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Hsbc

Tutti i casini bancari di Hsbc (nella tenaglia Usa-Cina)

Perché Hsbc è nell'occhio dei ciclone. I fatti, i numeri e l'analisi di Aresu (Limes)

Imperversa la tempesta su Hsbc. Il prezzo delle azioni della principale banca europea è sceso al livello più basso dal 1995 a causa delle indiscrezioni di un coinvolgimento in operazioni di riciclaggio di denaro sporco per 2 mila miliardi di dollari.

La banca si è difesa sostenendo di aver sempre adempiuto ai propri doveri legali in caso di segnalazione di attività sospette.

Ma il titolo continua a perdere e gli analisti non sono mai stati così pessimisti su Hsbc. Solo il 16,7% di 30 che seguono il titolo raccomandano l’acquisto mentre solo due anni fa il rapporto era del 47%. Ha riportato oggi Bloomberg.

Ma i guai per la banca non finiscono qui, stretta dalle pressioni da entrambe le sponde del Pacifico.

“La recente inchiesta sui Financial Crimes Enforcement Network Files identifica numerose transazioni sospette sfuggite al monitoraggio dell’istituto di credito tra Panama, la Turchia e naturalmente Hong Kong, dove esso è nato nel 1865. Gli Stati Uniti hanno bollato la vicenda come un pericolo per la sicurezza nazionale”, ha sottolineato l’analista Alessandro Aresu, consigliere scientifico di Limes.

Anche dal Dragone giungono preoccupazioni per l’istituto di credito dopo che il quotidiano cinese Global Times ha riferito nel fine settimana che Hsbc potrebbe essere entrare nella “lista di entità inaffidabili” della Cina.

Tutti i dettagli.

COSA SUCCEDE AL TITOLO HSBC

Le azioni di Hsbc hanno perso fino al 2,6% nella borsa di Hong Kong alle 11:15 di giovedì. Come ha sottolineato Bloomberg, “il titolo è crollato di oltre il 9% finora questa settimana. Portando il calo dell’anno al 54% e rendendolo il peggior rendimento nell’indice Hang Seng di riferimento. A Londra le azioni sono scese di circa il 51%. Dopo aver perso 83 miliardi di dollari di valore di mercato quest’anno, Hsbc è ora più piccola della Commonwealth Bank of Australia e si trova molto indietro rispetto ai principali rivali come Citigroup”.

L’INDAGINE FINCEN

Tutto nasce dalla pubblicazione dei documenti del Financial Crimes Enforcement Network (FinCEN) — la polizia finanziaria del dipartimento al tesoro degli Stati Uniti —  hanno rivelato come alcune delle più grandi banche del mondo abbiano permesso ai criminali di spostare denaro sporco per 2 mila miliardi di dollari tra il 1999 e il 2017.

L’indagine punta l’indice in particolare su cinque grandi istituti finanziari: JPMorgan Chase, HSBC, Standard Chartered, Deutsche Bank e Bank of New York Mellon.

A innescare il tutto un’indagine dell’International Consortium of Investigative Journalists, la stessa rete di giornalisti che rivelò i Panama Papers e che ha citato documenti ufficiali, secondo cui in particolare Hsbc “ha tratto profitti da fondi illeciti negli ultimi due decenni”.

Sulla base dei documenti trapelati ottenuti da BuzzFeed News in alcuni casi le banche, continuavano a spostare fondi illeciti nonostante l’avvertimento da parte dei funzionari statunitensi.

HSBC IN SOFFERENZA

Ma Hsbc era sotto pressione su più fronti prima che i file fossero trapelati e le sue azioni hanno subito un duro colpo quest’anno, scendendo di circa il 50%.

Ad agosto l’istituto di credito con sede a Londra ha riportato un calo del 65% dei profitti a 4,3 miliardi di dollari per la prima metà dell’anno, peggiore di quanto previsto dagli analisti.

A pesare inoltre sull’andamento del titolo, il fatto che Hsbc abbia alzato la stima delle spese per crediti inesigibili, attesa per il 2020 tra gli 8 e 13 miliardi di dollari poiché si aspetta che più persone e aziende non rispettino i loro rimborsi a causa della pandemia di coronavirus.

RISTRUTTURAZIONE IN CORSO

Non finisce qui. Come ha sottolineato la Bbc, Hsbc sta attualmente portando avanti un’importante ristrutturazione delle sue operazioni bancarie globali.

L’amministratore delegato Noel Quinn, che ha assunto ufficialmente il controllo a marzo, ha affermato che la banca si concentrerà ulteriormente in Asia poiché le sue operazioni europee perdono denaro. Quinn ha detto che Hsbc “accelererà” un precedente piano di ristrutturazione che include il taglio di 35.000 posti di lavoro.

LE PRESSIONI DI PECHINO

Ma l’espansione cinese potrebbe essere più difficile del previsto per la banca di Londra.

Secondo quanto riferito dal quotidiano del Partito Comunista cinese Global Times sabato scorso, Hsbc è una possibile candidata per la “lista di entità inaffidabili” della Cina che mira a punire aziende, organizzazioni o individui che danneggiano la sicurezza nazionale. Le sanzioni includono restrizioni al commercio, investimenti e visti per società, paesi, gruppi o persone che compaiono nell’elenco.

Come ricordano i media, l’istituto di credito ha irritato Pechino per la sua partecipazione all’indagine americana su Huawei.

E QUELLE DI WASHInGTON

Ma la banca ha irritato anche gli Stati Uniti, prima ancora dell’indagine FinCen. Hsbc è stato coinvolta infatti in una battaglia politica per il suo sostegno alla legge sulla sicurezza nazionale cinese a Hong Kong e per questo criticata sia dagli Stati Uniti che dal Regno Unito.

A fine agosto, il segretario di Stato Mike Pompeo ha rinnovato le sue critiche a Hsbc per aver sostenuto la legge sulla sicurezza di Hong Kong. Accusando il colosso bancario di aiutare la “repressione politica” cinese a Hong Kong.

IL COMMENTO DELL’ANALISTA ARESU SU LIMES

“La banca si trova quindi stretta tra Washington e Pechino” ha evidenziato l’analista Alessandro Aresu, consigliere scientifico di Limes. “Considerando che nell’azionariato si trovano cruciali investitori americani (tra cui BlackRock) e cinesi (tra cui Ping An) e che la Repubblica Popolare è un mercato chiave non solo per la sua espansione, ma anche per il suo galleggiamento, in uno scenario reso comunque difficile dall’esplosione cinese del fintech. Vivere a cavallo di due mondi è una debolezza quando il gioco si fa duro. Così Hsbc china il capo e appoggia la legge sulla sicurezza nazionale varata da Pechino per reprimere la rivolta di Hong Kong. Ma i cinesi non si fanno convincere: ritengono che Hsbc abbia complottato con Washington per intrappolare Huawei e minacciano di inserirla in una lista nera di sanzioni. La potenza finanziaria cinese può permettersi questa durezza, perché non ha più bisogno della banca del “porto profumato”.”

Pertanto, conclude Aresu, “a Pechino, a prescindere dalla solidità delle accuse, aumenterà l’ira verso la Hsbc, per aver dato agli Usa il materiale che ha aperto di fatto il caso Huawei, profonda ferita per la sicurezza nazionale cinese”.

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