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Come gli Stati Uniti tentano di contenere l’avanzata cinese nell’Indo-Pacifico

Secondo gli analisti del Pentagono la competizione di potere Usa-Cina nell'Indo-Pacifico avrà un impatto molto rilevante sulla sicurezza e sulla prosperità degli Stati Uniti per decenni. L'analisi di Giuseppe Gagliano

Come abbiamo avuto modo di osservare in due articoli precedenti relativi al ruolo dell’America nel contesto dell’Indo-Pacifico in funzione di contenimento della proiezione di potenza cinese, la notizia di estrema rilevanza sotto il profilo strategico per la quale il comando americano responsabile della regione indo-pacifica (INDOPACOM) ha sottolineato come la mancanza di risorse e di capacità per portare a termine in modo efficace la strategia di sicurezza nazionale dell’Indo-Pacifico stia di fatto avvantaggiando le mire espansionistiche della Dragone.
Proprio allo scopo di venire incontro a queste impellenti esigenze strategiche americane Mac Thornberry, membro di rilievo del comitato dei servizi armati della Camera, ha pubblicato un progetto di legge che chiede al segretario alla difesa di istituire e mettere a punto un’iniziativa di deterrenza indo-pacifica specifica denominata IPDI che contribuirebbe a colmare il divario tra le capacità di cui le forze armate statunitensi hanno bisogno nell’Indo-Pacifico e quelle attualmente disponibili.
Un IPDI potrebbe infatti riuscire a risolvere gravi carenze nelle infrastrutture e nella logistica in vigore, rafforzando al contempo la capacità e l’interoperabilità e dimostrerebbe un impegno americano tangibile che contribuirebbe a scoraggiare le scelte espansionistiche cinesi. Anche se la logistica globale della Cina sta incrementando la sua efficienza è ancora lontana da quella americana.
Nonostante ciò, la crescita della economia cinese, la Nuova via sella Seta e la modernizzazione del potere militare rendono la Cina maggiore minaccia per l’egemonia globale degli Usa. Secondo gli analisti del Pentagono infatti — in particolare secondo il Gen. Mark Milley, presidente del Joint Chiefs of Staff — sebbene la competizione di potere con la Cina sia a livello globale e si attui in ogni regione, incluso il Medio Oriente, la competizione di potere Usa-Cina nell’Indo-Pacifico avrà un impatto molto rilevante sulla sicurezza e sulla prosperità degli Stati Uniti per decenni. D’altronde proprio il segretario alla difesa Mark Esper ha descritto l’Indo-Pacifico come il “teatro prioritario” degli Stati Uniti.
Proprio per questo gli Stati Uniti lavorano con alleati e partner affini nell’Indo-Pacifico – come Giappone, Australia, India e Taiwan – per scoraggiare la proiezione di potenza cinese.
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