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Vaccino Dengue

La dengue è sempre più diffusa: nuovo vaccino è in arrivo

I cambiamenti climatici rendono la dengue una malattia sempre più diffusa (anche in Italia) però un nuovo vaccino sviluppato dalla giapponese Takeda ha dimostrato buoni risultati. Tutti i dettagli su malattia, diffusione e cure

 

Il comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha raccomandato l’approvazione di un nuovo vaccino contro la dengue, una malattia stagionale infettiva detta anche “febbre spaccaossa” causata da alcune specie di zanzare.

GLI ULTIMI CASI

Questa estate Singapore aveva lanciato l’allarme e gli esperti avevano preannunciato che si trattava di “un brutto segnale per tutto il pianeta”.

Ora, nelle ultime settimane, alcuni casi sono stati individuati anche in Italia, in persone di ritorno da viaggi in Paesi tropicali. In Corsica, invece, è stato segnalato il primo caso autoctono.

E l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) intanto guarda al Pakistan, dove a seguito delle piogge monsoniche anomale che hanno sommerso il Paese, si sta registrando un numero di casi più elevato del solito. Il timore poi è che l’epidemia si estenda anche in Afghanistan e Iran, come conseguenza dei forti fenomeni migratori legate alle alluvioni.

Fonte: Oms

CHE COS’È LA DENGUE

La dengue è una malattia infettiva causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4). Viene trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Come chiarisce l’Istituto superiore di sanità (Iss), non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani.

LA ZANZARA-VETTORE

Nell’emisfero occidentale il vettore principale è la zanzara Aedes aegypti, anche se si sono registrati casi trasmessi da Aedes albopictus.

DOV’È PIÙ DIFFUSA?

La dengue, afferma l’Iss, è conosciuta da oltre due secoli, ed è particolarmente presente durante e dopo la stagione delle piogge nelle zone tropicali e subtropicali di Africa, Sudest asiatico e Cina, India, Medioriente, America latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico. Negli ultimi decenni, tuttavia, la sua diffusione è aumentata in molte regioni tropicali.

Nei paesi dell’emisfero nord, in particolare in Europa, costituisce un pericolo in un’ottica di salute globale, dato che si manifesta soprattutto come malattia di importazione.

L’Oms ha fatto sapere che prima del 1970, solo 9 Paesi avevano sperimentato gravi epidemie di dengue, mentre oggi – complici l’aumento delle temperature e le migrazioni delle zanzare – la malattia è endemica in più di 100 Paesi, anche in Europa.

Si tratta, inoltre, della seconda causa di febbre più diagnosticata dopo la malaria tra i viaggiatori di ritorno dai Paesi a basso e medio reddito. Motivo per cui è stata inserita dall’Oms tra le prime dieci emergenze sanitarie a livello globale.

I SINTOMI

Secondo quanto riferito dall’Iss, di solito la malattia si manifesta con febbre – anche con temperature molto elevate – nei 5-6 giorni successivi alla puntura della zanzara. Può essere accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre.

Nei bambini, invece, i sintomi tipici sono spesso assenti e questo provoca ritardi nella diagnosi che, in alcuni casi possono portare a un aggravarsi della malattia. Nei rari gravi casi che si verificano provoca emorragie e danni agli organi potenzialmente fatali. Tale rischio è maggiore nelle persone che sono state infettate una seconda volta.

Per l’Oms si verificano circa 390 milioni di infezioni da dengue ogni anno in tutto il mondo, con un tasso di mortalità stimato tra 20mila e 25mila l’anno, principalmente nei bambini.

CURE PER LA DENGUE

Attualmente non esiste un trattamento specifico per la dengue e nella maggior parte dei casi le persone guariscono completamente in due settimane. In caso di febbre è possibile utilizzare antipiretici ed è importante idratarsi bevendo molta acqua.

PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE

Evitare le punture di zanzare infette resta, dunque, il modo più efficace per non contrarre la malattia. Per questo è importante usare repellenti e zanzariere, e indossare vestiti adeguati, oltre a eliminare tutti i ristagni d’acqua in prossimità delle zone abitate ed effettuare mirate campagne di disinfestazione.

IL VECCHIO VACCINO

Finora un primo vaccino contro la dengue – Dengvaxia di Sanofi – era stato approvato nel 2015 dopo vent’anni di ricerca ma, scrive Reuters, il suo uso “è stato notevolmente ridimensionato dopo che è emerso che aumentava il rischio di malattie gravi nei bambini ‘sieronegativi’, ovvero quelli che non avevano avuto una precedente esposizione alla dengue al momento dell’iniezione”.

Dengvaxia, inoltre, è stato autorizzato solo per persone dai 6 ai 45 anni e a condizione di aver già contratto una prima volta la dengue.

IL NUOVO VACCINO

Adesso, però, il Chmp dell’Ema – che ha esaminato contemporaneamente per la prima volta un medicinale destinato sia al mercato Ue che a quello dei Paesi terzi, secondo il programma EU-Medicines for all (EU-M4all) – ha raccomandato l’approvazione del nuovo vaccino tetravalente (vivo, attenuato), TAK-003, della casa farmaceutica giapponese Takeda.

Potrà essere somministrato per prevenire la malattia causata da tutti e 4 i sierotipi fin dai quattro anni di età.

GLI STUDI SUL VACCINO DI TAKEDA

I benefici e la sicurezza del nuovo vaccino, riferisce l’Ema, sono stati valutati in 19 studi clinici che hanno coinvolto più di 27.000 persone di età compresa tra i 15 mesi e i 60 anni, provenienti da regioni endemiche e non.

I RISULTATI

Nel 2019, Takeda aveva riferito che lo studio di Fase III aveva dimostrato un’efficacia complessiva del vaccino dell’80,2% un anno dopo la seconda dose e una riduzione del 95,4% dei ricoveri ospedalieri associati alla dengue.

Tre anni dopo, i risultati di follow-up hanno mostrato un’efficacia complessiva del 62% contro la malattia confermata virologicamente e dell’83,6% contro le ospedalizzazioni correlate.

A quattro anni e mezzo di follow-up, il vaccino di Takeda ha dimostrato di aver prevenuto l’84% dei casi di dengue ricoverati in ospedale e il 61% dei casi di dengue sintomatici nella popolazione complessiva, includendo sia individui sieropositivi che sieronegativi.

PREVISIONI ECONOMICHE

Se approvato dall’Ema, Takeda, scrive Reuters, prevede che il vaccino genererà vendite per 700 milioni-1,6 miliardi di dollari nell’arco di diversi anni.

In termini di prezzi, senza rivelare i dettagli, Takeda ha aggiunto che sta studiando un modello a livelli per il mercato pubblico e privato e per i mercati endemici e di viaggio.

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