Se ne parlava come di un farmaco promettente già alla fine del 2021, ma ora con l’autorizzazione della Food and Drug Administration (Fda) è arrivata la conferma. Il vaccino della francese Valneva contro il virus chikungunya – il primo al mondo – ha infatti ottenuto il via libera alla commercializzazione.
COS’È E CHE EFFETTI HA IL VIRUS CHIKUNGUNYA
La chikungunya, spiega l’Istituto superiore di sanità (Iss) è una malattia virale che viene trasmessa all’uomo da zanzare infette e poi può passare da uomo a uomo. È caratterizzata da febbre e forti dolori alle articolazioni tali da limitare i movimenti dei pazienti. Da qui il nome chikungunya, che in lingua swahili significa “ciò che curva” o “contorce”. Il dolore generalmente dura alcuni giorni ma può anche prolungarsi per alcune settimane. Il virus può inoltre causare malattie acute, subacute o croniche.
Nella maggior parte dei casi i pazienti si riprendono completamente ma in alcuni casi il dolore alle articolazioni può persistere per mesi o anche anni. Raramente si verificano complicanze gravi, tuttavia negli anziani la malattia può essere una concausa di morte.
Per l’Iss è tra le più importanti malattie di importazione insieme a dengue, febbre gialla, West Nile, encefalite giapponese e quelle causate da hantavirus.
DOVE È DIFFUSO
Il virus chikungunya è stato ormai identificato in oltre 60 Paesi tra Asia, Africa, Europa e Americhe. Si riscontra generalmente nelle regioni tropicali e subtropicali dell’Africa, del Sudest asiatico e in alcune parti delle Americhe, tuttavia, secondo la Fda, a causa della crisi climatica “si è diffuso in nuove aree geografiche causando un aumento della prevalenza globale della malattia” e si tratta di “una minaccia emergente per la salute globale”.
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha infatti riferito che negli ultimi 15 anni sono stati segnalati più di 5 milioni di casi e quest’anno, a settembre, sono stati segnalati circa 440.000 casi, tra cui 350 decessi.
I dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), inoltre, mostrano che il Brasile ha registrato il maggior numero di casi quest’anno, con 218.613 casi e più di 93.000 casi sono stati segnalati anche in India.
CHI POTRÀ RICEVERE IL VACCINO
Al momento solo gli Stati Uniti hanno approvato il primo vaccino contro la chikungunya ma si prevede che questo annuncio ne acceleri il lancio anche nei Paesi in cui il virus è più diffuso.
La Fda lo ha approvato per le persone di età pari o superiore a 18 anni che corrono un rischio maggiore di esposizione.
CHI LO PRODUCE
Il vaccino, commercializzato con il nome Ixchiq e somministrato in un’unica dose, è stato prodotto dalla casa farmaceutica Valneva con sede in Francia, a Saint-Herblain, e specializzata proprio nello sviluppo di vaccini per malattie infettive.
Dagli studi clinici di fase avanzata, su cui si è basato il giudizio della Fda, è emerso che Ixchiq è in grado di indurre livelli di anticorpi capaci di neutralizzare il virus chikungunya nel 98,9% dei partecipanti. Reazioni avverse gravi simili a quelle della chikungunya, che hanno richiesto un intervento medico, sono state riportate da quasi il 2% delle persone che ha ricevuto il vaccino e solo 2 delle circa 3.500 persone che hanno partecipato alla sperimentazione hanno dovuto ricorrere all’ospedale a causa della reazione.