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Germania Covid

Tutti i subbugli in Germania su lockdown, economia e vaccini

La Germania imbriglia nel lockdown le tre settimane attorno alle festività natalizie e di inizio anno, mentre crescono i timori per una seconda recessione secondo gli analisti e ci sono i primi intoppi in vista sulla distribuzione dei vaccini. L'approfondimento di Pierluigi Mennitti da Berlino

Come previsto da due giorni, la Germania imbriglia nel lockdown le tre settimane abbondanti attorno alle festività natalizie e di inizio anno. Da mercoledì 16 dicembre (il tempo di dare a scuole e commercio il modo di organizzarsi) fino al 10 gennaio chiude tutto o quasi. Dopo tanti vertici di crisi durati ore e ore, protrattisi sino a tarda sera per battagliare su ogni piccolo dettaglio di ogni singola misura, quello domenicale che ha decretato il fallimento della strategia morbida adottata a fine ottobre è durato lo spazio di 50 minuti.

La Germania torna alla casella di partenza, quella dello scorso marzo e del primo lockdown. Le misure ricalcano quelle di allora, e si riassumono in poche righe, tanto sono ormai note. Chiudono tutti i negozi, tranne supermercati, mercati settimanali alimentari, farmacie e ottici. Chiudono scuole e asili, la cui attività sarà ridotta ai minimi termini per l’assistenza ai figli di genitori impegnati in settori strategici (ospedali, polizia, trasporto pubblico). Chiudono i parrucchieri e le attività di cura del corpo. Divieto di vendita e consumo di alcool in luoghi pubblici. Incontri privati limitati a un massimo di 5 persone adulte. Aziende e uffici sono invitati a ricorrere a ferie pagate o all’home office per i propri dipendenti.

LE NUOVE REGOLE RESTRITTIVE IN GERMANIA

Si aggiungono un paio di norme specifiche per il periodo festivo: cena di natale solo con 4 persone aggiuntive rispetto al nucleo familiare (i bambini sotto i 14 anni non sono inclusi nel conteggio), per la notte di San Silvestro divieto di assembramento e di vendita di botti e fuochi d’artificio. In alcuni Länder con alto numero di contagi ci sarà anche il coprifuoco. Le cerimonie religiose saranno permesse con numero contingentato di fedeli (che dovranno prenotarsi) e osservanza delle regole di igiene e sicurezza. La chiesa evangelica ha già annunciato un’ampia offerta di messe online. Restano naturalmente chiuse tutte le attività già bloccate nelle settimane del lockdown light, dai ristoranti agli eventi culturali. L’appello di governo e regioni: restate in casa il più possibile, muovetevi solo per improrogabile necessità.

COME VA LA CURVA DEI CONTAGI DA COVID

La curva dei contagi aveva ripreso nell’ultima settimana una preoccupante crescita esponenziale. Negli ultimi giorni i nuovi casi hanno sfiorato la soglia dei 30 mila, i morti quella dei 600. Il secondo lockdown quasi totale nel giro di otto mesi seppellisce anche il mito della specificità tedesca: con un numero di casi contenuti e scelte politiche tempestive, la Germania aveva superato brillantemente la tempesta della prima ondata. La seconda l’ha invece centrata in pieno e la strategia del lockdown leggero, che nei primi giorni sembrava poter funzionare, è invece fallita. “Bergamo è più vicina di quanto si pensi”, ha detto in conferenza stampa il presidente della Baviera Markus Söder, citando il dramma della città lombarda nella prima ondata. La Germania rischia di trasformarsi da paese modello in primavera a “principale fonte di preoccupazione in Europa”. Gli ospedali sono al limite, con le terapie intensive prossime al livello di guardia e carenze di personale per gestire un così alto numero di pazienti. “In alcune zone della Germania il sistema del triage è già in funzione”, ha concluso Söder.

GLI AVVERTIMENTI DI MERKEL SU COVID

Angela Merkel ha avvertito i cittadini: nei prossimi giorni i numeri di contagi e morti continueranno a essere alti, perché sconteremo le infezioni avvenute nei giorni scorsi, ci vorrà un po’ di tempo prima di vedere l’effetto delle nuove misure. All’inizio di gennaio, il 4 o il 5, la conferenza governo-regioni tornerà a riunirsi virtualmente per valutare la situazione. Quasi tutti al momento sono convinti che il lockdown non finirà il 10 gennaio e verrà prolungato nelle settimane successive.

