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Indo-pacifico

Come si muove la Marina cinese nell’Indo-Pacifico

Nell'ultimo anno Pechino ha inviato circa una decina di navi oceanografiche proprio nello snodo strategico dell’Indo-Pacifico. L'analisi di Giuseppe Gagliano

I FATTI

Il periodico online Asia Times ha riferito che l’11 gennaio la nave da ricerca oceanografica cinese Xiang Yang Hong 03 è stata intercettata dalla Guardia Costiera indonesiana nei pressi dello Stretto della Sonda perché pare che il sistema Ais (Automated Information System – una sorta di transponder navale che consente di conoscere identità, velocità, e posizione in automatico) fosse spento.

La rilevanza strategica dello Stretto della Sonda è presto indicata: questo mette in comunicazione l’Indo-Pacifico attraverso il Mar cinese meridionale ed è quindi uno snodo fondamentale per la proiezione di potenza marittima della Cina.

Al di là della risposta cinese – scontata quanto prevedibile – sul fatto che il sistema fosse danneggiato, le reali motivazioni della presenza di questa nave oceanografica – che è già passata fra l’altro dallo Stretto della Sonda prima nel novembre del 2019 e poi nel novembre del 2020 – quali sono? Certamente quello di raccogliere informazioni sui fondali per rendere più agevole le operazioni della Marina Cinese.

LA VALUTAZIONE

A provare la verosimiglianza di questa ipotesi vi sono una serie di indizi molto chiari.

Il primo indizio è relativo al fatto che non è certo un caso che la nave oceanografica sia di base presso l’infrastruttura militare portuale di Yulin, sita guarda caso sul Mar Cinese Meridionale.

Il secondo indizio si riferisce agli investimenti rilevanti che il Dragone sta ponendo in essere proprio sulle navi oceanografiche.

Il terzo indizio è relativo al fatto che nel giro di un anno – cioè dal 2019 al 2020 – Pechino abbia inviato circa una decina di navi oceanografiche proprio nello snodo strategico dell’Indo-Pacifico. E ciò non può certo costituire una coincidenza fortuita vista la centralità geopolitica per la Cina dell’Indo-Pacifico.

Il quarto indizio è relativo al ritrovamento sempre nelle acque indonesiane di un Uuv (Underwater Unmanned Vehicle) cinese del tipo Sea Wing che vengono utilizzati ufficialmente per la ricerca oceanografica – misurando determinati parametri come la forza e la direzione delle correnti o la temperatura dell’acqua – ma che l’importanza delle informazioni possono essere agevolmente usati per scopi militari.

Infine – e siamo al quinto indizio – non poche navi oceanografiche cinesi si sono posizionate guarda caso intorno alle Filippine. Ci riferiamo al fatto che la flotta filippina nel dicembre 2020 aveva intercettato la nave oceanografica Jia Geng nello Stretto di Luzon – un altro snodo strategico che mette in comunicazione il Mar Cinese Meridionale all’Oceano Pacifico.

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