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Centrodestra

L’Onna-2 di Berlusconi

Il discorso di Onna-2 si potrebbe definire la lunga nota con la quale Silvio Berlusconi torna a parlare dall'ospedale S. Raffaele di Milano. La nota di Paola Sacchi

 

Il discorso di Onna/2 si potrebbe definire la lunga nota con la quale Silvio Berlusconi torna a parlare dall’ospedale S. Raffaele di Milano, dove è tuttora ricoverato, non più da una decina di giorni in terapia intensiva.

Il Cav ripete lo stesso canovaccio di Onna 2009, in nome dell’unità nazionale. E invoca: “Stop divisioni”. Ma la notizia sta nello stesso fatto che il presidente di Forza Italia e ex quattro volte premier abbia ritenuto necessario rompere il lungo silenzio, a fronte degli attacchi più forti che mai di una sinistra mediatica e politica sempre più sbilanciata su posizioni estremiste, che con il Pd e Fratoianni-Bonelli ha addirittura votato no alla mozione di maggioranza contro tutti i totalitarismi, nonostante la maggioranza avesse teso la mano votando la mozione antifascista dell’opposizione.

C’è da dire però che anche nei dintorni del centrodestra alcune esternazioni come quelle di Gianfranco Fini, che ha chiesto ulteriori conferme della Svolta di Fiuggi al premier Giorgia Meloni, si sono oggettivamente , e sicuramente involontariamente, prestate alle strumentalizzazioni dell’eterno gioco al rilancio della sinistra, che vorrebbe il 25 aprile tutto per sé, con il rischio di ridurlo a festa tutta “rossa”. Una sinistra sempre più radicalizzata che ha concentrato al solito gli strali contro il presidente del Senato, Ignazio La Russa. Per il quale ormai qualsiasi cosa dica o faccia scatta in automatico la richiesta di dimissioni. Del resto, prima ancora che esternasse (secondo i suoi critici anche nella maggioranza pure un po’ troppo) sulla materia la sua stessa elezione a Seconda Carica dello Stato fu addirittura definita dagli oppositori “sfregio alle istituzioni”. In un clima così ostile, il primo governo di destracentro alle prese con il 25 aprile ha dopo la mozione unitaria in Senato oggettivamente faticato a trovare un baricentro di risposta corale d’insieme. E in questa difficoltà si inserisce la dichiarazione di Berlusconi dal S.Raffaele. Il Cav cita la Costituzione, elogia la Resistenza, ricorda il discorso di Onna e invita allo spirito unitario.

“Viva il 25 aprile, la festa della libertà, della pace e della democrazia. La festa di tutti gli italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi!”, scrive Berlusconi dal San Raffaele di Milano dove è ricoverato da 20 giorni. Il Cav rompe il silenzio con una lunga nota scritta e lo fa per lanciare un messaggio distensivo alla vigilia del 25 aprile, festa della Liberazione dal nazifascismo, quest’anno più che mai fonte di polemiche, con il primo governo guidato da Fratelli d’Italia a palazzo Chigi, alla luce anche delle parole di Gianfranco Fini. L’ex leader di An aveva detto: “Il premier Meloni colga l’occasione per dire senza ambiguità e reticenze che la destra italiana i conti con il fascismo li ha fatti fino in fondo quando è nata An”. Il leader azzurro butta la palla in alto rispetto a tutti e rilancia lo spirito unitario che invocò nel discorso di Onna nel 2009, ”poche settimane dopo il terribile terremoto che colpì l’Aquila” dove si recò in visita proprio per “celebrare la Festa della Liberazione”.

Il presidente di Fi sembra lanciare una sorta di appello alla pacificazione provando a sdrammatizzare le tensioni di questi giorni tra maggioranza e opposizione e all’interno dello stesso centrodestra ricordando le parole pronunciate in Abruzzo: ”Noi siamo un grande popolo, capace di rimanere unito di fronte alle emergenze e che, all’occorrenza, oggi come ieri, è capace di superare ogni divisione” e “ogni contrasto per conseguire il bene dell’Italia e degli italiani”.

L’ex premier cita la Costituzione (”baluardo delle nostre libertà e dei nostri diritti”), elogia tutti i protagonisti della Resistenza che “seppero accantonare le differenze più profonde, politiche, religiose, sociali, per combattere insieme una battaglia di civiltà e di libertà per se stessi e per i loro figli”. Poi dedica un passaggio ai “cattolici e i comunisti, i liberali e i socialisti, i monarchici e gli azionisti, e con loro i militari rimasti fedeli non ad un’idea politica ma all’onore della Patria” che “pur mossi da ideali profondamente diversi e da una diversa visione del futuro della Nazione, di fronte a un dramma comune, scrissero, ciascuno per la propria parte, ma con eguali dignità e passione, una grande pagina della nostra storia”. Una “straordinaria pagina”, rimarca, “sulla quale si fonda la nostra Costituzione”. Da qui la conclusione: “L’anniversario del 25 aprile 1945 è dunque l’occasione per riflettere sul passato, ma anche per ragionare sul presente e sull’avvenire di questo nostro meraviglioso Paese”.

Onna-2, letta solo sul piano degli equilibri politici all’interno della coalizione di centrodestra al governo, suona come la conferma del ruolo centrale di Berlusconi in decisivi passaggi storici. Che con il suo intervento tende a sottrarre il centrodestra a un assedio martellante, come non mai. E si rimette al centro con Forza Italia, il cui coordinatore e vicepremier, ministro degli Esteri Antonio Tajani, che oggi sarà alle Fosse Ardeatine, dice: “Basta con gli esami di liberalità, basta con gli esami del sangue al premier Giorgia Meloni”. Tajani, parlando di Forza Italia, sottolinea che Berlusconi continua a ” lavorare in ospedale, a darci la linea, spero che sia con noi il 5-6 maggio” alla convention azzurra a Milano. Una conferma del fatto che certi foschi pronostici politici erano troppo affrettati nel vortice della politica italiana. Tanto più quando la storia con il 25 aprile ti ridà appuntamento.

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