Il governo populista, quello che minaccia da sempre di aprire l’Unione europea come una scatola di sardine (o di tonno), farà un bel regalo a Bruxelles.
Dal prossimo anno il contributo italiano alle istituzioni europee dovrebbe aumentare di circa 230 milioni, euro più euro meno. Il valore è scritto fra le righe del Documento di economia e finanza (Def) discusso ieri sera a Palazzo Chigi.
LE TABELLE DEL DEF
Ovviamente queste cifre non figurano nelle tabelle del testo; già quelle che verranno pubblicate nei prossimi giorni sono particolarmente “urticanti”, soprattutto per i due vice premier che hanno disertato la riunione preparatoria. Ma si intravvedono in controluce.
RIDOTTA LA PREVISIONE DI CRESCITA
Proviamo a guardare le anticipazioni, in attesa delle tabelle ufficiali. Innanzitutto, viene ridotta la previsione di crescita. Il pil di quest’anno non crescerà dell’1%, ma solo dello 0,1%. Ne consegue che il deficit nominale salirà, con una buona dose di ottimismo, dal 2,04 al 2,4%.
LA CRESCITA TENDENZIALE
Il governo, però è ottimista. E stima che la crescita tendenziale riuscirà a raddoppiare ( cioè, il pil passerà dallo 0,1% allo 0,2%) grazie al decreto sblocca cantieri ed alle misure a sostegno della crescita che il ministro Tria ha in animo di varare, più o meno “salve intese”.
IL PESO DEL REDDITO DI CITTADINANZA
Con un particolare. Il Def dice che, da solo, il reddito di cittadinanza contribuisce ad un aumento del pil dello 0,2%. Ne consegue che senza questo intervento l’Italia sarebbe in recessione piena, con una crescita tendenziale del meno 0,1%.
(estratto dal quotidiano Il Dubbio; qui la versione integrale)