Nel 1910 non avresti mai immaginato che Charlie fosse il nome di una bambina. Oggi in America sono più femmine a chiamarsi Charlie che maschi. Charlie è diventato un nome neutrale rispetto al genere. È ciò che emerge dall’analisi del sito Quartz che ha analizzato i dati pubblici delle nascite dell’agenzia indipendente Social Security Administration per scoprire se il caso del nome “Charlie” fosse un’eccezione o parte di una tendenza più ampia. I risultati hanno mostrato che, in media, gli Stati Uniti si stanno lentamente dirigendo verso l’uso di nomi più neutrali rispetto al genere.
L’ANALISI DI QUARTZ
Per analizzare la tendenza, Quartz ha calcolato un “punteggio di genere” per ogni nome di bambino americano. Il punteggio va da 0 a 1 dove 0 significa che un nome è perfettamente non di genere ovvero la metà dei bambini con quel nome sono ragazzi e l’altra metà sono ragazze. All’opposto 1 significa che il nome è usato esclusivamente per un genere. Quindi un punteggio inferiore significa che un nome è più neutrale rispetto al genere e meno distorto.
Nell’arco del XXI secolo le preferenze dei genitori americani sono cambiate. Il punteggio complessivo di genere era di 0,97 nel 1920, il che significa che quasi tutti i bambini avevano un nome usato esclusivamente per ragazzi o per ragazze con una distinzione netta. Negli ultimi anni però il punteggio si sta abbassando.
OGGI CHARLIE E BLAKE SONO ANCHE (E SOPRATTUTTO) DONNE
Diversi nomi popolari, tra cui Charlie, sono l’avanguardia di questa tendenza. Secondo la ricerca di Quartz fino al 1951 nessuna bimba era chiamata Blake. Ma oggi un quarto di Blake americani sono donne. Molti altri nomi popolari dei dati racconti nel 2016 sono neutrali rispetto al genere, tra cui Finley, Justice e Armani. Il nome Harper era più comune tra i ragazzi, ma ora più del 97% di ragazze si chiama così. Sempre nel 2016 alcuni nomi femminili hanno ottenuto un punteggio elevato nella scala di genere: Emma e Olivia segnano 0,99 mentre Scarlett e Victoria 1,00… nessun ragazzo americano è stato chiamato Victoria 2 anni fa insomma. Tuttavia, dai dati raccolti sembra che queste scelte “mono-gendered” stiano diventando meno popolari: nel 2016 tra i primi 100 nomi più utilizzati troviamo opzioni indipendenti dal genere come Parker, Jordan e Riley.
Quartz conclude su come la cultura americana stia diventando più fluida intorno al genere negli ultimi anni. Perciò non stupitevi se 6 Charlie su 10 sono donne oggi rispetto a 100 anni fa in America.
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