Cts snobbato da Draghi, Copasir aumm aumm, Banca Ifis da mungere, piedi francesi in Tod’s
Copasir, M5S, Pnrr, Cts, Astrazeneca, Ponte Morandi, Copasir e molto altro. Fatti, nomi, numeri, curiosità e polemiche. I tweet di Michele Arnese, direttore di Start
IL SUCCO DEL PNRR
Nel nuovo Pnrr aumentano i fondi per la missione istruzione e ricerca e diminuiscono tutti gli altri capitoli. Sono falciati i finanziamenti per il superbonus edilizia, vengono più che triplicati i fondi per la telemedicina e dimezzati i servizi territoriali. (sintesi Domani)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 23, 2021
CIAO CIAO CTS
Un anno fa gli scienziati del Comitato tecnico scientifico (Cts) scrivevano i Dpcm del governo, oggi ratificano decisioni già prese. E l’ala rigorista è minoranza. (titolo de La Stampa all'articolo di Paolo Russo)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 23, 2021
"Suvvia professore, non vorremo mica metterci a fare distinzioni tra il golf e il calcetto". Draghi ha risposto così a Silvio Brusaferro, presidente Iss e sempre più silente portavoce del Cts. (La Stampa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 23, 2021
I ben informati al ministero della Salute dicono che Draghi si consulti più spesso con Franco Locatelli che con Speranza prima di prendere decisioni. Come quelle del decreto sulle riaperture seguite dal silenzio degli scienziati di punta del Cts della prima ora. (La Stampa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 23, 2021
BRUXELLES PICCHIA SU ASTRAZENECA
La Commissione Ue ha deciso di avviare azioni legali contro Astrazeneca per il mancato rispetto delle forniture. Il ministro della sanità irlandese, Donnelly, ha parlato di «completo fallimento» dell’azienda rispetto agli impegni per «aprile, maggio e giugno». (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 23, 2021
COSA E’ SUCCESSO FRA SALVINI E GIORGETTI?
Salvini aveva detto a Giorgetti di votare no al decreto in Cdm, poi si è lasciato convincere a limitarsi all’astensione, altrimenti non avrebbe potuto evitare una rottura forse insanabile con il governo. (Ilario Lombardo, La Stampa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 23, 2021
SOLDI A 5 STELLE
Senza l’apporto economico degli eletti M5S, Casaleggio si troverebbe una piattaforma simile a una scatola vuota. Primo problema sono i soldi. Necessari per dare più possibilità all’associazione Rousseau: far nascere un nuovo progetto politico con una base in Parlamento. (Stampa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 23, 2021
Grillo non si è mai preso con Davide Casaleggio, ma non avrebbe mai voluto la rottura definitiva che si sta prefigurando. Finora le sue innumerevoli cause civili, una ventina, tutte frutto dei suoi toni virulenti, la paga Casaleggio tramite l’associazione Rousseau. (Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 23, 2021
TOD’S ALLA FRANCESE
Diego Della Valle ha ceduto 2.250.000 azioni di Tod's – pari al 6,8% del capitale – a Lvmh, tramite Delphine, società controllata dai francesi. Il prezzo per azione è pari a 33,10 euro e porta Lvmh – che deteneva già il 3,2% del gruppo – oltre il 10%.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 23, 2021
GIUDICI E GIURISTI
Bufera al Consiglio di Stato, indagato il presidente Patroni Griffi. L’ipotesi di reato è induzione indebita: avrebbe fatto pressioni su un avvocato per favorire un’amica. (Domani)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 23, 2021
Milano, il giudice Gamacchio lascia la toga: conti in sospeso nei ristoranti e debiti con un avvocato non pagati. (https://t.co/gMztPiM2ns)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 23, 2021
PONTE STAI SERENO
"Tra l’inaugurazione del 1967 e il crollo, per ben 51 anni, non è stato eseguito il benché minimo intervento manutentivo di rinforzo sugli stralli della pila 9 (quella collassata, ndr)», scrivono i pm di Genova sul Ponte Morandi.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 23, 2021
Ponte Morandi. Secondo gli atti, «le ispezioni visive degli stralli», tra i quali quello ceduto il 14/8/2018, «venivano eseguite dal basso, mediante binocoli o cannocchiali, anziché essere ravvicinate». (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 23, 2021
IL ROSSO SVIZZERO
I conti del Credit Suisse nel primo trimestre si sono chiusi con una perdita netta di 252 milioni di franchi (circa 230 milioni di euro). Il rosso viene dalla vicenda degli investimenti legati al fondo Usa Archegos; prima c’era stata anche la vicenda Greensill. (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 23, 2021
LA MUCCA IFIS DA SPREMERE
Banca Ifis, per il vicepresidente Fürstenberg Fassio la priorità è «mantenere stabile la redditività per i nostri azionisti». Dopo che a maggio staccherà un dividendo di 0,47 euro, l’auspicio è che «entro fine anno» la banca eroghi "un dividendo di 1,1 euro sul 2019". (Sole)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 23, 2021
ZITTI E MOSCA SUL COPASIR?
