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Cina Covid

Non solo Covid, cosa succede in Cina a economia e medicine

Il dietrofront di Xi Jinping sulla politica zero Covid, dopo tre anni, sta provocando un’impennata di casi in Cina, dove ora si teme per le catene di approvvigionamento e la carenza di medicine, ma anche che sia solo l’inizio. Fatti, numeri e previsioni degli esperti

 

L’allentamento delle restrizioni e l’abbandono della strategia zero Covid sta facendo esplodere il numero di contagi in Cina dove, secondo alcuni esperti, si sta abbattendo la prima di tre ondate che colpiranno il Paese.

I casi tra i lavoratori delle fabbriche e degli autisti di camion stanno, inoltre, provocando l’interruzione delle catene di approvvigionamento, i cui i ritardi sono solo appena cominciati ma stanno già mettendo in ginocchio i siti di produzione. E anche le medicine iniziano a scarseggiare.

Intanto, a Shanghai, la più grande città della Cina, le scuole hanno già spostato online le lezioni per la maggior parte degli studenti fino al 17 gennaio, ovvero pochi giorni prima dell’inizio delle celebrazioni del Capodanno lunare, che durerà dal 22 gennaio al 5 febbraio 2023.

I DATI DEL COVID IN CINA

Come afferma il Financial Times, ci sono pochi dati affidabili sulla portata e la velocità dell’epidemia dopo che le autorità cinesi hanno ridotto i test Covid e smesso di segnalare quelli che consideravano casi asintomatici.

Secondo quanto scritto dalla Bbc, il Paese domenica ha riportato solo 2.097 nuovi casi, ma le stime non ufficiali, invece, variano. Per esempio, un sondaggio online avviato giovedì dal Beijing News, di proprietà statale, ha rilevato che il 45% dei 114.000 intervistati aveva il Covid o era guarito. Tuttavia, solo a Pechino più della metà dei 22 milioni di abitanti sarebbe infetta.

Stando al China Daily riportato da Salute domani, nell’ultima settimana gli ospedali della capitale hanno registrato un aumento di sei volte delle prestazioni mediche e di sedici volte per quanto riguarda episodi di febbre. E Li Ang, vicedirettore della Commissione sanitaria municipale di Pechino, ha dichiarato ai media che il 9 dicembre ci sono state 3.000 chiamate ai servizi medici di emergenza, sei volte di più rispetto alla media.

LE VACCINAZIONI

Complessivamente, si legge su Bbc, la Cina afferma che più del 90% della popolazione è stata completamente vaccinata, tuttavia, meno della metà degli over 80 ha ricevuto tre dosi di vaccino. Inoltre, la Cina ha utilizzato solo i propri vaccini che, però, si sono dimostrati meno efficaci nel proteggere le persone da gravi malattie e dalla morte rispetto a quelli sviluppati con la tecnologia mRNA, utilizzati in gran parte del resto del mondo.

STOP ALLE CATENE DI APPROVVIGIONAMENTO

Dopo aver rigidamente seguito le severe regole imposte dalla politica zero Covid, le aziende si sono ritrovate a non sapere come gestire l’improvvisa impennata dei casi. Da una parte c’è chi sta allentando in toto i controlli, dall’altra c’è chi isola la forza lavoro per non fermare le linee di produzione.

Alcuni stabilimenti dovranno rallentare la produzione a causa della mancanza di componenti da parte dei fornitori, che sono stati costretti a chiudere le attività per carenza di lavoratori.

Anche le rotte di consegna tra le grandi città sono paralizzate dalla situazione perché come ha spiegato al FT Jacob Cooke, Ceo di WPIC Marketing + Technologies, che gestisce diversi magazzini in tutta la Cina, “le rotte di consegna tra le grandi città prevedono diverse fermate in cui gli autisti si scambiano il carico. Basta che un solo autista si dia malato e le cose vengono bloccate per un altro giorno”.

CARENZA DI MEDICI E MEDICINE

I residenti di Shanghai, Shenzhen e altre città hanno riferito ieri che le farmacie avevano esaurito i farmaci contro la febbre e i test Covid. Le immagini sui social media mostravano lunghe code fuori dagli ambulatori e strade deserte.

“Sono due settimane che chiedo rifornimenti, ma le fabbriche continuano a rimandare i miei ordini. Non ci sono conducenti… sono tutti positivi”, ha detto al FT un farmacista di Shenzhen, aggiungendo che aveva intenzione di ritirare personalmente qualsiasi fornitura quando fosse stata disponibile.

La carenza di personale si registra anche negli ospedali di Pechino dove, secondo il Guardian, a molti medici e infermieri è stato comunque chiesto di lavorare anche se positivi tanto che in alcune strutture i dipendenti contagiati sarebbero anche l’80%.

LA PREVISIONE DEGLI ESPERTI: È SOLO L’INIZIO

Un alto funzionario della sanità cinese, scrive la Bbc, ha dichiarato di ritenere che la Cina stia vivendo la prima delle tre ondate di infezioni da Covid previste per questo inverno.

L’epidemiologo Wu Zunyou ritiene che l’attuale picco si protrarrà fino a metà gennaio, mentre la seconda ondata sarà provocata dai viaggi di massa a gennaio, in occasione delle celebrazioni del Capodanno lunare, che inizieranno il 22 gennaio. In questo periodo, infatti, milioni di persone sono solite viaggiare per trascorrere le vacanze con la famiglia. Il terzo momento critico, invece, si verificherà tra la fine di febbraio e la metà di marzo, quando le persone torneranno al lavoro dopo le vacanze.

Inoltre, un importante istituto di ricerca statunitense citato dal quotidiano britannico ha riferito di ritenere che la Cina potrebbe vedere oltre un milione di persone morire a causa del Covid nel 2023, a seguito dell’impennata di casi.

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