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Carrozza

Cnr, chi non vuole più scarrozzare Carrozza?

Concorsi annullati, situazioni confuse e molto altro. Non c’è solo il caso Multiversity a far discutere il Cnr su mosse e decisioni del presidente Maria Chiara Carrozza

Più che un assalto alla diligenza da film western, un assalto tutto italiano a Carrozza, Maria Chiara Carrozza, ex ministro dell’Istruzione nel governo Letta, oggi presidente  del Consiglio nazionale delle ricerche nonché ultimo arrivo nell’advisory board del gruppo Multiversity delle università telematiche Pagaso, Mercatorum e San Raffaele, ultimamente fa discutere e rumoreggiare. Se non a livello politico, dove tutto tace, all’interno del suo stesso ente.

L’UBIQUITÀ DELLA EX MINISTRA

Carrozza ha una naturale propensione al cumulo delle cariche. Non presiede solo il Cnr, ma siede pure nello European Science Advisors Forum. Questo nonostante nel Cnr, il più importante e largo istituto scientifico del Paese da 8.600 dipendenti, un bilancio annuo da un miliardo di euro, le cose da fare e i dossier da seguire da vicino non manchino, come certificano le tante grane dell’ultimo periodo.

IL PASTICCIACCIO DEL CONCORSO

A iniziare dalla sospensione dell’ultimo bando del Consiglio nazionale delle ricerche per consentire avanzamenti di carriera a 180 dirigenti di ricerca e 35 dirigenti tecnologi. Non sono certo una novità le carte bollate e i veleni in seno al Cnr. Nel 2021, Repubblica titolava: “Diffide, appelli e veleni, il Cnr resta senza presidente“. Di lì a poco sarebbe stata designata appunto Carrozza.

Proprio Repubblica nel pezzo “Il Cnr sospende il bando per le promozioni interne, uno dei ricorsi è stato fatto dall’ex consigliere della presidente” riporta le scuse del direttore generale dell’ente: “Siamo stati troppo sbrigativi nell’allestimento del concorso, ha spiegato il dg Giuseppe Colpani e, a causa delle “esigenze di speditezza”, non abbiamo calibrato bene le aree scientifiche in cui il Cnr ha bisogno delle nuove figure”.

IL COMITATO CHE NON C’È

Ma l’aspetto più curioso della vicenda è, senza dubbio, un altro: “l’ammesso con riserva dal giudice di Roma, l’avvocato Paolo Colasante, è stato uno dei quattro membri della segreteria tecnico-scientifica della presidente Maria Chiara Carrozza. Questa presenza ha ampliato il malessere tra i lavoratori del Cnr”.

Anche perché “la segreteria tecnico-scientifica, istituita il 16 luglio 2021, con Carrozza presidente da tre mesi, è stata ufficialmente soppressa lo scorso 14 settembre. Tre giorni dopo la sospensione del largo bando”.

“SCELTE SCHIZOFRENICHE DDEL VERTICE DEL CNR”

“Assistiamo a scelte schizofreniche del vertice del Cnr”, dice al quotidiano fondato da Scalfari Vito Mocella, membro del Consiglio scientifico dell’ente, “il bando è stato concepito e gestito male. Siamo in una fase di ricorso d’urgenza, non si è neppure entrati nel merito, e il consiglio di amministrazione e il direttore generale hanno fermato un concorso che riguarda centinaia di persone, lasciandole nel limbo”.

SCALPITANO I SINDACATI

“FLC CGIL ritiene che l’Amministrazione debba mettere in campo ogni azione affinché i concorsi possano proseguire, per non pregiudicare la posizione di tutti coloro che hanno inoltrato la domanda di partecipazione e che vedrebbero lese le loro aspettative per il semplice fatto che un candidato abbia ottenuto una decisione del Tribunale di Roma (temporanea e non definitiva) che estende la valutazione dei suoi titoli fino alla data di scadenza del termine di presentazione della domanda”.

“Se dovesse prevalere questa logica – dicono da FLC CGIL -, diventerebbe complicato bandire e portare a termine dei concorsi in considerazione del fatto che, nella stragrande maggioranza dei casi, i candidati propongono ricorso. In sub ordine – proseguono i sindacati -, nel caso in cui il CdA CNR dovesse comunque procedere alla revoca dei Bandi, la FLC CGIL chiede che la delibera di revoca preveda, contestualmente, i tempi per l’indizione delle nuove procedure, si tenga conto dell’aumentata platea degli aventi diritto e pertanto, proporzionalmente aumentato il numero di posti messi a Bando per la progressione dal II al I livello professionale. La FLC CGIL chiede che nell’emanazione di nuovi Bandi vengano mantenute esattamente la medesima struttura e le stesse procedure di presentazione delle domande, per permettere ai colleghi che hanno speso giorni nella preparazione della documentazione presentata, di prevedere solo una integrazione. La FLC CGIL chiede, inoltre, che nei nuovi Bandi sia introdotta la valutazione dell’anzianità nel livello professionale.”

