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Erdogan Bin Salman

Cosa sappiamo del maxi-accordo sui droni fra Turchia e Arabia Saudita

La Turchia ha firmato il più grande contratto sulla difesa di sempre: Baykar ha stretto un accordo sui droni con l'Arabia Saudita. Ecco dettagli e motivazioni.

Oggi la Turchia ha firmato il più grande contratto sulla difesa della sua storia. E l’ha firmato con l’Arabia Saudita, una nazione con la quale non intrattiene tradizionalmente buoni rapporti, sia per le opinioni contrastanti sulle organizzazioni politico-islamiste (come i Fratelli Musulmani, sostenuti da Ankara ma giudicati da Riad un pericolo per la sopravvivenza della monarchia), sia per il caso dell’omicidio del giornalista saudita Jamal Khashoggi a Istanbul nel 2018.

GLI OBIETTIVI DELLA TURCHIA

Queste divergenze ideologiche sono state tuttavia messe da parte – già da un paio d’anni, in realtà – perché la Turchia ha bisogno di rinvigorire la propria economia in difficoltà e il denaro arabo fa comodo: è questo l’obiettivo di fondo del viaggio del presidente turco Recep Tayyip Erdogan nella regione del Golfo.

Lo scorso maggio il deficit di bilancio turco ammontava a 37,7 miliardi di dollari, un record: il deficit è stato colmato principalmente con le riserve di valuta, spiega il Financial Times, ma le autorità preferirebbero sanarlo con gli afflussi di investimenti esteri. Il tasso di inflazione è invece del 40 per cento circa e quest’anno finora la lira (la valuta nazionale) ha perso quasi il 29 per cento.

COSA SAPPIAMO DELL’ACCORDO SUI DRONI

L’accordo riguarda il drone Bayraktar Akinci, ma il valore economico non è stato esplicitato. L’amministratore delegato di Baykar, Haluk Bayraktar, ha detto però che si tratta del più grande contratto di esportazione sulla difesa e l’aviazione nella storia della Turchia. Il presidente di Baykar, Selçuk Bayraktar, è il genero di Erdogan.

Ieri Erdogan era a Gedda, in Arabia Saudita; oggi visiterà il Qatar, e mercoledì sarà negli Emirati Arabi Uniti.

GLI OBIETTIVI DELL’ARABIA SAUDITA

Il ministro della Difesa saudita, Khalid bin Salman, ha commentato il contratto sui droni dicendo che Riad potrà “migliorare la prontezza delle forze armate […] e rafforzare le sue capacità di difesa e di produzione”. L’accordo prevede infatti anche dei trasferimenti di tecnologia e la produzione congiunta dei velivoli “al fine di far progredire la capacità di sviluppo di tecnologia avanzata dei due paesi”.

L’Arabia Saudita sta cercando di sviluppare un’industria nazionale della difesa all’interno di un vasto programma di diversificazione economica realizzato da Mohammed bin Salman per ridurre la dipendenza dalle entrate petrolifere.

NON SOLO DRONI

Oltre ai droni, Turchia e Arabia Saudita hanno siglato dei memorandum d’intesa sull’energia, i mezzi di comunicazione e la difesa.

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