Skip to content

Vietnam

Chip, aerei e non solo: tutti gli accordi tra Vietnam e colossi Usa

La visita di Biden in Vietnam non eleva soltanto la relazione con gli Stati Uniti, ora partner strategici sullo stesso piano della Cina, ma è servita alla firma di numerosi accordi sui chip, l'intelligenza artificiale e gli aerei. Tutti i dettagli

 

La visita del presidente americano Joe Biden in Vietnam – iniziata domenica, a G20 concluso – ha portato grandi novità geopolitiche ed economiche.

UNA VITTORIA CONCRETA PER GLI STATI UNITI

Innanzitutto, Washington e Hanoi hanno elevato la relazione bilaterale al grado di partnership strategica globale, il più alto della gerarchia vietnamita. È una mossa solo all’apparenza simbolica: si tratta infatti di una vittoria concreta e significativa per gli Stati Uniti, dato che il Vietnam li ha posti sullo stesso piano diplomatico della Cina.

L’intero Sud-est asiatico è una regione cruciale nella competizione economico-politica tra America e Cina, sia perché sta vivendo una fase di notevole sviluppo e digitalizzazione, e sia perché gli statunitensi vorrebbero trasformarlo in un polo manifatturiero alternativo a Pechino e in un argine alle pretese espansionistiche cinesi nell’Indo-Pacifico. Non a caso, Biden ha definito il Vietnam “una potenza critica nel mondo e l’indicatore principale di questa regione vitale”.

Hanoi, tuttavia, pur essendo preoccupata per l’aggressività della Cina nel mar Cinese meridionale, non ha intenzione di schierarsi dall’una o dall’altra parte. E infatti, nonostante l’approfondimento della relazione con gli Stati Uniti (e nonostante le sanzioni), sta cercando di acquistare armamenti dalla Russia.

NUOVE OPPORTUNITÀ SULLA DIFESA E IL COMMERCIO

Lo status di partnership strategica globale potrebbe portare a un approfondimento della cooperazione militare tra America e Vietnam e a maggiori opportunità economiche: quello americano è già il principale mercato di esportazione per il Vietnam, che l’hanno scorso è stata l’economia asiatica a più rapida crescita.

LA PARTNERSHIP AMERICA-VIETNAM SUI MICROCHIP

Gli Stati Uniti e il Vietnam hanno inoltre siglato una partnership sui microchip che ha l’obiettivo di “sostenere catene di fornitura di semiconduttori resilienti per l’industria, i consumatori e i lavoratori statunitensi”, stando alla Casa Bianca. Diverse società tecnologiche americane, come Google, Apple, Microsoft e Dell, hanno aumentato la propria presenza in Vietnam o hanno intenzione di stabilirvisi per ridurre l’esposizione alla Cina.

L’efficacia di questa partnership, però, è dubbia. Innanzitutto, non è chiaro a quanto ammonterà il contributo economico della Casa Bianca: il ricco piano dell’amministrazione Biden sui microchip, il CHIPS Act, prevede 52 miliardi di dollari per la manifattura in territorio statunitense ma dedica appena 100 milioni all’anno (per cinque anni) allo sviluppo delle filiere straniere. Una parte significativa di quest’ultima somma, pare, verrà destinata al Vietnam.

Al di là dei finanziamenti, poi, la produzione di microchip ha bisogno di lavoratori qualificati e il Vietnam – ma anche gli stessi Stati Uniti – non ne possiede abbastanza.

TUTTE LE AZIENDE AMERICANE CHE FESTEGGIANO IN VIETNAM

Infine, oggi ad Hanoi si è tenuto il Vietnam-U.S. Innovation & Investment Summit, al quale hanno partecipato dirigenti di alto livello di importanti società americane (Google, Intel, GlobalFoundries, Boeing, Amkor, Marvell) e vietnamite (come l’app di servizi finanziari MoMo e il produttore di veicoli elettrici VinFast).

Stando agli annunci, un importante ambito di collaborazione sarà quello dell’intelligenza artificiale. Microsoft, ad esempio, ha fatto sapere che svilupperà un modello di intelligenza artificiale generativa pensato per le necessità dei mercati emergenti. Invece NVIDIA, una delle più importanti aziende di microchip al mondo, collaborerà con la compagnia tecnologica vietnamita FPT Corporation e con Vingroup, la società madre di VinFast.

Quanto ai semiconduttori, Marvell e Synopsys costruiranno dei centri di progettazione in Vietnam; il mese prossimo Amkor aprirà vicino Hanoi uno stabilimento di assemblaggio, confezionamento e collaudo dal valore di 1,6 miliardi. Nel sud del Vietnam già si trova la grande fabbrica di assemblaggio microchip di Intel, da 1,5 miliardi.

La compagnia aerea vietnamita Vietnam Airlines acquisterà da Boeing cinquanta aerei 737 Max: un accordo che le fonti di Reuters hanno valutato sui 7,5 miliardi.

Da ultimo, sull’energia, Honeywell lavorerà con un’azienda partner vietnamita a un progetto pilota di stoccaggio energetico a batterie, il primo del paese.

Torna su