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Vaccino Sputnik

Chi in Germania e Italia pungola l’Ema su Sputnik V

Germania pronta a prenotare forniture del vaccino russo Sputnik V (su cui indaga l'Ema). Intanto in Italia Campania, Lazio e Veneto...

 

Alla Germania piace il vaccino Sputnik. E Berlino è pronta ad avviare un tavolo di trattative bilaterali per acquistare il farmaco. Il contratto, però, sarebbe subordinato al via libera dell’Ema.

E congelato in attesa del pronunciamento dell’Agenzia europea del farmaco è anche il contratto di acquisto del vaccino Sputnik siglato dalla Campania, governata da Vincenzo De Luca. Anche Luca Zaia, intanto, guarda a Mosca per le forniture di vaccini in Veneto.

L’INTERESSE TEDESCO PER SPUTNIK

La Germania è pronta a siglare un accordo bilaterale per garantirsi la fornitura del vaccino russo. Ad annunciarlo è stato il ministro della Salute tedesco Jens Spahn in occasione della riunione dei ministri della Salute dell’Ue tenutasi a Bruxelles.

L’acquisto avverrebbe dopo il via libera dell’Ema, ma intanto la Germania vorrebbe intavolare una trattativa per ricevere garanzie su quantità e tempistiche della fornitura di Sputnik.

LE MOSSE DELLA BAVIERA

Ed in attesa di un pronunciamento dell’Agenzia europea dei farmaci e delle mosse di Angela Merkel, la Baviera, uno stato nel sud-est della Germania che confina con il Liechtenstein, l’Austria e la Repubblica Ceca, ha deciso di muoversi in solitudine per la firma di un pre-accordo per acquistare 2,5 milioni di dosi dello Sputnik V.

Entro luglio, ha annunciato il governatore Markus Soder, si terrà un primo negoziato con le autorità di Mosca.

IL CONTRATTO SIGLATO DALLA CAMPANIA

Le mosse della Baviera emulano quelle della Campania. La regione italiana ha già siglato un contratto con Mosca per la fornitura del vaccino Sputnik. Gli accordi, però, sono congelati in attesa che l’Ema dia l’approvazione all’uso del farmaco.

“Dopo settimane di confronto e di trattative è stato perfezionato l’accordo. Nell’ambito del Piano regionale di immunizzazione entro l’autunno del 2021 di tutta la popolazione interessata, la possibilità di disporre di altri vaccini aggiuntivi a quelli distribuiti dal Commissario nazionale, consentirà una più certa e tempestiva programmazione e somministrazione del vaccino. Il contratto firmato prevede l’immediata esecutività dopo l’approvazione dell’Ema o dell’Aifa. E’ indispensabile, a questo punto, che le Agenzie di controllo si diano tempi rapidi di verifica e di decisione, adeguati alla gravità della pandemia”, ha detti nei giorni scorsi il presidente della Regione Campania, Vincenzo de Luca.

ZAIA GUARDA A MOSCA

Anche Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, guarda a Mosca per ottenere nuovi vaccini anti Covid. “Se il vaccino Sputnik fosse autorizzato dall’Ema, lo comprerei. Del resto, sono stato il primo a proporlo. Tutti i vaccini in giro per il mondo hanno pari dignità, basta che funzionino”, ha affermato Zaia in una intervista a La Stampa. “Siamo vittime di un retaggio culturale per cui se qualcosa arriva da Est e non da Ovest è una fregatura”, ha aggiunto il Governatore.

SPUTNIK E LA SPERIMENTAZIONE ALLO SPALLANZANI

Intanto il vaccino russo verrà sperimentato all’Ospedale Spallanzani di Roma, in accordo con l’istituto Gamaleya di Mosca, che ha sviluppato il vaccino. Si tratta di una collaborazione scientifica, che deve ancora essere formalizzata: “Sputnik? c’è un rapporto ancora aperto dal punto di vista scientifico, una collaborazione che verrà formalmente sancita nei prossimi giorni tra l’Istituto Spallanzani di Roma e il Gamaleya di Mosca”, ha detto Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio, intervenuto su Rai Radio 2 alla trasmissione Non è un Paese per Giovani. “Questa campagna vaccinale ci accompagnera’ anche nei prossimi anni – ha concluso – e bisogna fare un lavoro importante sulle varianti”.

Lo stesso D’Amato, nei giorni scorsi aveva affermato: “Noi riceviamo ogni giorno centinaia di richieste per il vaccino Sputnik, a Roma nel Lazio e da diverse altre parti d’Italia, ecco perché desideriamo con forza che prevalga il pragmatismo e la scienza”.

IL PENSIERO DI MARIO DRAGHI

Pronto all’acquisto del vaccino russo si dice anche il Primo Ministro Mario Draghi: “Il coordinamento europeo è la prima strada da cercare sui vaccini. Se l’Ue prosegue su Sputnik bene, sennò si procedere in un altro modo. Con pragmatismo si deve cercare il coordinamento europeo, se non si riesce a mantenerlo si possono vedere altre strade”, aveva detto nelle scorse settimane il presidente del Consiglio, Mario Draghi.

LE INDAGINI DELL’EMA

Quel coordinamento europeo invocato da Mario Draghi, però, tarderà ad arrivare. L’Agenzia europea dei farmaci, che nelle scorse settimane ha avviato la revisione continua del vaccino russo anti Covid-19, intende avviare un’indagine per verificare se le sperimentazioni cliniche di Sputnik V abbiano violato gli standard etici e scientifici. Solo se i trial sono stati gestiti eticamente nel rispetto del Gcp, lo standard concordato a livello internazionale volto a garantire che le sperimentazioni sui farmaci siano progettate e condotte correttamente, il vaccino russo potrà essere utilizzato in Europa.

COMMISSIONE UE: NESSUN CONTRATTO

In attesa delle dovute verifiche, anche la Commissione Ue ha deciso di non muoversi e nella riunione con i Ministri della Salute ha annunciato che non firmerà un contratto preliminare con la Russia per la fornitura del vaccino.

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