Come la Turchia sostiene l’Africa in funzione anti Egitto
La Turchia ha raddoppiato il contributo alla Banca africana di sviluppo per rafforzare la proiezione di potenza nel continente. L’articolo di Giusepe Gagliano
Partiamo dai fatti. Secondo la stampa internazionale, la Turchia ha non solo più che raddoppiato il contributo alla Banca africana di sviluppo, passando da 358 a 800 milioni di dollari, ma prevede di aumentarlo fino a 4 miliardi nonostante in questo momento la Turchia stia attraversando gravi problemi economici che certamente potrebbero diventare ancora più rilevanti a causa delle conseguenze del coronavirus su medio-lungo termine.
LE MOSSE DELLA TURCHIA
Come è noto la Turchia ha aderito all’Adb nel 2013 e nel corso degli anni ha gradualmente aumentato il proprio contributo al capitale alla banca.
A COSA MIRA L’AUMENTO DI CAPITALE
Sotto il profilo strettamente tecnico la principale motivazione di questo rilevante aumento di capitale è stata spiegata dal vice ministro degli Affari esteri Yavuz Selim Kıran, secondo il quale questa operazione è stata posta in essere con lo scopo di preservare il suo potere di veto all’interno del capitale della Banca. A tale proposito non dobbiamo trascurare il fatto che uno dei paesi più influenti della Banca africana rimane l’Egitto uno dei maggiori antagonisti della politica turca in Africa.
LE RICADUTE GEOPOLITICHE
Sotto il profilo strettamente geopolitico questa decisione appare coerente con la proiezione di potenza turca in Africa come abbiamo indicato in un precedente articolo, non solo in Libia ma in Sudan e Somalia, proiezione di potenza questa letta come pericolosa dagli Eau uno dei principali player nel Nord Africa.
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