POCHE ORE FA L’ULTIMO CONCORSO BLOCCATO

Sempre Repubblica, questa volta dalla redazione di Genova, ricostruisce l’ultimo concorso bloccato. “Venerdì scorso – la firma bollinata di Maria Chiara Carrozza è del 29 settembre 2023 – la presidente ha decretato di annullare il concorso pubblico “per titoli ed esami” per l’assunzione, con contratto di lavoro a tempo pieno e indeterminato, di un tecnologo di terzo livello”.

La prova, viene spiegato, aveva già superato la fase dello scritto, realizzato da trentun candidati il 17 luglio scorso, ed erano pronte le convocazioni per il 20 settembre per i cinque promossi agli orali. I cinque, invece, pochi giorni prima hanno ricevuto una Pec che spiegava loro come il loro anno di studi si era concluso con la revoca: “il concorso non c’è più, ci dispiace.”

Il quotidiano spiega che per il Cnr “serviva un amministrativo non più un tecnologo, che poi è una figura che si occupa di attività di supporto alla ricerca, alla gestione degli impianti, ai sistemi informatici. “Bisogna dare priorità”, si legge nella revoca ex articolo 21, “all’assunzione di personale con profilo amministrativo e dare corso, previa revoca della suddetta procedura concorsuale, alle procedure necessarie per assicurare la copertura di una posizione di funzionario amministrativo presso la sede di Genova, al fine di garantire il migliore funzionamento dell’Unità comunicazione”.

“In verità, il bando 367417 Tec Uc – prosegue Rep – nel corso del suo sviluppo aveva mostrato non pochi problemi. Indetto l’11 ottobre del 2022, lo scritto, prima prova, si è svolto dieci mesi dopo. Uno dei compiti, valutato con il punteggio di 13 quando il minimo era 28, consisteva di sole cinque righe scritte. Si scoprirà, poi, che la sua versione originale, invece, era di cinque pagine e che nella sua stesa messa a registro finiva con una parola spezzata. Sì, lo scritto non era stato salvato dal sistema informatico del Cnr e la prova – per quella candidata – doveva essere ripetuta. I trentun candidati ritenevano, infine, di conoscere il nome del vincitore finale, che, nel lungo viaggio della prova per tecnologi, era stato proprio tra i cinque ammessi all’orale”.

“Ecco, chiosa la testata diretta da Maurizio Molinari, un altro ordigno pronto a esplodere tra ricorsi al Tar e ai giudici del lavoro, che la presidenza, con buona probabilità, ha voluto disinnescare. Annullando tutto.”

LA VICENDA DELL’AUTO ESPLOSA

Ma non ci sono solo paciughi di stampo burocratico. Un gravissimo incidente senza precedenti è occorso proprio negli anni in cui Carrozza ha presieduto l’istituto: l’esplosione dell’auto sperimentale che viaggiava verso Pozzuoli dello scorso 23 giugno, in cui sono morte due persone tra cui una tra le ricercatrici più esperte dell’Istituto motori di Napoli del Cnr.

Sono tanti gli interrogativi che hanno riguardato questa vicenda, dal ruolo del Cnr al fatto che un’auto potenzialmente pericolosa viaggiasse su un tratto di strada aperto al traffico. Lo stesso Cnr ha impiegato ben tre giorni solo per vergare una nota di cordoglio. Perché?

LA PASSIONE DI CARROZZA PER LE UNIVERSITÀ TELEMATICHE

Naturalmente queste vicende che sporcano il prestigioso ente scientifico nazionale non sono direttamente collegate all’agire di Maria Chiara Carrozza, ma stanno accadendo durante il suo mandato.

Per questo viene da chiedersi se l’ex ministra dell’Istruzione riesca a seguire queste numerose grane con l’attenzione che meritano nonostante le varie cariche accumulate, non ultima nell’advisory board del gruppo Multiversity delle università telematiche Pagaso, Mercatorum e San Raffaele.

Un antico amore, quello dei titoli per corrispondenza. Del resto lei è stata pioniere, come da vecchio titolo di un articolo di Libero del 31 maggio 2016: “La prof in Carrozza ha preso la cattedra per corrispondenza. Nel 2006 la ministra dell’Istruzione, allora docente associato a Pisa, vince il concorso da ordinario all’ateneo on line Marconi, ma non è assunta. Pochi mesi dopo torna in Toscana. Da rettore”. Il pezzo purtroppo non compare più negli archivi online ma qui è possibile rinvenire una sintesi.

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