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Zelensky Biden

Cosa si sono detti Zelensky e Biden sulla crisi ucraina

Il punto di Giuseppe Gagliano

 

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky il 13 febbraio ha invitato il presidente Joe Biden a visitare Kiev perché questa visita sarebbe un potente segnale per aiutare a ridurre e stabilizzare la situazione con la Russia.

Zelensky ha ringraziato Biden per aver inviato aiuti militari all’Ucraina, dicendo che gli aiuti possono “aiutare a prevenire la diffusione di uno stato d’animo di panico” nel paese in mezzo alle tensioni in corso.

“Sono convinto che il tuo arrivo a Kiev nei prossimi giorni, che sono cruciali per stabilizzare la situazione, sarà un segnale potente e contribuirà alla de-escalation”, ha detto l’ufficio presidenziale citando Zelensky a Biden.

Zelensky ha anche detto che l’Ucraina ha capito le minacce che ha affrontato ed era pronta ad affrontare qualsiasi scenario.

Inoltre sia Biden che Zelensky “hanno riaffermato l’impegno degli Stati Uniti per la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”.

Biden ha anche affermato che gli Stati Uniti “risponderebbero rapidamente e con decisione, insieme ai loro alleati e partner, a qualsiasi ulteriore aggressione russa contro l’Ucraina”.

I due leader hanno concordato sull’importanza di continuare a perseguire la diplomazia e la deterrenza in risposta all’accumulo militare della Russia ai confini dell’Ucraina.

Il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan il 13 febbraio ha detto alla CNN che la Russia potrebbe invadere l’Ucraina “da un giorno all’altro” e che una tale invasione potrebbe anche avvenire prima della fine delle Olimpiadi invernali di Pechino, che si concluderanno a febbraio. Sullivan non ha fornito ulteriori dettagli sulla presunta imminente invasione, ma ha fatto osservazioni simili durante una conferenza stampa a Washington.

Tuttavia le tensioni diplomatiche con la Russia non si sono assolutamente attenuate.

La Russia ha fatto sapere che non prenderà parte alla conferenza sulla sicurezza di Monaco come indicato da Al Jazeera; in secondo luogo la TASS ha riferito che la Marina militare della Federazione russa ha dovuto porre in essere, lunedì 14 febbraio, esercitazioni antisommergibile nel Mar Nero per individuare un sottomarino nemico.

Queste manovre sono state fatte dalla marina russa dal momento che il 12 febbraio il Ministero della Difesa russo aveva reso noto che un sottomarino americano era entrato nelle acque territoriali russe e più esattamente nella regione delle Isole Curili.

Infine è emerso un altro elemento che certamente contribuisce a incrementare la destabilizzazione attuale: come riferisce Interfax, il portavoce presidenziale ucraino, Serhiy Nikiforov, ha detto che l’adesione di Kiev alla NATO rimane una “priorità assoluta”, smentendo quanto detto dall’ambasciatore ucraino nel Regno Unito, Vadym Prystaiko, che aveva affermato che l’Ucraina era “flessibile” e persino disponibile a tornare indietro rispetto all’ingresso nell’Alleanza.

Un discorso analogo è stato fatto dalla vice prima ministra ucraina per l’Integrazione Europea ed Euroatlantica, Olha Stefanishyna, che ha sottolineato che l’Ucraina intende aderire all’UE e all’Alleanza Atlantica.

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