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Al-qurayshi

Che cosa cambia dopo l’uccisione di al-Qurayshi?

L'articolo di Giuseppe Gagliano.

 

Davvero la morte di al-Qurayshi, insieme alla sua famiglia, ha reso il mondo più sicuro?

Prima considerazione.

Dall’inizio della guerra globale al terrorismo oltre due decenni fa, le uccisioni periodiche di comandanti di gruppi come i talebani, Al Qaeda, al-Shabaab e, più recentemente, lo Stato islamico in Iraq e Siria sono state propagandate come vittorie significative e persino punti di svolta nella cosiddetta guerra al terrore americana.

Nonostante queste ripetute vittorie tattiche, di cui i presidenti degli Stati Uniti si sono serviti per aumentare o consolidare il loro consenso politico ,e nonostante la decapitazione della leadership sia vista come una panacea, queste operazioni hanno solo un valore tattico-propagandistico ma non hanno alcun valore strategico e non incidono su medio-lungo termine sulla guerra al terrore.

Seconda considerazione.

Non si sa molto di al-Qurayshi rispetto al suo predecessore più famoso, Abu Bakr al-Baghdadi. Le informazioni sul leader ucciso si basano su file di intelligence iracheni e interviste con individui che erano stati precedentemente incarcerati con lui nel 2008 a Camp Bucca, una prigione militare in Iraq. Ma non è chiaro quanto potere abbia effettivamente esercitato al-Quraishi. Non c’è motivo di supporre che l’uccisione di al-Qurayshi si tradurrà in qualcosa di più di una riorganizzazione tattica dello Stato islamico, o addirittura nella sua frammentazione in altri nuovi gruppi estremisti in mezzo alla miseria e al caos in corso della guerra civile siriana.

Terza considerazione.

Dopo una lunga lista di fallimenti e sconfitte, l’opinione pubblica statunitense si è chiaramente stancata dei conflitti in Medio Oriente. Ma nonostante la retorica dei leaders americani sulla fine delle guerre per sempre, sembra probabile che continuino sotto nuove definizioni e con nuove tattiche. Nelle sue dichiarazioni che annunciano la morte di al-Qurayshi, Biden si è astenuto dal promettere una prossima fine dei conflitti. Anche se al-Qurayshi, un uomo che la maggior parte degli americani probabilmente non sarebbe stata in grado di nominare, è ora morto, insieme a diversi civili, il conflitto decennale che ha portato alla sua comparsa continua ancora.

Quarta considerazione.

Come sappiamo al-Qurayshi una volta era noto ai funzionari statunitensi come informatore cooperativo, che ha divulgato i dettagli alle forze americane sullo Stato islamico in Iraq. Come abbiamo detto è stato catturato nel 2008 ma le poche informazioni che abbiamo sul suo conto non ci permettono di comprendere né come, né quando né tanto meno perché l’ex informatore cooperativo è poi diventato un esponente di punta dell’Isis.

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