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Turchia

Kosovo e non solo: tutte le mosse della Turchia con i droni di Baykar

Il Kosovo è diventato l’ultimo Paese ad acquisire i droni d’attacco Bayraktar TB2, prodotti dall'azienda turca Baykar. Tutti i dettagli.

Dopo aver venduto i suoi micidiali droni d’attacco Bayraktar TB2 a una trentina di Paesi nel mondo, l’azienda turca Baykar ne ha appena consegnato un certo numero di esemplari a pochi chilometri dalle nostre coste, in quel Kosovo attraversato da forti tensioni tra la componente di etnia albanese e quella serba. Ecco i dettagli dell’acquisto e le ultime mosse dell’azienda controllata dal genero di Erdogan nel mercato globale degli armamenti.

Ultima fermata: Kosovo

Come informa il quotidiano turco Hurriyet, il Kosovo è appena diventato l’ultimo Paese ad acquisire i droni d’attacco Bayraktar TB2, il potente mezzo aereo prodotto dall’azienda turca Baykar Technologies, che si è distinto per efficacia e letalità nei campi di battaglia dell’Ucraina, della Libia e del Nagorno-Karabakh.

Il Primo ministro kosovaro Albin Kurti ha annunciato la notizia nel suo profilo Facebook, dove ha pubblicato una foto di se stesso insieme al capo delle forze di sicurezza Bashkim Jashari e al Ministro della Difesa Armend Mehaj ritratti sullo sfondo di un esemplare di Bayraktar.

“Il Kosovo è ora più sicuro e orgoglioso”, ha scritto Kurti, senza specificare il numero di droni acquistati né i dettagli finanziari dell’operazione. Kurti non ha inoltre precisato il tipo di impiego cui sono destinati i nuovi droni, chiarendo solo che l’acquisto arriva al culmine di un periodo in cui le forze armate del Kosovo hanno incrementato i propri ranghi dell’80% e il budget della difesa è stato raddoppiato.

La notizia arriva in un momento di particolare tensione per il Paese balcanico. Risalgono allo scorso maggio gli scontri tra le forze di sicurezza kosovare e i residenti dei comuni kosovari a maggioranza serba che protestavano per l’insediamento dei nuovi sindaci di etnia albanese eletti dopo un voto boicottato dalla componente serba.

All’epoca volarono parole grosse tra Kurti e il Presidente serbo Vucic, che in tutta risposta mobilitò l’esercito facendo paventare il rischio di uno scontro armato.

Baykar sbarca in Kuwait

Non è passato molto tempo da quando Baykar si è assicurato un altro ordinativo molto importante: l’accordo da 367 milioni di dollari con il Kuwait per vendergli un certo numero di Bayraktar.

Come ha raccontato a quel tempo l’Associated Press, il capo delle operazioni dell’aviazione del Kuwait, brigadier generale Fahad al-Dosari, aveva pubblicato un video sul suo profilo Twitter in cui precisava che la nuova flotta di droni sarebbe stata impiegata a supporto della marina e della guardia costiera in operazioni di monitoraggio marittimo e di controllo dei confini.

Negoziato direttamente dal governo del Kuwait, l’accordo con Baykar prevedeva anche la fornitura di armamenti, di sistemi per la guerra elettronica e altri strumenti compatibili con gli standard Nato, elemento, questo, particolarmente appetibile per un partner degli Usa come il Kuwait che ospita sul suo suolo oltre 13.000 soldati americani.

Le mosse di Baykar in Ucraina

Questo è un periodo di intensa vitalità per Baykar, che ha venduto i TB2 a una trentina di Paesi nel mondo diventando così un assoluto protagonista dell’industria turca della difesa.

Ora l’azienda ha piani di lungo termine nel Paese che ha impiegato i droni per respingere l’avanzata russa. Risale all’ottobre dell’anno scorso l’annuncio da parte del Ceo Haluk Bayraktar di aver iniziato i lavori di costruzione di un impianto in Ucraina che sarà gestito dalla sussidiaria locale Avia Ventures e che dovrebbe aprire i battenti nel 2025.

“Molto del lavoro preparatorio è stato già compiuto, con il sito che già dovrebbe cominciare a ricevere elettricità a partire da luglio”, dichiarò all’epoca il Ceo.

Il progetto del nuovo sito produttivo è il frutto di un accordo siglato dai governi di Kiev e Ankara subito dopo lo scoppio della guerra per cooperare nell’industria aerospaziale. L’intesa garantisce un regime fiscale conveniente e incentivi doganali per gli imprenditori turchi interessati a investire nel settore aerospaziale ucraino.

Tramite la stessa sussidiaria che sta realizzando il nuovo impianto produttivo, Baykar ha ulteriormente allargato i suoi investimenti in Ucraina attraverso la costruzione di un Centro di eccellenza nella tecnologia dei veicoli senza pilota, in cui, oltre ai Bayraktar, saranno prodotti i droni Akinci, con un investimento totale di quasi cento milioni di dollari.

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