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Nato Ue

La guerra in Ucraina è colpa della Nato? L’analisi del prof. Parsi (Cattolica)

Secondo di una serie di approfondimenti sul libro “Titanic. Naufragio o cambio di rotta per l’ordine liberale” scritto dal professore di Relazioni internazionali, Vittorio Emanuele Parsi, che dialoga con Alessandro Albanese Ginammi

 

La Russia è stata davvero “provocata” dall’allargamento della Nato?

È uno degli interrogativi al quale risponde Vittorio Emanuele Parsi, professore ordinario di Relazioni Internazionali  presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore di ASERI (Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali), nel corso di una conversazione con Alessandro Albanese Ginammi (ricercatore in Storia economica presso l’Università per Stranieri di Perugia).

Nel secondo video dedicato al suo libro “Titanic. Naufragio o cambio di rotta per l’ordine liberale”, Parsi ricostruisce l’allargamento della Nato e dell’Unione Europea verso Est e risponde alle domande: questa guerra è colpa anche degli Stati Uniti e della Ue, oltre che della Russia?, gli Stati Uniti sono responsabili di un colpo di stato in Ucraina nel 2014?

Il professore si sofferma sui fatti del 2014 che hanno portato in Ucraina alla caduta del presidente filorusso Viktor Janukovyč. Secondo Parsi la questione più rilevante è la visione sul futuro. Secondo il docente della Cattolica, la società civile e i governi di molti paesi, compresa l’Ucraina, guardano alle democrazie occidentali perché desiderano vivere in delle società aperte, mentre invece al contrario la Russia (e non solo) rappresenta un modello di società chiusa da cui questi paesi vogliono sfuggire. Le persone vogliono un futuro diverso, un futuro in una società aperta.

 

Nei prossimi video il Parsi prova a rispondere alle altre domande: gli ucraini sono nazisti? L’Italia dovrebbe uscire dalla Nato? E infine, propaganda russa contro propaganda americana, a cosa credere?

(2. continua; il primo video si trova qui)

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