40 fra costituzionalisti, giuristi e politologi (anche di sinistra) sballottano di fatto i presidenti di Camera e Senato sul vertice Copasir per l’opposizione, ma la notiziuola non trova spazio su quasi tutti i grandi giornali. Uhm.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 22, 2021
Perché sul Copasir i costituzionalisti sballottano Fico e Casellati. L’articolo di Start
QUISQUILIE & PINZILLACCHERE
«Le recenti dichiarazioni di Grillo sfiduciano il processo. È essenziale per la vita democratica del Paese che i processi, e quelli per violenza sessuale anzitutto, si svolgano al riparo da indebite pressioni mediatiche», sottolinea l’Anm (Associazione nazionale magistrati).
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 23, 2021
Per Luca Zaia, sulla scuola «il decreto è entrato Papa ed è uscito cardinale». L’accordo con i governatori sul ritorno degli studenti in classe nelle zone gialle e arancioni era stato trovato sul 60%, poi è diventato il 70 ma con possibilità di derogare fino al 50. (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 23, 2021
Covid, India. Nel Gujarat le strutture di un crematorio si
sono sciolte per l’iperattività; a Delhi hanno bruciato pire nei parcheggi; a Bhopal non si vedevano così tanti roghi funerari dal disastro della Union Carbide. (Carlo Pizzati, Repubblica)— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 23, 2021
Roma. I 6 forni crematori non bastano più. Due di quegli impianti per la cremazione sono perennemente fuori uso, mentre tra tagli e blocco del turnover gli addetti cimiteriali dell’Ama sono oggi sempre di meno. (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 23, 2021
Correnti e schieramenti nel Cts. Fonte: La Stampa pic.twitter.com/MvFjPqXg3O
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 23, 2021
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI START MAGAZINE SUL COPASIR:
Imbarazzo ai vertici del Parlamento per l’appello di costituzionalisti e giuristi ai presidenti di Camera e Senato sul vertice del Copasir – il Comitato per la sicurezza della Repubblica, ovvero il comitato parlamentare di controllo dei Servizi segreti – che spetta all’opposizione, dunque a Fratelli d’Italia.
IL TESTO DELL’APPELLO DI COSTITUZIONALISTI E GIURISTI SUL COPASIR
“La legge, i regolamenti e la prassi parlamentare richiedono che alla presidenza del Copasir sieda un rappresentante dell’opposizione, mentre dopo due mesi dall’insediamento del nuovo Esecutivo l’organo di controllo e garanzia dei Servizi di informazione e sicurezza continua ad essere presieduto da un esponente della maggioranza parlamentare”. E’ quanto sottolineano 40 tra costituzionalisti, giuristi, docenti di diritto e scienza della politica, in una lettera-appello ai presidenti del Senato e della Camera, Elisabetta Casellati e Roberto Fico, che invece finora si sono di fatto lavati le mani sulla questione rimandando la palla ai gruppi parlamentari: “Fico e Casellati lasciano il Copasir alla Lega”, ha criticato per questo nei giorni scorsi il quotidiano comunista Manifesto.
