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Menarini

Come funzionano gli anticorpi monoclonali di Menarini?

Gli anticorpi monoclonali prodotti da Menarini e testati presso l'Istituto Spallanzani di Roma e del Centro di Ricerche Cliniche di Verona potrebbero essere pronti per aprile

 

Entra nel vivo la sperimentazione degli anticorpi monoclonali italiani, il farmaco messo a punto dal centro di ricerca del Mad Lab di Toscana Life Sciences, prodotto da Menarini e testato all’Istituto Spallanzani di Roma e dal Centro di Ricerche Cliniche di Verona potrebbe essere pronto per Aprile.

Cosa sono gli anticorpi monoclonali? E come funzionano? Andiamo per gradi.

MONOCLONALI IN FASE DI SPERIMENTAZIONE

Gli anticorpi monoclonali prodotti da Menarini sono in fase di sperimentazione. Lo studio è condotto dall’Istituto Spallanzani di Roma e dal Centro di Ricerche Cliniche di Verona. Secondo quanto scrive Repubblica i farmaci potrebbero essere pronti per aprile.

PAOLINI (FONDAZIONE TOSCANA LIFE): BISOGNA VERIFICARE SICUREZZA

La sperimentazione in corso, di prima fase, servirà a testare la sicurezza della terapia. “L’anticorpo monolocale che abbiamo selezionato come frutto della ricerca di laboratorio condotta nei mesi scorsi dal MAD (Monoclonal Antibody Discovery) Lab, è stato prodotto da Menarini Biotech di Pomezia e siamo adesso davvero a un passo dall’avvio delle prove cliniche, previsto per i primi di gennaio”, ha detto nei giorni scorsi all’Ansa Andrea Paolini, direttore generale di Fondazione Toscana Life Sciences.

“La fase 1 – ha aggiunto – che verificherà la sicurezza della terapia – precisa – sarà svolta su persone sane e condotta dall’Istituto Spallanzani di Roma e dal Centro di Ricerche Cliniche di Verona”.

LA FONDAZIONE TOSCANA LIFE SCIENCES

E’ stata proprio la Fondazione Toscana Life Sciences, un ente no-profit, attivo nel territorio toscano, a mettere a punto l’anticorpo monoclonale.

L’ente, presieduto da Fabrizio Landi, ex membro del consiglio di amministrazione di Leonardo-Finmeccanica in quota Renzi, è nato grazie alla collaborazione di Banca e Fondazione Mps; Regione Toscana; Provincia di Siena; Comune di Siena; Università degli Studi di Siena; Chiron Vaccines Spa; Siena Biotech Spa; Associazione industriali Siena; Azienda Ospedaliera Universitaria Senese; Camera di Commercio, industria, artigianato e agricoltura di Siena.

LA RICERCA

L’anticorpo che viene testato è stato selezionato nel corso di una lunga ricerca, coordinata dal professor Rino Rappuoli, partita dal sangue dei pazienti che avevano sconfitto il Covid in maniera naturale. Dal plasma sono stato selezionati oltre 4.000 cellule B producendo circa 450 anticorpi da testare.

LA PRODUZIONE: IL GRUPPO MENARINI

Il più potente, quello selezionato, è il MAD0004J08 messo in produzione dalla Menarini, gruppo farmaceutico italiano presente in 140 paesi nel mondo. Il gruppo, nel 2019, contava 17.447 addetti e un fatturato di 3.793 milioni di euro.

IL PROGETTO

Lo studio e la ricerca sono stati possibili grazie a un accordo di collaborazione con l’Istituto Spallanzani, esteso anche all’Azienda ospedaliero universitaria Senese e a quella Pisana. A finanziare il progetto è stata la Regione Toscana nell’ambito del Centro regionale di medicina di Precisione e ad un finanziamento dall’EU Malaria Fund.

COSA SONO GLI ANTICORPI MONOCLONALI

Ma facciamo un passo indietro. Cosa sono gli anticorpi monoclonali? “Sono molecole biologiche create in laboratorio, simili a quelle prodotte quando siamo infettati o vaccinati e quindi in grado di riconoscere il virus, neutralizzarlo o bloccarne l’ingresso nelle nostre cellule e la diffusione. Possono avere una funzione terapeutica, come farmaco, se utilizzate all’inizio dell’infezione in modo tale da limitarne la gravità. Oppure una funzione protettiva temporanea, della durata di qualche mese. Forse da due a sei”, ha risposto Giuseppe Novelli, genetista policlinico Tor Vergata di Roma, al Corriere della Sera.

COME FUNZIONANO?

L’anticorpo monoclonale ha uno scopo preventivo “identico” a quello del vaccino, ma con quest’ultimo “la protezione dura di più perché viene stimolata la memoria immunitaria che lascia ricordo dell’agente patogeno. Quindi le difese si riattivano tutte le volte che l’organismo lo incontra. Nel caso dei monoclonali l’immunità è immediata e temporanea. Il loro ruolo potrebbe essere importante nell’ambito di comunità esposte al contagio, ad esempio le residenze per anziani, dove c’è bisogno di una protezione rapida”, dice Novelli.

AIFA APPROVA ANTICORPI REGENERON ED ELI LILLY

Guardando alla produzione fuori dai confini nazionali, l’Aifa ha dato il via libera all’uso degli anticorpi, casirivimab/imdevimab,  sviluppati e prodotti in collaborazione da Regeneron Pharmaceuticals e La Roche, e agli anticopri di bamlanivimab e etesevimab, messi a punto da Eli Lilly. I farmaci potranno essere somministrati solo a pazienti ad alto rischio di sviluppare forme gravi di malattia, con possibili esiti mortali. Dovranno essere scelti pazienti in fase precoce dell’infezione

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