Negli Stati Uniti, il segretario alla Salute, Robert F. Kennedy Jr. vorrebbe abolire l’assistenza sanitaria gratuita per coloro che mangiano ciambelle, in Europa alcuni europarlamentari hanno proposto di abolire le tasse sulla produzione nazionale di frutta e verdura per incentivare una sana alimentazione e ora l’Italia studia una legge per prevenire e curare l’obesità.
Dalle Americhe all’Asia, passando per l’Africa, questa patologia infatti affligge milioni di persone ed è responsabile di alcune delle principali malattie e cause di morte, oltre a costare cara ai sistemi sanitari. Ecco perché ieri l’Aula della Camera dei Deputati ha approvato in prima lettura il disegno di legge unificato recante “Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità”. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.
I DATI SULL’OBESITÀ IN ITALIA
Stando ai dati Istat relativamente all’anno 2021, in Italia la quota di sovrappeso nella popolazione adulta è pari al 36,1% (maschi 43,9%, femmine 28,8%), mentre gli obesi sono l’11,5% (maschi 12,3%, femmine 10,8%), con un trend in costante crescita. Complessivamente, quindi, nel nostro Paese si possono stimare in circa 4 milioni di persone adulte obese.
Per quanto riguarda invece i bambini, il sistema di sorveglianza OKkio alla SALUTE, nella raccolta dati del 2019, evidenziava che tra i bambini della III classe della scuola primaria (8-9 anni) erano in sovrappeso il 20,4% e obesi il 9,4%.
Tra gli adolescenti, i dati italiani 2022 dell’Health Behaviour in School-aged Children – Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi di età scolare (HBSC), condotto su un campione di studenti di 11, 13 e 15 anni, sulla base di quanto auto-dichiarato evidenziavano poi che il 18,2% dei ragazzi 11-17 anni era in sovrappeso e il 4,4% obeso.
DECESSI E CONFRONTO CON L’UE
Secondo le ultime stime disponibili (2019) dell’Institute for Health Metrics and Evaluation, riportate dall’Istituto superiore di sanità (Iss), in Italia si stima che l’obesità sia responsabile di oltre 64.000 decessi (ovvero del 10% di tutti i decessi) e di oltre 571.000 anni vissuti con disabilità.
Anche per quanto riguarda la popolazione infantile, l’Italia è tra i Paesi europei con la maggior prevalenza di sovrappeso e obesità.
DIFFERENZE TRA NORD E SUD E CATTIVE ABITUDINI
Dalle analisi è inoltre risultato che sovrappeso e obesità diminuiscono leggermente con l’età, sono maggiori nei maschi e nelle Regioni del Sud. Rispetto alla precedente rilevazione, effettuata nel 2017/2018, nel 2022 tali valori risultano in aumento per entrambi i generi (17% sovrappeso e 3% obeso).
Tra le principali cause responsabili di tali condizioni ci sono una scorretta alimentazione e una inadeguata attività fisica che tuttavia, sottolinea l’Iss, sono fortemente influenzati dalle condizioni sociali, economiche e culturali del contesto in cui si vive.
IL DDL ALLO STUDIO
L’Italia, per combattere questa piaga, ha quindi deciso di intervenire con un disegno di legge unificato dl titolo “Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità”. Il provvedimento introduce un quadro normativo per affrontare la crescente emergenza sanitaria rappresentata dall’obesità. Contiene sei articoli e punta a garantire un approccio strutturato e sistemico a prevenzione, diagnosi e cura, con una particolare attenzione agli aspetti educativi, informativi e formativi.
PRINCIPI E FINALITÀ
All’articolo 1 vengono indicati i principi e le finalità del disegno di legge. L’obesità, correlata ad altre patologie di interesse sociale, viene definita “una malattia cronica di interesse sociale” e il provvedimento mira a “garantire la tutela della salute e il miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti affetti da obesità”.
LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA
Al fine di assicurare l’equità e l’accesso alle cure, l’articolo 2 prevede che i soggetti affetti da obesità usufruiscano delle prestazioni finalizzate alla diagnosi e alla cura dell’obesità contenute nei livelli essenziali di assistenza (Lea) erogati dal Servizio sanitario nazionale.
INTERVENTI PER LA PREVENZIONE E LA CURA
All’articolo 3 si entra nel vivo della realizzazione del provvedimento. Si autorizzano infatti fondi specifici per finanziare un programma nazionale: 700.000 euro per il 2025, 800.000 euro per il 2026 e 1,2 milioni di euro annui dal 2027. Le risorse verranno distribuite tra le Regioni tramite decreto del ministro della Salute, previa intesa con la Conferenza Stato-Regioni.
Gli interventi per la prevenzione comprendono: prevenzione dell’obesità e sovrappeso, soprattutto infantile; sostegno all’allattamento al seno; responsabilizzazione dei genitori nell’alimentazione dei figli; agevolazione dell’inclusione sociale, scolastica e lavorativa delle persone con obesità; promozione di attività fisica ed educazione alimentare nelle scuole; campagne informative su stili di vita corretti, tramite media e reti territoriali; educazione alla profilassi dell’obesità e del sovrappeso; migliore conoscenza e accesso ai centri per disturbi alimentari.
Il comma 3-bis prevede inoltre 400.000 euro annui dal 2025 per la formazione di personale sanitario e universitario in materia di obesità.
OSSERVATORIO PER LO STUDIO DELL’OBESITÀ
L’articolo 4 prevede l’istituzione presso il ministero della Salute dell’Osservatorio per lo studio dell’obesità (Oso), con funzioni di monitoraggio, studio e diffusione degli stili di vita. Sarà composto da tre funzionari, opererà senza nuovi oneri per la finanza pubblica e senza compensi ai componenti. Il ministro ne definirà annualmente gli obiettivi e presenterà una relazione alle Camere.
CAMPAGNE DI INFORMAZIONE
Secondo l’articolo 5, attraverso una spesa di 100.000 euro annui dal 2025, il ministero della Salute promuove campagne di informazione, sensibilizzazione ed educazione per diffondere corretti stili alimentari e contrastare la sedentarietà.
DISPOSIZIONI FINANZIARIE
L’articolo 6 prevede infine che gli oneri complessivi del provvedimento (definiti all’articolo 3) saranno coperti mediante riduzione del fondo istituito dalla legge di bilancio 2025. Le altre attività dovranno essere svolte con le risorse già disponibili, senza ulteriori oneri.