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Nato

L’Italia e la Nato. L’analisi del prof. Parsi (Cattolica)

Quarto di una serie di approfondimenti sul libro “Titanic. Naufragio o cambio di rotta per l'ordine liberale” scritto dal professore di Relazioni internazionali, Vittorio Emanuele Parsi, che dialoga con Alessandro Albanese Ginammi

 

L’Italia dovrebbe uscire dalla Nato?

È uno degli interrogativi al quale risponde Vittorio Emanuele Parsi, professore ordinario di Relazioni Internazionali presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore di ASERI (Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali), nel corso di una conversazione con Alessandro Albanese Ginammi (ricercatore in Storia economica presso l’Università per Stranieri di Perugia).

Parsi affronta la questione del sostegno militare all’Ucraina e della solidità Alleanza Atlantica, la Nato, di fronte alla minaccia russa. L’Occidente è belligerante? È sbagliato aiutare gli ucraini con le armi? La Nato è guerrafondaia? Si auspica una Italia fuori dalla Nato?

Il Professore spiega la gravità dei crimini commessi dai russi in Ucraina e dell’impossibilità di voltarsi dall’altra parte nel fornire aiuto alla parte aggredita. La storia, a partire dalla Seconda guerra mondiale, ha dimostrato come per difendersi sia necessario combattere e aiutarsi di fonte alle azioni illegali perpetrate da nazioni aggressive.

“Qualunque Stato da solo perde. Guardate cosa fanno ora Svezia e Finlandia, nazioni che vogliono entrare nella Nato perché hanno paura delle azioni illegali di Putin. È in atto uno scontro tra società aperte contro società chiuse. Uscire dalla Nato, in questo momento, non avrebbe nessun senso per l’Italia. Uscire dal sistema occidentale significa scegliere anche tra questi due tipi di società”.

 

Nel prossimo video Parsi risponde alla domanda: propaganda russa contro propaganda americana, a cosa credere?

(4. continua)

(qui, qui e qui i primi tre video)

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