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Fascicolo sanitario elettronico, come negare il trasferimento di alcuni dati personali

Dal 1° luglio 2024 i dati relativi a prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale prima del 19 maggio 2020 saranno caricati sul fascicolo sanitario elettronico, a meno che non si scelga di opporsi (e per questo i no vax si sono già organizzati). Tutti i dettagli

 

Ancora pochi giorni per decidere se acconsentire o meno al trasferimento sul fascicolo sanitario elettronico dei dati relativi a prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale (Ssn) prima del 19 maggio 2020. In caso di “silenzio assenso” verranno caricati dal 1° luglio 2024, mentre chi volesse opporsi ha tempo fino al 30 giugno.

A COSA SERVE IL FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO

Il fascicolo sanitario elettronico esiste già dal 19 maggio 2020 ma adesso, secondo il ministero della Salute, è il momento della sua trasformazione da strumento amministrativo a strumento sanitario. Si potrà infatti utilizzare per quattro funzioni: scelta e revoca del medico di famiglia; prenotazione di esami; pagamento del ticket di alcune prestazioni; consulto di referti di diagnostica per immagini. Sarà possibile accedervi tramite Spid o carta d’identità elettronica.

Per il ministro della Salute, Orazio Schillaci, “entro il prossimo anno l’85% dei medici dovrà alimentare il fascicolo […] entro il 2026 tutte le regioni dovranno usarlo ed entro il 2030 tutti i cittadini dovranno poter accedere ai propri dati”.

QUALI DATI CONTERRÀ

Sempre stando a quanto riferito dal dicastero, i dati che verranno inseriti nella cartella clinica online partiranno dal maggio 2020 in poi, mentre per quelli precedenti i cittadini possono negare il consenso alla migrazione online entro il 30 giugno 2024.

IL SITO PER NEGARE IL CONSENSO

Ogni cittadino con assistenza sanitaria o stranieri temporaneamente presenti in Italia, spiega il sito del ministero della Salute, può opporsi al caricamento nella propria cartella clinica online dei dati e documenti digitali sanitari generati da eventi clinici riferiti alle prestazioni erogate dal Ssn antecedenti al 19 maggio 2020 attraverso il portale Sistema Tessera Sanitaria tramite il servizio online “FSE – Opposizione al pregresso”.

La scelta può essere revocata e nuovamente registrata nel SistemaTessera Sanitaria più volte, fino al 30 giugno 2024. Il sistema selezionerà l’ultima indicazione caricata cronologicamente.

I DOCUMENTI PER ACCEDERE

Una volta collegati al sito è possibile accedere tramite Spid, Carta d’identità elettronica (Cie) o Carta nazionale dei servizi (Cns). In caso l’assistito non disponesse di strumenti di identità digitale, può comunque esercitare il diritto all’opposizione accedendo nell’area libera del sistema con tessera sanitaria o codice STP (Straniero Temporaneamente Presente). Chi non ha la possibilità di accesso digitale può essere assistito dalla propria Asl.

Il servizio è gratuito, anche in caso di assistenza.

LA PROCEDURA

Per negare il consenso, sul sito sono disponibili tre modalità:

  • per i cittadini che non dispongono di identità digitale: è possibile opporsi accedendo al servizio disponibile nell’area libera del sito Tessera sanitaria, inserendo il codice fiscale, il numero della tessera sanitaria e la data di scadenza o, alternativamente, per cittadini in possesso di codice STP, inserendo il codice STP, la Regione e la data di rilascio del codice;
  • per i cittadini che dispongono di identità digitale: è possibile opporsi accedendo al servizio disponibile nell’area riservata al cittadino del sito Tessera sanitaria utilizzando le proprie credenziali Spid, Cie o Ts/Cns
  • per gli operatori con autenticazione: il servizio consente ai cittadini, per mezzo di un intermediario (operatori autorizzati presso la propria Asl o, per il personale navigante o aeronavigante, presso gli ambulatori Usmaf-Sasn del ministero della Salute) di esprimere la volontà di opposizione al pregresso sul proprio fascicolo sanitario elettronico.

LA (NUOVA) BATTAGLIA DEI NO VAX

Non appena si parla di dati e privacy i primi a scattare sono i no vax e, come riportato da Adnkronos, esiste già un gruppo Facebook di oltre 32mila membri che rilancia tutte le procedure su come negare il proprio consenso.

Il fascicolo sanitario elettronico, tra l’altro, secondo quanto annunciato dal ministero della Salute, sarà prima interregionale e poi internazionale: “Puntiamo a renderlo uno strumento omogeneo sul territorio e anche uno strumento ‘interoperabile’ a livello internazionale, ovvero collegato e utilizzabile in altri Paesi europei”, ha spiegato il sottosegretario con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti, aggiungendo che “la privacy dei cittadini è garantita da protocolli di sicurezza in accordo con il Garante della privacy”.

Una volta a regime, sarà infatti anche previsto uno scambio transfrontaliero dei dati sanitari con finalità di cura. Ciò significa che chi è in viaggio potrà, per esempio, ottenere i farmaci prescritti in Italia anche in una farmacia di un altro Stato Ue. “Il cittadino – ha chiarito Gemmato – potrà oscurare dei dati se lo ritiene e sarà garantito l’oblio oncologico”.

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