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Novavax Miocarditi Pericarditi

Perché il vaccino Novavax non arriva?

L’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, parla di “giallo”. Nuvaxovid, il vaccino di Novavax, che doveva convincere anche i più resistenti non riesce ancora a essere consegnato. Ecco perché e di quale nuova data di arrivo si parla

 

L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha dato il via libera il 20 dicembre scorso e due giorni dopo è arrivato l’ok anche dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), ma poi di Nuvaxovid, il vaccino di Novavax che avrebbe dovuto convincere anche i più diffidenti, si sono perse le tracce.

Ora, però, pare ci sia una nuova data di consegna.

COME È FATTO E QUANTO È EFFICACE

Nuvaxovid, a differenza dei vaccini a mRNA (come Pfizer/BioNTech e Moderna) o a vettore virale (come AstraZeneca e Johnson&Johnson), è sì un vaccino di nuova generazione, ma ha alle spalle una lunga storia di studi e prove di sicurezza ed efficacia.

Rientra, infatti, nei vaccini proteici, una tipologia già in uso da decenni contro patologie come pertosse, epatite e meningite, herpes zoster e altre infezioni virali.

I vaccini proteici, per provocare una risposta immunitaria, forniscono alle cellule proteine e coadiuvanti, invece che un frammento di codice genetico. Si tratta quindi di un vaccino realizzato a livello biologico con proteine ricombinate.

I test hanno dimostrato che Nuvaxovid è efficace oltre il 90% nel prevenire malattie gravi e morte.

CHI LO HA FINANZIATO

La statunitense Novavax, all’interno del programma Warp Speed – lanciato dall’ex presidente Donald Trump per accelerare lo sviluppo e la produzione di vaccini – aveva ricevuto dagli Stati Uniti 1,6 miliardi di dollari (più di qualsiasi altro investimento in un produttore di vaccini in quel momento) per sviluppare il vaccino nonostante non ne avesse mai commercializzato uno prima.

LE PREVISIONI DEL CEO DI NOVAVAX

Il 10 gennaio, Stanley Erck, Ceo di Novavax sosteneva che le prime dosi di Nuvaxovid erano già state inviate verso l’Europa e che nel giro di tre mesi si attendeva l’approvazione di molti Paesi.

LE PROMESSE NON MANTENUTE DA NOVAVAX

Le previsioni di Novavax si sono, però, rivelate presto errate. Reuters, infatti, scrive che la società “ha consegnato solo una piccola parte dei 2 miliardi di dosi che prevede di inviare in tutto il mondo nel 2022 e ha ritardato le spedizioni del primo trimestre in Europa e nei Paesi a basso reddito come le Filippine”.

VERSIONI DISCORDANTI

Dal canto suo, Novavax ha detto all’agenzia di stampa di aver completato la consegna di circa 10 milioni di dosi in Indonesia e che altri diversi milioni di dosi – senza precisare il numero – sono arrivate in Australia e Nuova Zelanda lunedì.

Tuttavia, un funzionario indonesiano ha detto a Reuters che il suo Paese ha ricevuto solo circa 200.000 dosi.

L’azienda starebbe facendo di tutto per mantenere gli impegni contrattuali di questo trimestre.

CHE PROBLEMI CI SONO

Amy Speak, una portavoce di Novavax, ha riferito che “alcune spedizioni sono state trattenute da processi normativi e sono in attesa in un magazzino di distribuzione per andare ai fornitori di assistenza sanitaria”.

Le spedizioni verso Unione Europea, Indonesia e Filippine, si legge su Reuters, sono state frenate da una tardiva approvazione normativa da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), dalle limitazioni all’esportazione del suo partner di produzione, il Serum Institute of India, e dalla ritardata approvazione dei singoli lotti di vaccino da parte dei regolatori europei.

Novavax, inoltre, deve ancora adempiere al suo contratto più importante da 1,1 miliardi di dosi destinate al programma per una equa distribuzione dei vaccini Covax.

QUANTO DOVREBBE GUADAGNARE NOVAVAX

Secondo i dati di Refinitiv, riportati da Reuters, l’azienda dovrebbe guadagnare dalle vendite del vaccino circa 5 miliardi di dollari nel 2022, ma gli analisti non sembrano fidarsi del tutto.

“È preoccupante quando dicono di essere pronti a spedire milioni di dosi, ma i numeri che si sentono sono diversi”, ha commentato Mayank Mamtani, analista sanitario di B. Riley Securities.

La Borsa, intanto, non ha pazienza e le azioni della società sono scese di quasi il 10% nelle prime contrattazioni.

IN QUALI PAESI VIENE SOMMINISTRATO

A oggi, questo vaccino è in uso solo in Indonesia, primo Paese ad avere dato l’autorizzazione all’uso di emergenza.

IN QUALI PAESI È STATO AUTORIZZATO

Il Regno Unito, già a novembre, aveva ordinato 60 milioni di dosi di Nuvaxovid. Tuttavia, lo ha approvato solo una settimana fa per le persone sopra i 18 anni e il Guardian scrive che comunque “non sarà immediatamente disponibile in quanto il suo uso come parte del programma di vaccinazione del Paese sarà considerato dal Comitato congiunto indipendente sulla vaccinazione e l’immunizzazione”.

Il vaccino, fa sapere la Cnn, è stato inoltre approvato in Corea del Sud, Australia, India e Filippine dove le somministrazioni avrebbero dovuto essere iniziate, ma un funzionario ha detto a Reuters che il Paese non ha ricevuto nessuna delle 30 milioni di dosi ordinate. Ragion per cui le Filippine starebbero rinegoziando il loro contratto e considerando di ridurre il loro ordine.

IN QUALI ALTRI PAESI POTREBBE ESSERE APPROVATO

Negli Stati Uniti, patria della biotech Novavax, non c’è ancora l’autorizzazione da parte della Food and Drug Administration (Fda), a cui è stata sottoposta la richiesta per l’uso di emergenza solo il 1° febbraio.

La domanda è stata inoltrata anche in Canada e Nuova Zelanda.

MA QUINDI QUANDO ARRIVERÀ

L’Istituto nazionale per la salute pubblica e l’ambiente olandese, che ha il compito di autorizzare i lotti, ha rifiutato di commentare il motivo del ritardo, ma ha detto che il vaccino sarà disponibile dai primi di marzo.

E ancora una volta le informazioni sembrano non combaciare, infatti, nel Lazio, dove l’avvio della somministrazione di Nuvaxovid era prevista per il 15 febbraio, l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato ha detto di non aver ricevuto più notizie sul vaccino Novavax.

“È diventato un giallo, si sono perse le tracce – ha spiegato D’Amato – Prima ci dicevano che ci sarebbe stato consegnato a febbraio, poi a marzo, ora non ci comunicano più neppure i tempi…”.

Ieri, però, un portavoce della Commissione Ue ha affermato che le prime consegne agli Stati membri sono attese per il 21 febbraio. Che sia la volta buona?

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