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Sinistra

I pugni della sinistra

I nuovi diritti fra Toti e pugilato secondo la sinistra. La nota di Sacchi.

È bastato poco per veder tornare in campo la sinistra confusa, minoritaria e sconnessa dal comune sentire. Non erano ancora finiti lodi e ricami sul futuro campo largo, anzi larghissimo, con il ritorno a casa di Matteo Renzi, che in due mosse su vicende molto diverse Elly Schlein e compagni hanno messo a repentaglio quello che avevano guadagnato in qualche città e alle Europee.

Galvanizzati dal successo in qualche Ztl, cui comunque il centrodestra deve prestare attenzione, si sono messi a fare girotondi giustizialisti in Liguria per chiedere con un sit-in le dimissioni di Giovanni Toti ancora ai domiciliari, in spregio di ogni forma di garantismo. E cavalcando così platealmente l’uso politico della giustizia per ribaltare il risultato ligure da suscitare perplessità e imbarazzi tra i settori meno estremi e più riformisti di un elettorato che volge al centro. E ora, invece, di nuovo spaventato da estremismi e radicalizzazione.

Poi, quella che si potrebbe, un po’ provocatoriamente, definire la svolta “maschilista” sullo sport di una sinistra che si era sempre presentata come la paladina per eccellenza dei diritti delle donne. Il silenzio assordante della sinistra, delle femministe di sinistra abbattutosi sulla forza delle lacrime della nostra pugile Angela Carini costretta alle Olimpiadi a ritirarsi da una gara impari con chi ha la forza di un uomo ha di fatto regalato al centrodestra il primato della difesa dei diritti delle donne nello sport. Il premier Giorgia Meloni ha detto parole chiare, equilibrate, inequivocabili augurando ad “Angela” la vittoria presto “in condizioni di equità”. Ed ha osservato Meloni riferendosi alle ideologie woke: “Certe tesi portate all’estremo rischiano di impattare sui diritti delle donne”.

Le parole del premier e la dignità, la forza delle lacrime di Carini stridono con osservazioni della deputata del Pd, ex presidente della Camera, Laura Boldrini, secondo la quale la nostra atleta sarebbe stata “condizionata dalla destra”. Parole che stridono con il comune sentire di un Paese che ha visto la plateale ingiustizia contro Carini, costretta a ritirarsi dopo tanto lavoro e sacrifici e pure insultata da estremisti woke sui social. Con ironia amara si potrebbe chiedere: non ancora nessuno ha detto che è “fascista” difendere le donne dai pugni dati da chi ha la forza di un uomo?

La sinistra minoritaria sconnessa dalla realtà è tornata. O forse non se ne era mai andata. Il centrodestra ha qualche problema, come è fisiologico che sia dopo due anni di governo, ma può stare a lungo tranquillo con opposizioni combinate così. Tra manette, uso politico della giustizia e svolte “maschiliste” woke.

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