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Zero Covid Cina

La Cina sta davvero ammorbidendo la sua strategia zero Covid?

La Cina ha annunciato un allentamento delle severe restrizioni imposte dalla sua strategia zero Covid, ormai in piedi da più di due anni, ma mercati e persone sono molto scettici. Tutti i dettagli

 

Dopo più di due anni dall’inizio della strategia zero Covid, la Cina sembra iniziare ad allentare le rigide restrizioni messe in campo per contenere i contagi. O meglio, per evitarli del tutto.

Checché ne dica il Partito comunista cinese (Pcc) e il presidente Xi Jinping, questa severa politica ha avuto e continua ad avere pesanti ripercussioni sia sull’economia che sulla popolazione, ma ora qualcosa potrebbe cambiare.

COME DOVREBBE CAMBIARE LA STRATEGIA ZERO COVID IN CINA

Il 28 giugno la Cina ha annunciato che ridurrà la quarantena in una struttura governativa per gli arrivi dall’estero da 14 giorni a 7. Anche la quarantena domiciliare, che segue il completamento di quella centralizzata, si ridurrà da 7 giorni a 3.

Questa decisione – la cui data di avvio non è stata fornita – si basa sulla valutazione delle autorità secondo cui il periodo medio di incubazione della variante Omicron è di circa 2-4 giorni, il che significa che il virus può essere rilevato entro 7 giorni.

ZERO COVID CAMBIA MA NON SPARISCE

Con Pechino, tuttavia, non si può mai dire se quanto annunciato durerà nel tempo. Basti pensare che nella capitale le attività di ristorazione erano riprese il 6 giugno, dopo oltre un mese di pesanti restrizioni, e solo una settimana dopo la popolazione è ricaduta in un semi-lockdown per un focolaio “feroce” – così lo hanno definito le autorità – partito da un bar, obbligando 4 milioni di persone a sottoporsi a test di massa.

A Shanghai, dove dopo quasi due mesi di lockdown le persone avevano ritrovato la libertà a fine maggio, a metà giugno già si rivedevano scene di panico per il timore di una nuova chiusura a seguito di alcuni nuovi positivi al Covid.

Nel frattempo, il video virale che mostrava la reazione della popolazione per le strade è stato rimosso dai social media cinesi, ma come riporta Cnn, il filmato mostra i residenti accalcati lungo la recinzione, che chiedono di essere rilasciati e implorano le autorità di smettere di mandare i residenti negativi al Covid in strutture di quarantena solo perché vivono in un edificio nelle vicinanze di un positivo. Uno di loro che dice attraverso un altoparlante: “Siamo imprigionati illegalmente” – viene prontamente portato via dalle autorità.

COSA HA DETTO XI E GLI SCIVOLONI DEL PCC

È stato lo stesso presidente Xi, in visita a Wuhan martedì scorso, a ribadire fermamente che la strategia zero Covid è il modo più “economico ed efficace” per la Cina di controllare il virus. “È meglio compromettere temporaneamente un po’ di sviluppo economico che danneggiare la vita e la salute della popolazione”, ha dichiarato secondo quanto riportato da Quartz che cita Xinhua, l’agenzia di stampa del Pcc.

Ma ormai la politica di Pechino è diventata una trappola anche per Xi e il Pcc. Dopo che a maggio il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha definito la strategia “insostenibile”, i censori cinesi hanno cancellato da internet i suoi commenti.

E l’organo di stampa statale cinese Beijing Daily, riferisce Cnn, ha recentemente rimosso una citazione attribuita a Cai Qi, un funzionario del Pcc, secondo il quale Pechino avrebbe potuto mantenere i controlli di sicurezza per altri cinque anni. Dopo una forte reazione contro la frase, il giornale ha apportato la modifica parlando di un “errore di editing”.

LA REAZIONE DEI MERCATI

Ma le parole di Xi non sono passate inosservate sui mercati azionari. Infatti, come riporta Quartz, dopo essere saliti il 28 giugno a seguito dell’annuncio dell’allentamento delle misure anti Covid, sono di nuovo scesi il 29 giugno a causa delle affermazioni di Xi.

“La strategia – si legge su Cnn – ha fatto naufragare le attività economiche e ha danneggiato il mercato del lavoro. A maggio, il tasso di disoccupazione per le persone di età compresa tra i 16 e i 24 anni ha raggiunto il livello record del 18,4%”.

In tutto questo, dopo l’estate, è previsto il 20° Congresso nazionale del Pcc, durante il quale si prevede che il Partito scelga Xi per un terzo mandato – un fatto unico dalla morte di Mao Zedong nel 1976 – e per un evento di una simile portata sembra difficile che le misure di allentamento annunciate da Pechino possano durare a lungo.

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