I FIRMATARI DELL’APPELLO A FICO E CASELLATI SUL COPASIR
Tra i firmatari del documento, sul quale si stanno raccogliendo altre adesioni, figurano il presidente emerito della Corte costituzionale, Valerio Onida, l’ex presidente della Corte costituzionale, Antonio Baldassarre; i docenti di diritto costituzionale Alfonso Celotto, Tommaso Frosini, Fulco Lanchester e Alessandro Morelli; i politologi Piero Ignazi, Alessandro Campi e Gianfranco Pasquino (che, come Ignazi, ad esempio, è di impostazione progressista). Ai vertici di Palazzo Madama e di Montecitorio, gli autori del documento chiedono di assumere “tutte quelle iniziative necessarie, che, anche sulla scorta di analoghi precedenti, possano ripristinare le condizioni di legalità costituzionale nel superiore interesse del buon andamento dell’attività parlamentare”. E a proposito di precedenti, ricordando la permanenza di Massimo D’Alema alla guida del Copasir dopo la nascita del Govenro Monti, sottolineano che si tratta della “tipica eccezione che conferma la regola”.
LA POSIZIONE DEI VERTICI DI CAMERA E SENATO
Ma che cosa avevano detto Fico e Casellati? Sul Copasir la palla passa ai partiti, in sostanza. Decidano loro che fare della presidenza, oggi appannaggio della Lega con Raffaele Volpi. “Dopo un mese di battaglia politico-parlamentare condotta da Fratelli d’Italia per ottenere la carica che per legge spetterebbe all’opposizione, i presidenti di Senato e Camera, Casellati e Fico, intervengono con una lettera per dirimere la controversia. In realtà lo fanno solo in parte”, ha scritto nei giorni scorsi Repubblica.
CHE COSA DICONO FICO E CASELLATI A VOLPI
Nel testo, inviato allo stesso presidente del Copasir Volpi, oltre a spiegare di non poter intervenire con alcun atto d’autorità, ad esempio con lo scioglimento d’imperio del Comitato, citano il “precedente D’Alema” del 2011 sotto il governo Monti: l’allora esponente del Pd, presidente Copasir, era stato eletto in quota opposizione ma con la nascita dell’esecutivo tecnico era entrato di fatto in maggioranza, restando comunque al suo posto. Il problema, scrivono la seconda e terza carica dello Stato, è la composizione dell’organo bicamerale. “Una eventuale revisione della composizione del Comitato – si legge – finalizzata a garantire la pariteticità tra maggioranza e opposizioni, determinerebbe una palese sovra-rappresentazione dei gruppi Fratelli d’Italia”. Insomma, cinque dei dieci parlamentari dovrebbero appartenere al partito di Giorgia Meloni. Non sarebbe rispettato il principio di equilibrio tra le forze politiche: Fdi, fanno notare, rappresenta il 6 per cento dell’attuale composizione dei due rami del Parlamento. Risultato, chiosa Repubblica: il precedente del 2011 fa scuola, non si cambia l’attuale Copasir. Se i partiti non si assumono la responsabilità di eleggere un nuovo presidente, Volpi non può essere sostituito d’imperio. “L’obiettivo di corrispondere all’esigenza sottesa alla richiesta formulata dai gruppi Fratelli d’Italia potrà dunque essere realizzato esclusivamente attraverso accordi generali tra le forze politiche di maggioranza e di opposizione, la cui percorribilità ci riserviamo di verificare nelle sedi opportune”, concludono i due presidenti di Camera e Senato.
Che oggi hanno tirato – si mormora in ambienti parlamentari – un sospiro di sollievo: nessun grande quotidiano ha dato spazio alla notizia del manifesto-appello firmato anche da giuristi e politologi di sinistra.
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