CHE COSA SUCCEDE NELLE SCUOLE

Le scuole in particolare si preparano a gestire una lunga fase di insegnamento a distanza: una seconda prova per un sistema scolastico che si è dimostrato ancora troppo dipendente dalla didattica in presenza. L’esperienza della scorsa primavera potrà essere utile per accelerare quel processo di digitalizzazione nelle scuole di cui da tempo si parla, ma che in concreto è spesso rimasto sulla carta. Lo stesso varrà per le attività aziendali e per il settore dei servizi, pubblico e privato.

GLI EFFETTI SULL’ECONOMIA

Quanto tutto questo peserà sull’economia è ancora tutto da valutare. Gli istituti di ricerca economica avevano in parte ridimensionato il calo del Pil a seguito di una sorprendente ripresa estiva e autunnale, dopo il crollo primaverile. Ma le stime più ottimistiche puntavano sull’illusione che il paese avrebbe potuto evitare una seconda ondata e conseguenti drastiche misure. Per l’analista di Commerzbank Jörg Krämer, la Germania deve attendersi una seconda recessione. La chiusura dei negozi tappa uno degli sbocchi principali per i prodotti dell’industria tedesca – ha detto Krämer alla Reuters – stimando un calo di un punto percentuale nell’ultimo trimestre 2020 e ancora un segno negativo per il primo trimestre 2021. Bisognerà dunque rivedere i calcoli. Dopo aver sperato di tenere insieme attività economiche e tutela della salute con delle misure morbide e mirate, ora la politica è tornata al concetto che solo uno stop totale può in tempi brevi riportare la situazione epidemiologica sotto controllo e una certa sicurezza al mondo economico. Nel frattempo il ministro del Tesoro Olaf Scholz ha annunciato ulteriori aiuti finanziari per le attività che andranno in letargo nelle prossime settimane, anche per il commercio che aveva puntato sulle vendite natalizie per recuperare parte delle perdite subite durante l’anno.

GLI INTOPPI SUL VACCINO PFIZER-BIONTECH

Ma c’è un’altra notizia che è arrivata a turbare il vertice di crisi governo-regioni. L’ha riferita il ministro della Salute Jens Spahn ed è riportata un po’ da tutti i giornali tedeschi. Ci sono intoppi nell’acquisizione del vaccino Biontech-Pfizer per problemi di produzione, dovuti da un lato alla difficoltà di reperire materiale per la realizzazione che non avrebbe soddisfatto gli standard elevati richiesti, dall’altro al ritardo rispetto alle attese dell’iter di autorizzazione.

LE PRESSIONI TEDESCHE SU EMA

Per quanto riguarda la Germania, si prevede adesso che entro fine gennaio possano essere consegnate da 3 a 4 milioni di dosi: con due vaccinazioni necessarie, significa che solo 1,5-2 milioni di tedeschi potranno essere vaccinati entro febbraio. Circostanza che allunga i tempi del piano previsto e allontana il ritorno a una situazione di relativa normalità. E probabilmente anche quelli dell’allentamento delle restrizioni.
Dopo l’autorità di controllo sui medicinali della Gran Bretagna, anche quelle di Arabia Saudita, Bahrein, Canada, Messico e Stati Uniti hanno dato il via libera al vaccino Biontech-Pfizer. Dalla Germania le pressioni verso l’europea Ema sono sempre più forti. Merkel e Spahn hanno diplomaticamente ribadito “l’augurio che anche l’Europa conceda una rapida approvazione”. Parlando con lo Spiegel, il ministro della Sanità è stato ancora più esplicito: “In un procedimento nazionale saremmo stati senza dubbio anche noi più veloci, per questo è importante che l’Ema conceda l’autorizzazione il più presto possibile”. Qualche tempo fa Spahn aveva profetizzato: sarebbe difficile spiegare ai tedeschi perché un vaccino inventato da un’azienda tedesca arrivi prima negli altri paesi.

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