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Novavax Miocarditi Pericarditi

Cosa dicono gli esperti del vaccino di Novavax

Novavax: vantaggi, svantaggi, efficacia, costo e tempi. Tutti i dettagli sull’ultimo dei vaccini approvati dall’Ema

 

Cosa cambierà l’arrivo di un quinto vaccino sul mercato europeo? E nel mondo?

Il siero anti Covid Nuvaxovid, prodotto dalla biotech statunitense Novavax e approvato ieri dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema), per ora potrà essere somministrato dai 18 anni in su, con due dosi a distanza di 21 giorni, ma non si esclude che presto inizino trial anche per le fasce di età inferiore.

UN VACCINO DIVERSO DAGLI ALTRI…

Complice il nome ma soprattutto la tecnologia che viene utilizzata per produrlo, Nuvaxovid è stato spesso considerato il vaccino che potrebbe convincere i No Vax perché si basa su una tecnologia diversa rispetto a tutti quelli finora autorizzati nell’Unione europea.

A differenza dei vaccini a mRNA (come Pfizer/BioNTech e Moderna) o a vettore virale (come AstraZeneca e Johnson&Johnson), infatti, è un vaccino proteico. Questo significa che per provocare una risposta immunitaria, fornisce alle cellule proteine e coadiuvanti, invece che un frammento di codice genetico.

… MA BEN COLLAUDATO

I vaccini proteici sono una tipologia di sieri già in uso da decenni contro patologie come pertosse, epatite e meningite, herpes zoster e altre infezioni virali. Per questo si può dire che hanno alle spalle una lunga storia di studi e prove di sicurezza ed efficacia.

L’immunologa Antonella Viola, direttrice scientifica dell’Istituto di ricerca pediatrica Città della Speranza di Padova, ha spiegato a Repubblica: “È un vaccino classico: mentre con i vaccini mRNA è il nostro stesso corpo a produrre la proteina Spike, qui la proteina Spike è prodotta in laboratorio, viene fabbricata dalle cellule di falena, tramite tecniche di ingegneria genetica già consolidate e usate per altri vaccini come quello contro il meningococco B e l’epatite B. Non essendoci nulla di sperimentale o nuovo in questa tecnologia, chi, pur sbagliando, non si fida dei vaccini a mRNA (e non dei vaccini in generale) con Novavax non ha più scuse”.

QUANDO ARRIVERÀ IN ITALIA

Novavax, stando a quanto riferito da una fonte a Reuters, dovrebbe iniziare a consegnare i suoi vaccini all’Ue nel primo trimestre del 2022. Sempre secondo l’agenzia di stampa, la Commissione Ue e l’azienda hanno firmato un contratto in agosto per una consegna che potrebbe arrivare fino a 200 milioni di dosi, di cui la metà è opzionale.

“La Commissione europea”, scrive, invece, il Corriere della Sera, “ha fatto sapere di aver ordinato 27 milioni di dosi che arriveranno nei primi mesi del 2022. Il contratto firmato con Novavax consente poi agli Stati membri di acquistare altri 100 milioni di dosi nel corso del 2022 e del 2023”.

La Stampa aggiunge che “Novavax sarà in grado di consegnare fino a 100 milioni di dosi nell’Unione europea, nel corso del prossimo anno. Per l’Italia, che di solito riceve il 13% degli ordini europei, parliamo di circa 3 milioni e mezzo di dosi entro marzo e oltre 13 milioni in totale”.

QUANTO È EFFICACE

A oggi, lo studio condotto in Messico e negli Stati Uniti ha mostrato che Nuvaxovid ha un’efficacia del 90,4%, mentre secondo un altro studio svolto nel Regno Unito sarebbe dell’89,7%.

Tuttavia, non è stato ancora sperimentato né contro la variante Delta né Omicron, per la quale, invece, sia Pfizer che Moderna affermano che la dose booster riporta in alto la risposta immunitaria.

GLI SVANTAGGI DI NUVAXOVID

Proprio la tecnologia utilizzata per il vaccino di Novavax potrebbe però avere un “potenziale svantaggio” per usare le parole dell’immunologa Viola che spiega: “i vaccini a mRNA sono molto rapidi da aggiornare per fare fronte alle varianti perché basta cambiare delle lettere nel codice genetico necessario alle nostre cellule per fabbricare la proteina Spike aggiornata. Invece con il vaccino proteico (come NovaVax), la proteina Spike aggiornata va prodotta in laboratorio, in grandi quantità, e purificata, con un processo più laborioso e complicato: aggiornare questo vaccino vuol dire dover produrre di nuovo, in laboratorio, tutte le proteine Spike necessarie. Come se si ripartisse ogni volta da zero”.

I VANTAGGI DI NUVAXOVID

Un vaccino proteico però ha anche il vantaggio di poter essere trasportato e conservato molto più facilmente di quelli a mRNA che richiedono una complessa “catena del freddo”. Basta, infatti, un normale frigorifero (2-8 gradi) e questo è fondamentale soprattutto per i Paesi in via di sviluppo.

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