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Covid, il negazionismo della stagionalità è non-scientifico. Il post del prof Silvestri

Tutte le colpe dei negazionisti delle stagioni secondo Guido Silvestri, patologo, immunologo e virologo, professor & chair presso Emory University di Atlanta L’effetto della stagionalità sulla diffusione di Covid-19 è sotto gli occhi di tutti, eppure alcuni “diversamente esperti” si ostinano a negarlo. La cosa da un lato non sorprende: di questi tempi c’è chi…

L’effetto della stagionalità sulla diffusione di Covid-19 è sotto gli occhi di tutti, eppure alcuni “diversamente esperti” si ostinano a negarlo. La cosa da un lato non sorprende: di questi tempi c’è chi nega l’efficacia dei vaccini, chi nega che gli anticorpi neutralizzanti blocchino il virus, e chi nega persino che Sars-CoV-2 esista. Sui social ormai si nega tutto e il contrario di tutto. Ma il negazionismo della stagionalità di Covid, oltre che totalmente non scientifico, è stupido e pericoloso.

Il negazionismo della stagionalità è non-scientifico perché la stagionalità dei virus respiratori (compresi i coronavirus umani endemici) nelle regioni a climi temperati è un fenomeno conosciuto da secoli e perfettamente spiegabile da un punto di vista immunologico e virologico, a partire dal fatto che le persone passano più tempo all’aperto e vivono più distanziate tra loro. In quanto a quelli che “ma allora India e Amazzonia?”, ricordiamogli, per l’ennesima volta, con estrema pazienza, che si tratta di climi tropicali o sub-tropicali. L’effetto “protettivo” dell’estate in Europa e Nord America si è visto ovunque, indipendentemente dalle restrizioni usate (in Svezia esattamente come in Italia, oh yeah), con la sola eccezione, guarda caso, del Sud degli Stati Uniti, Florida in primis, dove il clima infatti non è temperato ma sub-tropicale.
Il negazionismo della stagionalità è stupido perché si basa su ragionamenti “a priori”, di tipo dogmatico-fideistico oppure di tipo pseudo-pragmatico. Il negazionismo “dogmatico-fideistico” è quello di quei “chiusuristi” la cui verità rivelata è che solo i lockdowns possono fermare Covid (e nient’altro), e quindi ogni altra osservazione o considerazione va negata ipso facto. Trattasi di soggetti che, se mi permettete la battuta facile, in lockdown hanno messo soprattutto il loro cervello, e l’unico augurio che possiamo fargli è quello di una pronta riapertura. Il negazionismo “pseudo-pragmatico” è invece una risposta bene intenzionata (ma sbagliata!) ai no-vaxx mascherati da “geni della logica” che dicono: i casi di Covid adesso calano solo per la stagione e quindi i vaccini sono inutili (spoiler alert: i casi adesso calano sia per la stagione sia per i vaccini, e d’altronde col 18% della popolazione vaccinata come potrebbero farcela da soli i poveri vaccini?). Ripeto: capisco le buone intenzioni, ma dire una fesseria per combatterne un’altra non è mai una buona idea.

Il negazionismo della stagionalità però, come dicevamo prima, non è solo stupido ma anche potenzialmente pericoloso. In primis perché se, al momento delle riaperture, non si tiene appunto conto di questo fattore, come accaduto purtroppo sia nel 2020 che nel 2021, ci si ritrova a fare il festival delle previsioni tanto catastrofiste quanto sbagliate (su quelle fatte tra il 21 aprile 2021, riapertura delle scuole, ed il 26 aprile 2021, riapertura parziale dell’Italia, ci si potrebbe fare un’antologia o meglio un bestiario). [E qui va dato un grande grazie a Draghi ed al CTS per non aver ascoltato certe cassandre.] Da mesi osserviamo come il catastrofismo a getto continuo alla fine crei solo ansia inutile, e Dio sa quanto non ce ne sia bisogno, oppure, al contrario, reazioni paradossali ed esasperate a base di “negazionismo del virus”.

Soprattutto il negazionismo della stagionalità è pericoloso perché distrae dal fatto che, con l’arrivo della cattiva stagione (a partire da ottobre/novembre nell’emisfero Nord) la diffusione di Covid diventa più facile e pericolosa, e quindi le eventuali misure di contenimento (dal tracciamento alle mascherine, dalla riduzione degli assembramenti ai coprifuoco) vanno modulate di conseguenza. Ma ancora più pericoloso — e questo è davvero il punto critico, a mio avviso — sarebbe pensare che i vaccini già funzionano nel dare immunità di gregge quando le percentuali di persone vaccinate sono ancora relativamente basse (come quelle attuali). Questo atteggiamento porterebbe a rilassare la campagna vaccinale, quando invece dobbiamo spingere tutti per vaccinare come matti, da adesso fino ad ottobre, in Italia come in Europa e Nord America, approfittando in pieno della tregua estiva, per arrivare a quella quota, che molti situano attorno al 70-80%, che davvero permetterà di stroncare la diffusione di Sars-CoV-2.

PS: mi rendo conto che queste righe non serviranno a convincere i negazionisti “inconvincibili”, ma spero davvero che siano utili a chi riesce ancora ad usare il cervello.

(post estratto da Facebook)

 

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