“Una vera perla della ricerca mondiale, tutta made in Italy”, la definisce la biologa Antonella Viola, ma che ora rischia di chiudere, privando così i pazienti affetti dall’epidermolisi bollosa, nota come la “sindrome dei bambini farfalla”, dell’unica speranza che hanno.
COSA FA HOLOSTEM
Holostem è un’azienda biotecnologica nata nel 2008 dalla collaborazione tra l’università di Modena e Reggio Emilia e la Chiesi farmaceutici. È sua la prima e unica terapia genica cellulare per trattare l’epidermolisi bollosa, una malattia genetica gravissima, “rara e devastante” spiega Viola, che fa letteralmente perdere la pelle ai bambini, provocando “sofferenze atroci e morte”.
Oltre a questo, Holostem ha realizzato un’altra importante e innovativa terapia: l’Holocar, che restituisce la vista a chi l’ha perduta a causa di specifiche condizioni patologiche. “Anche questa terapia – afferma l’immunologa – è unica in Europa e ha già restituito la vista a circa 500 persone”.
IL RISCHIO CHIUSURA E IL SILENZIO DI SCHILLACI
Come ricorda Il Foglio, l’anno scorso i soci annunciarono la possibile liquidazione della società “perché non più sostenibile finanziariamente”. L’Espresso parla di 9,5 milioni di euro di rosso alla chiusura di bilancio del 2022.
Partì la mobilitazione dell’opinione pubblica e politica. Dal ministero della Salute però nessuna risposta pubblica agli appelli fino a quando, nel dicembre 2022, un comunicato stampa della fondazione Enea Tech Biomedical, vigilata dal ministero delle Imprese e del Made in Italy ora guidato da Adolfo Urso, annuncia l’avvio di colloqui per intervenire.
Tuttavia, osserva Il Foglio, “oltre a questi vaghi comunicati, nulla trapela in pubblico” e, a gennaio, al ministro Orazio Schillaci viene rivolta una seconda interrogazione parlamentare – la prima da parte del Pd e questa direttamente dalla maggioranza. Prosegue comunque il silenzio stampa e passa un altro anno.
CHE FINE HA FATTO L’INTERVENTO DI ENEA TECH BIOMEDICAL
L’intervento della fondazione Enea Tech Biomedical sembrava la soluzione perfetta per evitare il peggio anche perché, scrive Repubblica, ha “un capitale di 500 milioni di euro e la missione di sostenere società di grande valore innovativo (obiettivo per il quale, a quanto pare, dopo tre anni e tre governi di euro non ne è stato ancora speso neanche uno)”.
Ma che fine hanno fatto i famosi colloqui per intervenire? Stando a L’Espresso, i soci di Holostem hanno messo in vendita l’azienda a un euro, garantendo una dote di 17 milioni, che basterebbero per due o tre anni ma, nonostante le condizioni favorevoli, il ministero del Made in Italy ha ufficialmente bloccato l’iter perché “l’impostazione dell’operazione risulta particolarmente critica ed espone al rischio che l’operazione possa essere qualificata come aiuto illegalmente concesso”.
I VERI MOTIVI
E infatti, sempre secondo quanto riportato da L’Espresso, l’accordo in realtà non s’ha da fare per una lotta interna tra Enea Tech Biomedical e il ministero che la controlla.
La Fondazione infatti ha comunque “reclutato consulenti, cacciatori di teste e un notaio per la firma degli atti e s’è fatta carico di costi superiori ai 150.000 euro per il capitolo Holostem”. Tuttavia, le tensioni col ministro Urso sono evidenti, soprattutto – si legge nell’articolo – dal licenziamento del direttore del personale di Enea Tech Biomedical, Antonio Alizzi, “per presunti litigi con minacce di perdita del lavoro […] ai danni di due colleghe” e avvenuto “all’insaputa di gran parte del Consiglio direttivo”.
In quanto anche responsabile degli appalti e degli acquisti e in particolare referente per la prevenzione della corruzione e della trasparenza (Rpct), il suo ruolo è tutelato dall’Autorità Anticorruzione, che ora sta passando al vaglio il licenziamento perché, fa sapere, “potrebbe essere una misura ritorsiva”.
RESTANO POCHE ORE PER SALVARE HOLOSTEM
Senza dunque un intervento del governo, auspicato da esperti, dipendenti e persone scese oggi in strada a Modena, il futuro di Holostem è segnato. Ha già perso il 37% dei ricercatori e il 30 novembre potrebbe definitivamente chiudere.