L’ex-presidente degli Stati Uniti Donald Trump “ha molte cose per la testa” e non ha compreso bene il ruolo di Taiwan nel settore dei semiconduttori: “Taiwan non ha derubato l’industria statunitense dei chip”.
LE DICHIARAZIONI DI TRUMP
Sono parole di Kuo Jyh-huei, ministro dell’Economia di Taiwan, che con grande cautela – si è premurato di sottolineare che Trump ha sbagliato perché è stato informato male, ad esempio – ha risposto lunedì ad alcune dichiarazioni del candidato del Partito repubblicano alle elezioni presidenziali.
Lo scorso luglio, infatti, Trump aveva detto che Taiwan dovrebbe pagarsi la difesa dalla Cina: Pechino non considera l’isola un paese a sé ma una parte del suo territorio da ricongiungere al resto anche con la forza. L’ex-presidente aveva poi aggiunto che i taiwanesi hanno sottratto agli americani le operazioni legate ai semiconduttori.
LA REPLICA DI TAIWAN
Una simile ricostruzione, secondo Kuo, dimostra una “incomprensione” del funzionamento della filiera globale dei semiconduttori. Taiwan è un rilevantissimo centro manifatturiero di microchip – vi ha sede Tsmc, il più grande e avanguardistico produttore su contratto al mondo di questi dispositivi -, ma la fase di progettazione si concentra perlopiù negli Stati Uniti. Per fare un esempio concreto: i richiestissimi processori per l’intelligenza artificiale di Nvidia vengono progettati in America ma realizzati fisicamente da Tsmc. Anche Apple è un cliente della compagnia taiwanese.
Il segmento della progettazione, o design, è un’attività ad alto valore aggiunto.
GLI INVESTIMENTI DI TAIWAN NEGLI STATI UNITI
Peraltro, Tsmc sta investendo 65 miliardi di dollari per la costruzione di tre fabbriche in Arizona, nel sud-ovest degli Stati Uniti. La capacità manifatturiera più avanzata – l’ultima generazione ha raggiunto le dimensioni di due nanometri – resterà però a Taiwan.
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L’APPOGGIO DI TRUMP
La moderatezza nella risposta del ministro Kuo alle accuse di Trump si spiega con la volontà di non inimicarsi il possibile nuovo presidente degli Stati Uniti, il cui appoggio è fondamentale per Taiwan in funzione anticinese. Sia l’attuale amministrazione di Joe Biden, sia la precedente di Trump hanno sostenuto il paese anche attraverso la vendita di armi.