skip to Main Content

Influenza Aviaria

Influenza aviaria, cosa sta succedendo (anche al prezzo delle uova)

Secondo un rapporto europeo, l’Italia è uno dei Paesi in cui si sta registrando una moria anormale di gabbiani dovuta all’influenza aviaria. Gli Stati Uniti, intanto, pensano alla possibilità di vaccinare in massa il pollame perché i prezzi delle uova sono schizzati alle stelle. Tutti i dettagli

 

L’Italia è tra i Paesi in cui si sta riscontrando una mortalità di massa anormale nei gabbiani a causa del virus A(H5N1) dell’influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI). Ad affermarlo è l’ultimo rapporto del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e del laboratorio di riferimento dell’Ue (Eurl).

Attualmente il rischio per la popolazione in generale in Europa rimane “basso” e “da basso a moderato” per i lavoratori e altre persone a contatto con uccelli e mammiferi potenzialmente infetti e morti. Si teme, però, che possa diffondersi sempre di più nel pollame man mano che i gabbiani arrivano nell’entroterra.

I DATI

Tra il 3 dicembre 2022 e il 1° marzo 2023 – si legge nel rapporto – il virus A(H5N1) dell’influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI), clade 2.3.4.4b, è stato segnalato in Europa in uccelli domestici (522) e selvatici (1.138) in 24 Paesi.

influenza aviaria

L’ANORMALE AUMENTO NEI GABBIANI

A colpire è “un numero inaspettato” di rilevamenti del virus dell’influenza aviaria negli uccelli marini, soprattutto nelle specie di gabbiani e in particolare nei gabbiani testa nera.

Ne parlava anche Start all’inizio del mese per le morie che si erano verificate nell’area del lago di Garda e del rischio che attraverso le carcasse potesse potenzialmente diffondersi in altre specie. Episodi come quelli che si sono verificati nel nostro Paese sono stati segnalati anche da Francia, Belgio e Paesi Bassi.

LA TRASMISSIONE GABBIANI-POLLAME

Il rischio di infezione per il pollame, dovuto alla circolazione del virus nei gabbiani, secondo il rapporto, potrebbe aumentare nei prossimi mesi, in quanto le colonie di uccelli nidificanti si spostano verso l’interno, con possibili sovrapposizioni con le aree di produzione del pollame.

QUANTO È ALTO IL RISCHIO PER L’UOMO?

Il rischio di infezione da virus dell’influenza aviaria H5 del clade 2.3.4.4b attualmente in circolazione in Europa è valutato dalle autorità “basso” per la popolazione generale dell’UE/SEE e “da basso a moderato” per le persone esposte professionalmente o in altro modo.

I CASI UMANI

Il rapporto riferisce poi che dall’ottobre 2022, sono stati segnalati in totale 6 rilevamenti di A(H5N1) nell’uomo: 2 dalla Cambogia (cluster familiare, clade 2.3.2.1c), 2 dalla Cina (clade 2.3.4.4b), 1 dall’Ecuador (clade 2.3.4.4b) e 1 dal Vietnam (clade 2.3.4.4b).

Il caso dell’Ecuador, tra l’altro, ha segnato la prima infezione umana da A(H5N1) in Sud America. Si è trattato di una di 9 anni con sintomi gravi in seguito all’esposizione a pollame da cortile malato e morto.

influenza aviaria

Finora, afferma il rapporto, le autorità hanno escluso la trasmissione da uomo a uomo anche nei casi in cui il cluster era familiare.

La Cina, inoltre, ha registrato 2 infezioni umane di A(H5N6), un sottotipo del virus dell’influenza A in grado di infettare alcune specie di uccelli e mammiferi.

I PREZZI DELLE UOVA

Sebbene dopo il picco del novembre 2022, il numero di focolai negli allevamenti avicoli si è ridotto, lo scorso martedì il New York Times scriveva che l’amministrazione Biden sta considerando una vaccinazione di massa del pollame, anche perché i prezzi delle uova sono schizzati alle stelle.

Secondo gli ultimi dati del Bureau of Labor Statistics riportati dalla Cnbc, nell’ultimo anno, il prezzo delle uova è cresciuto del 70,1%. Certo, non si tratta solo della diffusione del virus dell’influenza aviaria nel pollame – bisogna comunque considerare le stesse difficoltà della catena di approvvigionamento e dalla carenza di manodopera che hanno fatto aumentare i costi alimentari in generale – ma, negli Stati Unii, l’epidemia ha spazzato via 50,54 milioni di uccelli nel 2022.

In Europa, stando ai dati Eurostat, nel gennaio 2023, il prezzo delle uova nell’Ue era aumentato in media del 30% rispetto al gennaio 2022.

Tra i Ventisette, l’aumento più elevato dell’inflazione annuale per le uova è stato registrato in Repubblica Ceca (+85% nel gennaio 2023 rispetto al gennaio 2022), seguita da Ungheria (+80%) e Slovacchia (+79%).

Back To Top