La tragica farsa continua.
È in fondo il senso dell’ennesima vicenda che ha visto coinvolto un peschereccio di Mazara del Vallo e cioè il “San Giorgio I” comandato da Giuseppe dell’Arno e di proprietà dell’armatore Carmelo Gancitano nelle acque internazionali tra la Siria e la Turchia.
COSA È SUCCESSO AI PESCHERECCI GIACALONE E SAN GIORGIO I AL LARGO DI CIPRO
Se l’11 maggio, presso le acque a nord di Cipro, due pescherecci nazionali e cioè lo Giacalone e proprio il San Giorgio I erano stati oggetto del lancio di pietre e fumogeni da parte di pescherecci turchi, il 12 maggio il peschereccio San Giorgio I è stato accerchiato da alcuni motopesca turchi che hanno intimato alla nostra imbarcazione di allontanarsi dalla zona di pesca.
LA POSIZIONE DELL’ITALIA IN LIBIA
Cosa dimostra questo episodio a distanza di un giorno dal precedente? Dimostra la volontà da parte dei pescherecci di Mazara del Vallo di violare le acque internazionali? O dimostra come le dinamiche di potere in Libia siano cambiate e certamente non a favore dell’Italia?
ITALIA SGRADITA IN LIBIA?
Se si prova a mettere in sequenza tutti gli episodi che si sono verificati in quest’ultimo periodo a cominciare dal sequestro dei nostri pescatori come se fossimo davanti a un cortometraggio non ci si può non renderci conto di come il nostro paese sia considerato quasi come soggetto non gradito in Libia.