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Come Biden manovra Inghilterra e Giappone contro la Cina

Il Giappone e l'Inghilterra portano avanti una manovra di accerchiamento verso la Cina guidata dagli Stati Uniti. L'analisi di Gagliano

 

Il Giappone e l’Inghilterra, alleati degli Stati Uniti, stanno proseguendo una vera e propria manovra di “accerchiamento“ nei confronti della Cina volta a limitarne e a contrastarne l’influenza attraverso strategie diverse ma convergenti.

Incominciamo dal Giappone. L’annuncio da parte del Ministro della Difesa giapponese di una esercitazione militare intorno alle isole Senkaku – la prima in assoluto – dall’11 al 17 maggio rappresenta una vera e propria sfida alla Cina che, per bocca del Ministero Affari Esteri della Cina, Wang Wenbin, ha ribadito che queste sono parte integrante del territorio cinese.

E non è certo una coincidenza che questa inusuale iniziativa nipponica sia strettamente legata all’incontro del presidente statunitense con il suo omologo giapponese avvenuto il 16 aprile.

Non va dimenticato che esiste il trattato di mutua cooperazione sicurezza tra Tokyo e Washington siglato nel lontano gennaio del 1960 che prevede proprio l’intervento dell’alleato americano in caso di aggressione. Non è un caso inoltre la costante presenza della Guardia costiera cinese legittimata e rafforzata dalla nuova legge cinese.

Naturalmente l’interesse da parte giapponese e da parte cinese per queste isole – che hanno un’area di circa 7 km² – è relativa alle rilevanti risorse ittiche e petrolifere.

Per quanto riguarda l’Inghilterra il parlamento inglese ha votato una mozione nella quale viene chiaramente affermato che sia gli uiguri che altre minoranze etniche presenti nello Xinjiang sono oggetto di crimini contro l’umanità.

Durissima e prevedibile nel contempo la reazione cinese che, per bocca del portavoce dell’ambasciata cinese a Londra, ha sostenuto che l’accusa di “genocidio” non solo viola la legge internazionale ma sia anche una calunnia. Anche in questo caso non è certo una coincidenza che proprio gli Stati Uniti, lo scorso 19 gennaio, abbiano formalmente accusato la Cina di genocidio e di crimini contro l’umanità accusa questa prima fortemente voluta da Donald Trump e poi mantenuta dall’attuale inquilino della Casa Bianca Biden.

In entrambi i casi esaminati il ruolo degli Stati Uniti è decisivo e pone in essere la dimensione multilaterale enunciata da Blinken.

Gli alleati – come sempre è accaduto nella politica internazionale – servono a rafforzare l’egemonia globale americana in funzione ora di contenimento anticinese, ora di contenimento antirusso.

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