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Paesi Bassi F-35 Israele

Tutti gli effetti della sentenza nei Paesi Bassi sull’esportazione di parti di F-35 a Israele

Lunedì il tribunale d'appello dei Paesi Bassi ha ordinato al governo di bloccare tutte le esportazioni di componenti degli aerei da caccia F-35 verso Israele. Secondo gli analisti la sentenza ha un valore simbolico: difficilmente avrà un effetto immediato sulla campagna militare in corso a Gaza

I Paesi Bassi devono interrompere la fornitura di componenti per i caccia F-35 verso Israele.

Ieri il tribunale d’appello dell’Aia ha stabilito che il trasferimento deve essere interrotto entro sette giorni perché esiste il rischio evidente di gravi violazioni del diritto umanitario nella Striscia di Gaza con gli F-35 israeliani.

A dicembre tre ong, l’affiliata olandese di Oxfam, PAX Netherlands e The Rights Forum, hanno intentato una causa contro il governo olandese sostenendo che le consegne – nell’ambito di un permesso di esportazione militare risalente al 2016 – stavano aiutando Tel Aviv a compiere “violazioni del diritto umanitario” nelle operazioni israeliane nella Striscia di Gaza.

In una prima sentenza di dicembre, un tribunale si era rifiutato di emettere l’ordinanza. Tuttavia lunedì la corte d’appello dell’Aia ha dichiarato di essere d’accordo con i gruppi per i diritti umani. Ora il governo olandese ha sette giorni per fermare l’esportazione di parti dell’F-35 in Israele.

La sentenza è arrivata mentre il primo ministro Mark Rutte era in Israele per una visita ufficiale. Il governo farà appello alla Corte Suprema contro sentenza sostenendo che dovrebbe spettare allo Stato stabilire la politica estera, non a un tribunale.

Come ricorda Reuters, i Paesi Bassi ospitano uno dei numerosi magazzini regionali di parti dell’F-35 di proprietà degli Stati Uniti, distribuite ai paesi che ne fanno richiesta, incluso Israele in almeno una spedizione dal 7 ottobre.

Prodotto dalla statunitense Lockheed Martin Corp, l’F-35 è il caccia di quinta generazione Jsf che Israele ha adottato nella versione personalizzata “Adir”. Il paese è anche l’unico del Medio Oriente a farli volare.

“La mossa riflette il crescente allarme per il bilancio civile della guerra di Israele a Gaza, ma difficilmente avrà un effetto immediato sulla campagna militare” ha osservato il New York Times.

Tutti i dettagli.

COSA HA STABILITO LA CORTE D’APPELLO OLANDESE

Lunedì una corte d’appello dell’Aia ha stabilito che il governo dei Paesi Bassi deve fermare le spedizioni di componenti per gli aerei da combattimento F-35 al governo israeliano a causa del suo continuo attacco a Gaza.

“La Corte ordina allo Stato di cessare l’effettiva esportazione e il transito di componenti degli F-35 verso la destinazione finale, Israele, entro sette giorni dalla notifica della presente sentenza”, ha dichiarato la Corte d’appello dell’Aia.

Il tribunale ha aggiunto che è probabile che gli F-35 siano stati utilizzati negli attacchi a Gaza, provocando vittime civili inaccettabili. Ha respinto l’argomentazione dello Stato olandese secondo cui non era necessario effettuare un nuovo controllo sul permesso per le esportazioni.

IL RICORSO DEL GOVERNO

Da parte sua Il governo olandese ricorrerà in cassazione contro il divieto, ribadendo che “l’esportazione non è illegale”.

Secondo il ministro uscente per il Commercio estero olandese, Geoffrey van Leeuwen, la Corte non ha tenuto sufficientemente conto del fatto che spetta allo Stato definire la propria politica estera. Il ministro, tuttavia, ha spiegato che al momento attuerà la sentenza della corte. Nel frattempo il governo cercherà di convincere alleati e partner “della continua affidabilità dei Paesi Bassi nel progetto F-35”.

LE CONSEGUENZE DELLE SENTENZA DEI PAESI BASSI SULL’ESPORTAZIONE DI PARTI DEGLI F-35 PER ISRAELE

“Questa cooperazione è importante per la sicurezza nazionale dei Paesi Bassi”, si legge in una dichiarazione del governo olandese. “Ma è essenziale anche per Israele, perché l’aereo F-35 è cruciale per la sicurezza di Israele, in particolare per quanto riguarda le minacce provenienti dalla regione, ad esempio dall’Iran, dallo Yemen, dalla Siria e dal Libano”.

Sebbene gli olandesi non assemblano o producono F-35, il paese ospita almeno un impianto di stoccaggio in cui vengono spediti componenti fabbricati negli Stati Uniti, da Woensdrecht vicino al confine con il Belgio, ricorda Politico.

IL COMMENTO DEGLI ANALISTI

Eppure secondo gli analisti la sentenza di lunedì avrebbe probabilmente un impatto minimo sulle capacità dell’esercito israeliano. Il paese dispone di altre armi e le parti dell’F-35 sono disponibili altrove.

La mossa è in gran parte simbolica, poiché Israele non “ha bisogno dell’F-35 per le operazioni che sta attualmente conducendo su Gaza”, ha detto a Breaking Defense Patrick Bolder, analista della difesa presso il think tank del Centro per gli studi strategici dell’Aia. Il paese è “ben in grado di condurre attacchi terrestri di precisione con i loro F-15 e F-16”, ha sottolineato Bolder.

L’F-35 NELLE OPERAZIONI ISRAELIANE

Non è inoltre chiaro quanto le operazioni di Israele a Gaza si siano basate sui suoi F-35, che costituiscono una quota minore della flotta di caccia.

“Gli F-15 e gli F-16 costituiscono la spina dorsale dell’aeronautica israeliana”, ha affermato al New York Times Douglas Barrie, un esperto aerospaziale militare dell’I.I.S.S., definendo questi jet “i muli dei cieli”.

A inizio novembre Israel Defense Forces (Idf), forze di difesa israeliane, hanno affermato di aver utilizzato aerei da combattimento F-35I Adir per abbattere un missile da crociera. Si trattava della prima intercettazione di missili da crociera conosciuta da parte del caccia stealth di fabbricazione americana.

Lo scorso 3 settembre Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha presentato una lettera ufficiale di richiesta (LOR) agli Stati Uniti e alla Lockheed Martin per l’acquisto di un terzo squadrone di 25 aerei F-35, che alla fine porterà il complemento totale di Israele a 75 aerei.

LA POSIZIONE DEL PRODUTTORE LOCKHEED MARTIN

Il produttore dell’F-35, Lockheed Martin, ha dichiarato in un comunicato che sta valutando l’impatto della sentenza del tribunale olandese sulla sua catena di fornitura, ma ha aggiunto che è “pronto a sostenere il governo degli Stati Uniti e gli alleati secondo necessità”.

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