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Virus Respiratorio Sinciziale

Il vaccino di Moderna contro il virus respiratorio sinciziale sbarcherà nell’Ue

Fino a un anno fa un vaccino contro il virus respiratorio sinciziale, che colpisce particolarmente bambini e anziani, non era disponibile. Adesso oltre a quelli di Gsk e Pfizer anche Moderna ha ricevuto l'ok della Commissione europea, ma entrerà davvero nella competizione? Fatti, numeri e commenti

 

Anche se per l’inverno c’è ancora tempo, quest’anno gli adulti avranno una nuova difesa contro le malattie delle basse vie respiratorie causate dall’infezione da virus respiratorio sinciziale. La Commissione europea ha infatti autorizzato la commercializzazione del vaccino a mRna di Moderna.

I NUMERI DELL’RSV

Nei paesi industrializzati, il virus respiratorio sinciziale (Rsv) provoca oltre 420.000 ricoveri all’anno e 29.000 decessi tra gli adulti, di cui circa 250mila ricoveri e 17mila decessi in ospedale tra gli over 65 solo in Europa. Sebbene infatti l’Rsv sia considerato dagli esperti un comune virus respiratorio che di solito causa sintomi lievi, può far sviluppare anche forme gravi in neonati o persone vulnerabili, come nel caso di anziani con diabete, malattie polmonari o cardiache.

VACCINI E CURE

Fino a un anno fa non erano disponibili vaccini specifici né per gli adulti né per i bambini. Ma nel giugno 2023 la Commissione europea ha autorizzato Arexvy di Gsk per gli adulti di età pari o superiore a 60 anni e poco dopo ha ricevuto il via libera anche Abrysvo di Pfizer, valido sia per gli adulti che per i neonati fin dalla nascita.

In precedenza, nell’ottobre 2022, la Commissione Ue aveva autorizzato l’anticorpo monoclonale Beyfortus (nirsevimab), di AstraZeneca e Sanofi, per la prevenzione della malattia delle basse vie respiratorie nei neonati e lattanti durante la loro prima stagione di Rsv, ossia quando vi è un rischio più elevato di infezione. Inoltre, la casa farmaceutica anglo-svedese, nel dicembre 2023, ha acquisito lo sviluppatore statunitense di vaccini contro l’Rsv Icosavax.

VIA LIBERA AL VACCINO CONTRO L’RSV DI MODERNA

La scorsa settimana è arrivata la luce verde della Commissione Ue anche per il vaccino a mRna di Moderna, denominato mResvia e indicato per immunizzare gli adulti di età superiore ai 60 anni. Si tratta del primo vaccino a mRna, dopo quello contro il Covid-19, a essere autorizzato nell’Ue.

L’approvazione fa seguito a una valutazione scientifica positiva da parte dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) nel giugno 2024 e precede la stagione autunnale/invernale, quando le infezioni respiratorie come l’Rsv tendono a raggiungere il picco in tutto il continente.

Ora tocca alle autorità nazionali di ogni Stato membro decidere se e come utilizzare il vaccino, in linea con i loro piani di vaccinazione nazionali.

MODERNA BENEFICERÀ DEL VACCINO?

Chissà se la commercializzazione del suo prodotto nell’Ue riuscirà a fare la differenza nei suoi conti dopo che all’inizio del mese ha reso note “numerose battute d’arresto che hanno deluso gli investitori”, scriveva Bloomberg.

L’azienda biotecnologica, infatti, osserva il quotidiano economico, in Europa è stata in gran parte esclusa dal mercato dei vaccini anti-Covid e prevede vendite ridotte. Mentre negli Stati Uniti sta affrontando una maggiore pressione competitiva, che ha portato a un lancio “deludente” del suo nuovo vaccino contro l’Rsv.

Il 1° agosto le sue azioni avevano registrato un calo record del 21%, annullando i guadagni del 2024.

COMMENTI E PREVISIONI DEGLI ANALISTI

Il taglio delle previsioni, ha detto Michael Yee, analista di Jefferies, “aumenta le preoccupazioni, dato che Moderna sta già registrando perdite nette e solleva dubbi sul raggiungimento degli obiettivi di redditività e di liquidità”. Inoltre, secondo Sam Fazeli, analista di Bloomberg Intelligence, “anche la mancanza di commenti sulle vendite potenziali del suo vaccino Rsv mResvia desta preoccupazione”.

Gli esperti, afferma Reuters, avevano previsto per quest’anno vendite di 370 milioni di dollari per mResvia, con le spedizioni che sono iniziate lo scorso luglio, ma si prevede che il prodotto arriverà in ritardo rispetto a quelli di Pfizer e Gsk.

L’azienda sta quindi studiando altri modi per sviluppare o utilizzare la tecnologia mRna e a luglio ha ottenuto quasi 200 milioni di dollari dal governo statunitense per accelerare lo sviluppo di un vaccino di questo tipo per una pandemia influenzale, mentre l’influenza aviaria si diffonde negli allevamenti bovini degli Stati Uniti.

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