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Qatar

Tutte le contraddizioni del rapporto tra Stati Uniti e Qatar

Sinergie e tensioni fra Stati Uniti e Qatar. L'approfondimento di Giuseppe Gagliano

 

Incominciamo dai fatti. I familiari delle vittime americane di attacchi terroristici in Israele hanno intentato una causa contro le principali istituzioni finanziarie del Qatar che, secondo loro, sono guidate da membri della famiglia reale.

La denuncia è stata depositata presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti di Brooklyn nella quale tre banche del Qatar — Qatar Charity, Masraf Al Rayan Bank e Qatar National Bank — avrebbero consapevolmente facilitato le attività finanziarie della Jihad islamica palestinese e di Hamas tra il 2015-2016.

Nello specifico i querelanti hanno sostenuto che la Qatar Charity avrebbe dato 28 milioni di dollari ai due gruppi terroristici e avrebbe pagato le famiglie dei “martiri”. Inoltre i querelanti accusano la Masraf Al Rayan Bank e la Qatar National Bank di gestire conti bancari per noti terroristi, tra cui Ahlam Aref Ahmad al-Tamimi, che ha facilitato l’uccisione di 15 persone in un attentato suicida del 2001 in una pizzeria a Gerusalemme.

Questa tuttavia non è la prima causa.

A giugno, infatti, una causa analoga era stata intentata alla Corte federale degli Stati Uniti da parte di 51 querelanti nella quale si faceva riferimento agli attacchi rivolti ai cittadini statunitensi in Israele, tra cui un ex capitano dell’esercito americano di 28 anni ucciso a coltellate in un attacco del 2016 a Jaffa.

Entrambi i casi sono stati archiviati ai sensi dell’Atto antiterrorismo degli Stati Uniti, che consente ai cittadini statunitensi di chiedere la tripla restituzione da istituzioni private ma non di citare in giudizio funzionari governativi.

Tuttavia, Qatar Charity è presieduta da un membro della famiglia reale e cioè Hamad bin Nasser al-Thani, e il fondo sovrano del paese, coordinato dalla famiglia reale, ha una partecipazione del 50% nella Banca nazionale del Qatar. Inoltre il consiglio di amministrazione di Masraf Al Rayan Bank è composto da membri della famiglia reale.

Il fatto che il Qatar da anni sostenga a livello finanziario i gruppi estremisti islamici e in modo particolare la Fratellanza Musulmana è un dato di fatto ormai acquisito. Sia sufficiente leggere con la dovuta attenzione i Panama Papers.

Altrettanto acquisito il fatto che gli Stati Uniti vedano nel Qatar un partner strategico come indicato, fra l’altro, dal fatto che in Qatar non solo vi sia la più grande base militare statunitense in Medio Oriente ma anche il quartier generale avanzato del Comando centrale degli Stati Uniti.

Per quanto riguarda l’Italia, il nostro paese ha oramai rapporti sempre più strategici con il Qatar.

Se dovessimo tenere conto della filosofia sottesa ai diritti umani — che sovente contraddice la prassi della politica internazionale o che viene da essa utilizzata a fini di realpolitik — il nostro paese non dovrebbe avere rapporti né con il Qatar né tantomeno con l’Egitto che, fra l’altro, ha denunciato pubblicamente proprio in Francia il supporto dato dal Qatar al terrorismo.

Coerenza per coerenza l’Italia — come d’altra parte gli Stati Uniti — non dovrebbe neppure avere rapporti con la Turchia visto l’uso che ha fatto del terrorismo islamico nella guerra in Siria e Libia.

Ma contrariamente a quanto sostengono i fondamentalisti dei diritti umani la prassi della politica internazionale è complessa e contraddittoria ha cioè una natura prismatica nella quale bene e male coesistono in un composto chimico instabile.

Proprio come nella natura umana.

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