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Depressione Covid

Che legame c’è tra Covid e depressione?

Con la pandemia ansia e depressione sono aumentati del 25% e secondo una recente indagine oggi la salute mentale preoccupa più del cancro, ma qual è il nesso tra Covid e depressione?

 

C’è chi la sperimenta perché è stato ospedalizzato, chi invece a causa dello stress di vivere durante una pandemia e chi la vede comparire dopo mesi dall’infezione. La depressione dopo il Covid sembra essere un’esperienza più comune di quello che si pensi.

Sebbene i ricercatori non comprendano ancora del tutto perché il Covid colpisce in modo così diverso le persone e in che modo questo influisca sul cervello, una recente ricerca sui fattori di rischio per la depressione potrebbe aiutare a spiegare perché il Covid stesso, o le circostanze che lo circondano, possono contribuire alla depressione in alcune persone.

I DATI SULLA DEPRESSIONE IN ITALIA E NEL MONDO

Già prima della pandemia, nel 2019, si stimava che 1 persona su 8 nel mondo (ovvero circa 960 milioni di persone) convivesse con un disturbo mentale, riferisce Quotidiano Sanità.

La pandemia poi ha dato il colpo di grazia, creando una crisi globale per la salute mentale, alimentando stress a breve e lungo termine e minando la salute mentale di milioni di persone. Secondo le stime si calcola un incremento sia dei disturbi di ansia che di quelli depressivi di oltre il 25% durante il primo anno della pandemia.

Un’indagine Ipsos, condotta quest’anno in 34 Paesi, tra cui l’Italia, certifica che per la prima volta la salute mentale supera il cancro e diventa il secondo problema di salute percepito a livello internazionale, subito dopo il Covid.

Grafico via Ipsos

Inoltre, si legge nel report che il 55% degli italiani dichiara di pensare spesso al proprio benessere mentale (+4% rispetto al 2021) e l’80% afferma che salute mentale e fisica sono ugualmente importanti, ma solo per il 40% il sistema sanitario le attribuisce la stessa importanza.

Infine, i problemi di salute mentale sono in generale avvertiti maggiormente dai più giovani, dalle donne e dalle famiglie a basso reddito.

Grafico via Ipsos

LA DEPRESSIONE COME SINTOMO DEL LONG COVID

L’infezione da Covid può quindi essere la causa diretta della depressione in alcune persone? Nonostante non ci siano ancora prove, si pensa che potrebbe effettivamente esistere una relazione tra le due cose. Uno studio pubblicato su Science Direct ha provato a determinare la frequenza dei sintomi depressivi e della depressione clinicamente significativa a più di 12 settimane dall’infezione da SARS-CoV-2.

Tra chi, infatti, sperimenta il long Covid (ovvero afferma di avere sintomi di vari tipi a distanza di mesi dall’infezione) alcune manifestano anche sintomi neurologici, tra cui la depressione.

I RISULTATI

Attraverso una revisione sistematica di studi pubblicati tra il 1° gennaio 2020 e il 5 giugno 2021, è emerso che la frequenza dei sintomi depressivi a 12 settimane dall’infezione da SARS-CoV-2 variava dall’11 al 28%, mentre la frequenza di depressione clinicamente significativa e/o di sintomi depressivi gravi variava dal 3 al 12%.

La gravità del Covid acuto non era associata alla frequenza dei sintomi depressivi. Tuttavia, gli studi presi in considerazione erano molto eterogenei per quanto riguarda la modalità di accertamento, il momento della valutazione, il luogo e l’età dei pazienti.

Questo, dunque, non dimostra che il Covid sia la causa diretta della depressione ma suggerisce che possa essere probabile.

I FATTORI CHE POTREBBERO ESSERE RESPONSABILI

Diversi fattori, biologici, ambientali o psicologici, possono aver dato origine alla depressione durante o dopo il Covid.

Tra i cambiamenti biologici, neurologici in particolare, correlati al Covid, Medical News Today cita il ruolo che possono aver avuto la perdita del senso dell’olfatto o livelli più elevati di infiammazione al momento della diagnosi.

Anche la permanenza di più o meno giorni in ospedale a causa del Covid sono stati correlati a tassi di depressione più elevati. Secondo uno studio del 2020, il 31% dei 402 sopravvissuti presentava sintomi depressivi un mese dopo il ricovero e una ricerca condotta in Giordania afferma che 8 su 10 dei 105 pazienti usciti dalle unità di terapia intensiva soffrivano di depressione.

La paura di vivere durante una pandemia e la posizione sociale di una persona sono ugualmente fattori che possono aver pesato negativamente sulla salute mentale di molti.

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