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Vaccini Ue

Vi racconto il circo delle consulenze alla Commissione europea

L’articolo di Giuseppe Liturri Non si è ancora spenta l’eco della scomparsa degli sms tra la Presidente Ursula Von der Leyen ed il ceo di Pfizer Albert Bourla che la Commissione torna di nuovo sotto i riflettori per una vicenda che ne evidenzia l’autoreferenzialità e la mancanza di trasparenza. Insomma un Marchese del Grillo in…

Non si è ancora spenta l’eco della scomparsa degli sms tra la Presidente Ursula Von der Leyen ed il ceo di Pfizer Albert Bourla che la Commissione torna di nuovo sotto i riflettori per una vicenda che ne evidenzia l’autoreferenzialità e la mancanza di trasparenza.

Insomma un Marchese del Grillo in salsa moderna.

Questa volta l’accusa non è lanciata dall’Ombudsman, ma da un organo ancora più autorevole: la Corte dei Conti europea, la quale giovedì ha pubblicato l’esito di una verifica che ha condotto sui consulenti esterni di cui si avvale la Commissione Ue con risultati che fanno somigliare ad un colabrodo tutta la procedura che parte dalla decisione di affidare le consulenze, passa per la loro materiale esecuzione e termina con la rendicontazione ed il pagamento.

Parliamo di una spesa annua di circa un miliardo, che nel triennio 2017-2019 esaminato è stata destinata a servizi di consulenza, studio, valutazione o ricerca.

Emergono lacune in tutte le aree oggetto di investigazione.

1) Chi, quando e, soprattutto, come decide di avvalersi di consulenti esterni? Si viaggia nella più ampia discrezionalità. Infatti, non esiste un quadro completo delle modalità con cui si attivano tali risorse che dovrebbero essere aggiuntive rispetto al personale interno. Gli auditors europei rilevano che non vi sono orientamenti su quando e come ricorrere a quei servizi, non vi sono analisi costi-benefici preventive rispetto all’utilizzo alternativo di risorse interne. Si procede a vista e, aggiungiamo noi, non è difficile immaginare lo spazio che potrebbe aprirsi per incarichi di favore e situazioni poco trasparenti.

2) Emerge che le società di consulenza più grandi ormai alloggino in pianta stabile a Palazzo Berlaymont. Infatti viene sottolineato che il rischio di concentrazione e di dipendenza è molto elevato. Ci sono consulenti che si aggiudicano ogni anno gli stessi appalti e le procedure per prevenire conflitti di interesse sono puramente formali. Insomma, è il Bengodi per le solita decina di grandi società internazionali che trovano sempre un progetto su cui lavorare. I potenziali conflitti di interesse che potrebbero sorgere lavorando su taluni progetti ai quali sono anche interessati i clienti privati dei consulenti restano una terra inesplorata.

3) Una volta assegnato il progetto di consulenza, è emerso che l’esito di queste attività non venga sottoposto a valutazione della performance o valutazione ex post di costi-benefici. Si prende il contenuto del lavoro dei consulenti a scatola chiusa. Non c’è condivisione e trasferimento a favore del personale interno. Loro se la cantano e loro se la suonano.

4) Per chi volesse districarsi tra i poco meno di 3000 contratti stipulati nel triennio e saperne di più, l’operazione è praticamente impossibile. Infatti, la rendicontazione di questi servizi è carente e manca una base dati unica a cui attingere. La mancanza di trasparenza è l’unica regola vigente.

L’aspetto tragicomico di tutto ciò è che la Commissione ha risposto alle osservazioni ed alle critiche degli auditor ed ha praticamente dato loro ragione su tutta la linea, promettendo di adottare i necessari rimedi entro dicembre 2023.

Nel frattempo una decina di società (che potrebbero ragionevolmente avere clienti privati molto interessati ai progetti della Commissione) continuano a fare il bello ed il cattivo tempo negli uffici di Bruxelles ed a produrre documentazione che in pochi leggeranno, ancor meno capiranno, ma che inevitabilmente influenzerà scelte politiche che poi avranno effetti irreversibili sulla nostra vita quotidiana.

Burocrati che si servono di tecnici, ma poi finiscono per dipendere da questi ultimi, in un micidiale circolo vizioso.

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