. Non lo meritiamo per come abbiamo fatto. Ho la massima fiducia nella magistratura, ma sulla pandemia il paese deve essere unito”.

RIGUARDO AL RAPPORTO DEL RICERCATORE ZAMBON

“Il rapporto del ricercatore Zambon è rispettabilissimo, si fonda sui numeri e sui dati, riconosce anche alcuni meriti al nostro operato, ma sostanzialmente fa una fotografia e non c’è nulla di particolarmente rilevante per l’Italia. Avevamo gli ospedali pieni, in effetti era una situazione di emergenza. Era evidente che la situazione era difficile da gestire. Di quel piano se ne occupa l’Oms, loro hanno deciso di ritirarlo per alcune cose che loro stessi hanno giudicato non corrette”.

IL RUOLO DI RANIERI GUERRA

“Se Ranieri Guerra è stato scorretto? Ha avvisato le istituzioni italiane che ne hanno preso atto. I tecnici hanno trovato singolare che fosse comunicato dopo la pubblicazione e che fosse un rapporto finanziato da un altro paese”. Lo ha dichiarato  il Ministro della Salute, Roberto Speranza, a “In mezz’ora in più” su Rai3 in risposta a una domanda di Lucia Annunziata sull’inchiesta relativa al report del ricercatore Francesco Zambon dell’Oms che esprimeva forti critiche a come veniva gestita la pandemia in Italia e sul fatto che non sia chiaro il coinvolgimento del Ministro stesso.

FONTI INQUIRENTI: SPERANZA NON INTERVENNE PER RIMOZIONE DEL REPORT DAL SITO WEB DELL’OMS

Nell’indagine della Procura di Bergamo sulla gestione dell’emergenza Covid, in particolare in Val Seriana, e sul mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale, non ci sono elementi per ritenere che il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenne per la rimozione dal sito web dell’Oms del report, redatto dal team di ricercatori della divisione europea dell’organizzazione, dal quale risultava l’inadeguatezza dell’Italia nel fronteggiare la pandemia. Lo hanno riferito all’Ansa fonti giudiziarie. Dagli atti d’inchiesta si evince solo che il ministro sapeva ed era irritato per la pubblicazione dello studio.

LA MAIL CHE INDICA IL RUOLO DEL MINISTERO DELLA SALUTE

Ma dalla corrispondenza di Ranieri Guerra emergono messaggi che coinvolgono direttamente i vertici del dicastero della Salute, dove lui era direttore generale della Prevenzione in passato. La mail, ancora mai vista prima, è datata 14 maggio 2020. “Ore 9.31. È il giorno successivo alla pubblicazione del report degli “scemarelli di Venezia” guidati da Francesco Zambon: da lì a poche ore, alle 12.46, il documento verrà ritirato e al ricercatore verrà “tolta la possibilità di tornare online” – scrive il Giornale – A firmare la missiva è Ranieri Guerra, ex direttore aggiunto dell’Oms ed ex membro del Cts, in quei giorni molto attivo per “edulcorare” il dossier e renderlo meno indigesto al governo italiano.” “Ci sono già segni di turbolenze istituzionali da parte italiana – si legge – e risentimenti inutili per la procedura che si è deciso di seguire e la mancanza di informazioni e di preventiva consultazione, più che sul contenuto stesso, che verrà rivisto dal Ministero della Salute, apparentemente preso di sorpresa”.

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