skip to Main Content

Quota 100

Caro Berlusconi, la prego: deputinizzi Mediaset

La lettera aperta di Giuliano Cazzola a Silvio Berlusconi.

 

Caro Presidente,

da molti anni i Suoi implacabili avversari i non si azzardano più a sollevare la questione del conflitto di interessi tra la Sua attività politica e la titolarità di un network televisivo.

Lei conosce bene quanti sono stati i tentativi di metterLa in difficoltà come imprenditore, dal momento che loro non erano in grado di farlo sul piano elettorale. Nel 1995 venne promosso un assurdo e pretestuoso referendum (‘’non si interrompe un’emozione’’) per crearLe problemi finanziari nella raccolta della pubblicità (da cui provengono le uniche risorse della tv commerciale). Poi ci fu il tentativo di sottrarLe una rete. Ambedue queste manovre furono sventate; nel primo caso, anche grazie all’elettorato. L’ultimo accenno ambiguo (nel senso che non si capiva a quali rapporti si riferisse) al conflitto di interessi lo si trova nel contratto di governo stipulato tra la Lega e il M5S, dopo le elezioni del 2018.

Da allora non ne parla più nessuno. Immagino che si sarà chiesto il perché di questo silenzio assordante. Io, nel mio piccolo, mi sono dato una spiegazione. I Suoi avversari si sono accorti che le reti di Mediaset non hanno esitato a lavorare per il ‘’Re di Prussia’’: non sempre lo stesso, ma ogni volto schierato uno contro di Lei, come persona e come leader politico. Non rivanghiamo, per non ‘’sparare sulla Croce Rossa’’, il ruolo nefasto che le Sue reti hanno svolto ai tempi di ‘’Mani pulite’’, contribuendo alla demolizione dei partiti democratici e alla santificazione di quel pool di magistrati che hanno dedicato, negli anni successivi, tutte le loro energie a screditarLa e trasformarLa in un ‘’perseguitato della giustizia’’. Immagino, poi, che Lei si sia reso conto dell’impegno con cui alcuni suoi conduttori, nei loro programmi, hanno seminato il veleno dell’antipolitica, divenendo i principali propagandisti degli ‘’scappati di casa’’ (mi pare che il copyright gli appartenga) che nelle elezioni del 2018 conquistarono un terzo dei voti e che, in alleanza con Matteo Salvini, cercarono di far deragliare l’Italia dalle tradizionali alleanze internazionali, dall’appartenenza alla Ue e all’area dell’euro. I medesimi protagonisti di quell’impresa, li abbiamo trovati – direttamente o in modo surrettizio – a fianco dei no vax. Fino ai giorni drammatici della guerra in Ucraina che vede questi campioni della libertà dell’informazione protesi ad accusare gli Usa di corresponsabilità e a divulgare le menzogne di Wladimir Putin tra l’opinione pubblica che segue i programmi di Mediaset.

Credo che si sarà reso conto dell’effetto provocato in tutto il mondo dall’intervista in esclusiva al ministro degli Esteri della Federazione russa, Sergei Lavrov. Senza contradditorio e con l’intervistatore – il bravo giornalista Giuseppe Brindisi – in evidente stato di timore reverenziale, per non dire di peggio.

Caro Presidente, nel Suo ultimo discorso in occasione dell’Assemblea di Forza Italia, Lei ha fatto delle affermazioni molto importanti. Pochi esponenti politici sono stati chiari e diretti, come Lei, nell’individuare le effettive responsabilità di questa immane tragedia, senza esitare nel pronunciare il nome e il cognome di un criminale di guerra. Ed è stato l’unico che ha chiesto a Putin di prendere lui l’iniziativa per il ‘’cessate il fuoco’’: mentre tanti ‘’putiniani non confessi’’ parlano di pace, ma la intendono come la resa dell’Ucraina. Ecco perché mi domando – e Le chiedo – come può tollerare di avere a libro paga dei prosseneti dell’autocrate del Cremlino. Non sarebbe il caso di un bel ‘’editto bulgaro’’?

Lei, Presidente, quando era ‘’folgorante in soglio’’ è riuscito a ripulire la Rai da alcuni ‘’sepolcri imbiancati’’. Ma – per un singolare destino – non ha mai voluto fare pulizia nelle aziende di Sua proprietà. Ovviamente nessuno pretende di conculcare la libertà dei conduttori; ma sarebbero utili e graditi un minimo di imparzialità, uno sforzo per correggere in diretta le menzogne (che non sono opinioni) ed evitare ogni esplicito favoreggiamento degli assassini.

Suo Giuliano Cazzola (già deputato del Popolo della Libertà nella XVI Legislatura)

Back To Top