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Turchia

Tutte le ipocrisie dell’Europa sulla Turchia di Erdogan

Il doppio gioco dell'Europa - e dell'Italia - con la Turchia. Il corsivo di Giuseppe Gagliano

 

Ha fatto molto discutere – ed era in fondo prevedibile – la scorrettezza sul piano del protocollo diplomatico da parte di Erdogan nei confronti del presidente – o della presidente? – della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Tuttavia non si può fare a meno di sottolineare come l’Unione europea esporti un considerevole numero di armi proprio alla Turchia.

Infatti nel 2016 vennero venduti 2,3 miliardi di euro di armi alla Turchia mentre nel 2017 le esportazioni hanno avuto un incremento di mezzo miliardo.

Nello specifico, nel 2017 il Regno Unito ha venduto a Erdogan materiale bellico per 660 milioni di euro mentre l’Italia ne ha esportato circa 360 milioni di euro, facendo della Turchia il terzo Paese al quale Roma fornisce più armi, dopo Qatar e Pakistan e superando la Germania con 243 milioni di euro e otto volte superiore a quella francese.

Inoltre l’Unione europea ha retribuito profumatamente la Turchia per evitare di avere una vera propria invasione di immigrati.

Per quanto riguarda invece la reazione del presidente del Consiglio, Mario Draghi, che ha definito il premier turco un dittatore — a seguito della quale la Turchia ha convocato l’ambasciatore italiano Massimo Gaiani — questa è stata certamente inconsueta ma in un certo senso in linea con la postura che sta assumendo l’attuale presidente degli Stati Uniti nei confronti della Cina e della Russia (il presidente americano aveva definito Putin un killer come ricorderanno i lettori).

Ma anche qui non si può fare a meno di osservare l’evidente incoerenza di questa presa di posizione da parte dell’Italia soprattutto se si considera che il nostro paese è un ottimo esportatore di armi proprio verso il paese del dittatore.

A tale proposito — e usando la logica — dobbiamo presumere che l’Italia democratica con l’esportazione di armi rafforzi de facto un sistema dittatoriale. E che dire dell’Egitto nei confronti del quale vi sono ottime relazioni sia nel campo dell’industria di armamenti che nel campo di quella petrolifera?

In realtà i paesi democratici assomigliano a quel marito che il sabato sera frequenta donne di malaffare mentre la domenica mattina si reca con la sua famigliola alla messa domenicale.

Armi italiane alla Turchia: fatti, nomi e ipocrisie

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