Si chiama “IPCEI Med4Cure” ed è il primo progetto di comune interesse europeo a sostegno della ricerca, dell’innovazione e della prima diffusione industriale di prodotti sanitari, nonché di processi di produzione innovativi di prodotti farmaceutici.
Lo ha approvato la Commissione europea e i sei gli Stati membri che vi partecipano sono Italia, Belgio, Francia, Slovacchia, Spagna e Ungheria.
L’obiettivo è fornire innovazioni per malattie per le quali non esistono mezzi di prevenzione o trattamento soddisfacenti e aumentare la preparazione dell’Ue alle minacce sanitarie emergenti.
I FINANZIAMENTI…
Gli Stati membri, fa sapere la Commissione Ue, forniranno fino a 1 miliardo di euro di finanziamenti pubblici, che dovrebbero sbloccare altri 5,9 miliardi di euro di investimenti privati. Nell’ambito di questo progetto, 13 aziende con attività in uno o più Stati membri, tra cui 9 piccole e medie imprese, intraprenderanno 14 progetti definiti “altamente innovativi”, che daranno vita a più di 70 collaborazioni previste.
Come osserva Bruxelles, il progetto “comporta anche notevoli rischi tecnologici e finanziari, pertanto, è necessario un sostegno pubblico per incentivare le imprese a realizzare l’investimento”.
…E IL MECCANISMO DI RECUPERO
Gli aiuti alle singole imprese infatti, precisa la Commissione Ue, “sono limitati a quanto necessario, proporzionato e non falsano indebitamente la concorrenza”. In particolare, la Commissione ha verificato che i massimali di aiuto previsti siano in linea con i costi ammissibili dei progetti e con le loro lacune di finanziamento. Inoltre, se i grandi progetti coperti dall’Ipcei dovessero rivelarsi di grande successo, generando entrate nette supplementari, “le imprese restituiranno parte dell’aiuto ricevuto al rispettivo Stato membro”, secondo il cosiddetto ‘meccanismo di recupero’.
“Maggiori informazioni sull’ammontare degli aiuti ai singoli partecipanti – riferisce la nota -, saranno disponibili nella versione pubblica della decisione della Commissione, una volta risolte le questioni di riservatezza con gli Stati membri e i terzi”.
I PROGETTI
Il primo Ipcei riguarda progetti di ricerca e sviluppo che coprono tutte le fasi chiave della catena del valore farmaceutico, dalla raccolta e lo studio di cellule, tessuti e altri campioni, alle tecnologie di produzione sostenibile di terapie innovative, compresi i trattamenti personalizzati, e all’applicazione di tecnologie digitali avanzate. La scoperta di nuovi farmaci darà particolare attenzione a quelli per esigenze mediche non soddisfatte come le malattie rare, ma anche i tumori e la resistenza antimicrobica saranno al centro dell’attenzione.
Il progetto dovrebbe terminare entro il 2036, con tempistiche che variano in funzione dei singoli progetti e delle aziende coinvolte, e gli Stati membri partecipanti prevedono che creerà circa 6.000 posti di lavoro diretti e indiretti.
LE AZIENDE ITALIANE CHE PARTECIPANO
Stando al Sole 24 Ore, “nel progetto sulle biorisorse sono coinvolti i soggetti italiani Fagoterapia, Holostem, Nurex; per lo sviluppo di modelli per identificare e testare terapie Fagoterapia, Holostem, Nurex, Takis; per sostanze innovative e vaccini Fagoterapia, Holostem, Nurex, Sanofi Italy, Takis; e per processi di produzione innovativi Holostem, Nurex, Sanofi Italy, Takis”.
In particolare, la toscana Fagoterapia e la sarda Nurex metteranno a disposizione il loro know-how sulla resistenza agli antibiotici, l’emiliana Holostem (recentemente salvata dalla chiusura) ha esperienza invece nel campo delle terapie con cellule staminali e la romana Takis (il cui vaccino anti-Covid era scomparso prima ancora di apparire per mancanza di fondi) in quelle antitumorali.
IPCEI MED4CURE
I 14 progetti, inoltre, fanno parte del più ampio ecosistema IPCEI Med4Cure, che coinvolge anche 11 partner associati in quattro Stati membri (Belgio, Paesi Bassi, Polonia e Spagna). A cui si aggiungono poi circa 175 partner indiretti, ovvero aziende o organizzazioni di ricerca che beneficeranno delle varie attività di divulgazione dell’IPCEI Med4Cure.