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Fremm Egitto

Leonardo e Fincantieri, ecco chi in Italia vuole silurare aerei e navi all’Egitto

Come associazioni pacifiste e alcuni giornali cercano di indurre il governo Conte a non vendere forniture di Leonardo (ex Finmeccanica) e Fincantieri all'Egitto. L'analisi di Giuseppe Gagliano

 

Questo pezzo potrebbe agevolmente intitolarsi “come volevasi dimostrare”. A cosa stiamo alludendo? Opportunamente Startmag ha rimarcato ieri il ruolo certamente rilevante, sotto il profilo del condizionamento mediatico sulle scelte politiche del governo attuale, che Il Fatto Quotidiano sta avendo nel cercare di indurre l’esecutivo Conte a non procedere alla vendita delle fregate Fremm all’Egitto.

Ancora più interessante tuttavia è un articolo pubblicato qualche giorno sul Fatto Quotidiano che costituisce una vera e propria parafrasi del comunicato stampa congiunto redatto dalle principali organizzazioni laiche e religiose favorevoli al disarmo tout court.

Si sta parlando delle tre riviste capofila da sempre del pacifismo più intransigente e cioè a Missione Oggi dei missionari Saveriani, a Nigrizia dei missionari Comboniani e a Mosaico di Pace del movimento Pax Christi. Scontata, e assolutamente prevedibile, l’adesione sia della Rete disarmo che dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere di Brescia che hanno stigmatizzato duramente la proposta italiana di vendita di armi adducendo come motivazioni, fra l’altro, la violazione della legge n. 185 del 1990 (fortemente voluta proprio da queste influenti lobbies laiche e religiose italiane) e il caso Regeni. Adducendo motivazioni di principio, Francesco Vignarca, responsabile della Rete Disarmo, ha preso posizione duramente anche contro la decisione da parte della US Navy di assegnare la costruzione del prototipo delle sue nuove navi di stazza medio-piccola a Fincantieri Marinette Marine.

Utilizzando una desueta espressione caratteristica della guerra fredda potremmo parlare di vere e proprie quinte colonne all’interno del nostro paese che da sempre si oppongono non tanto e non solo alla vendita di armi ma alla esistenza stessa dell’industria militare in Italia, tra cui Leonardo, Fincantieri e non solo.

Sottovalutare la capacità di condizionare le scelte politiche da parte di queste organizzazioni costituirebbe un errore fatale considerando il fatto che proprio queste associazioni, in stretta sinergia con una larga parte della classe politica italiana, hanno fatto approvare la legge 185. In un articolo precedente di Start è stato criticato  il ruolo pernicioso che il pacifismo laico e religioso nel nostro paese ha avuto — e ha — nel condizionare non solo le scelte di politica industriale — soprattutto quelle che toccano il settore gli armamenti — ma anche le scelte di politica estera.

Propio in relazione alla proposta di queste organizzazioni è necessario sottolineare con chiarezza che queste posizioni radicali sono sostenute sia da parte del Movimento 5 Stelle — e cioè da Roberto Fico e Alessandro Di Battista — sia da parte del Pd ed in particolare da Lia Quartapelle, sostenitrice del movimento delle sardine, ma anche da altre forze politiche come evidenziato da Il Manifesto.

Ebbene, proprio queste oltranziste posizioni ideologiche — ha rimarcato Gianandrea Gaiani direttore di Analisi Difesa — “rischiano di far perdere all’industria italiana e al “Sistema-Italia” opportunità irripetibili in uno Stato con cui è nostro interesse avere ottime relazioni politiche, economiche e militari”, come nel caso delle commesse dell’Egitto per Leonardo, Fincantieri e non solo.

Fino a quando la classe politica italiana sarà condizionabile — e condizionata — da queste scelte ideologiche non sarà mai in grado di attuare una politica estera all’insegna della realpolitik e non sarà quindi mai in grado di competere alla pari con paesi come la Francia che sarebbero ben lieti di sottrarre le commesse militari — e non solo — al nostro paese.

Spiace dover ricordare all’onorevole Quartapelle come la dinamica conflittuale della politica estera — come quella dell’industria degli armamenti o dell’energia — sia popolata da squali e non da sardine.

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